Pubblico servizio: a Palazzo Civico, chini sulle sudate carte, i nostri eroi del lavoro si prodigano per sbrigare la corrispondenza |
Federica Mariani mi ha scritto per darmi la sua versione della vicenda. Una versione che alza sensibilmente il tasso di minchioneria della minchiata municipale.
Scrive infatti Federica Mariani:
"Caro Gabo, vorrei fare alcune precisazioni in quanto parte in causa sperando così di chiarire l'arcano. La nostra società (Il Idee al Lavoro) insieme ad Edt, e non su loro incarico, ha deciso di organizzare un Festival dedicato al Viaggio. Il primo luogo che ci viene in mente per realizzarlo è la nostra città, Torino, e per questa ragione il 7 novembre 2016 scriviamo alla Sindaca (che ha la delega sui grandi eventi) per avere un appuntamento. Non ricevendo risposta, come giustamente dici tu, ci rivolgiamo al Sindaco di Bergamo, che in 2 giorni ci fissa un appuntamento per il 12 dicembre. A fine gennaio la segreteria dell'Assessore Sacco chiama il nostro ufficio dicendo che il Sindaco gli ha girato una nostra mail per un possibile evento a giugno. Visto che anche solo per educazione ad un Assessore bisogna rispondere, riscrivo dicendo che possiamo incontrarci, così gli spieghiamo nel dettaglio i nostri progetti. L'equivoco nasce sulla festa di Lonely Planet, perché in effetti quest'anno cade il 25mo anniversario delle bellissime guide, e il Festival potrebbe essere il luogo, se Edt vorrà, dove celebrare anche questa ricorrenza. Ma non è solo questo: infatti essendo un Festival nasce per proseguire nel tempo e per accogliere tante realtà diverse. Speriamo così di aver chiarito la dinamica e di fermare la polemica. Siamo sicuri che ci saranno altre occasioni per collaborare con l'amministrazione della nostra città, occasione che finora non abbiamo ancora avuto. Un caro saluto. Federica Mariani".
Apprendiamo quindi che c'era un'unica mail, non due diverse come ha favoleggiato Sacco: la mail spedita da Idee al Lavoro ed Edt al sindaco e Appendino il 7 novembre; mail rimasta per quasi tre mesi senza risposta, finché qualche solerte coboldo del gabinetto del sindaco non ha pensato bene di sgravarsi della fastidiosa pratica ammollandola agli uffici di Sacco; costui, in quanto assessore al Turismo, risultava essere, per quegli acuti interpreti delle procedure, la naturale discarica di una faccenda riguardante "una collana di guide turistiche". Probabilmente nessuno ormai ricorda che la delega ai Grandi Eventi se l'è tenuta madamin Appendino.
Un banale disastro dell'accidia e della burocrazia, insomma: ma che nel salgariano racconto di Sacco in Consiglio comunale s'è trasformato un andirivieni di missive degno di un romanzo epistolare dell'Ottocento, non scevro da misteriose zone d'ombra.
Che dire? Ho smarrito ogni termine di paragone: al confronto del nostro C.C. (Circo Civico) Stanlio e Ollio, Totò e i fratelli Marx assurgono all'empireo dei più profondi pensatori. Non riesco né a ridere, né a incazzarmi. Vado a curare il ragù. Perché il ragù, al contrario del C.C., è una cosa seria.
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