Pasolo Virzì e Emanuela Martini, da oggi guest director e direttrice del Tff |
Per completare l'informazione sul nuovo corso del Torino Film Festival, in chiusura della decisiva giornata di oggi - apertasi con una notizia che, da sbagliata, è diventata col passare delle ore quasi esatta - pubblico il comunicato ufficiale con la dichiarazione di Virzì che spiega quale sarà il suo ruolo nella prossima edizione. La nuova direttrice del Tff è (ed era ora...) Emanuela Martini, che vede riconosciuto il prezioso lavoro di molti anni al Festival. Virzì nel 2014 sarà il primo di una serie di "Guest Director" di chiara fama, che di anno in anno porteranno al Tff il contributo delle loro idee e della loro autorevolezza. Il modello è quello del festival di Telluride, e viene applicato per la prima volta in Europa: il "Guest Director", o “Direttore Ospite” per un anno propone e cura uno o più eventi della manifestazione,
affiancando il direttore del Festival.
La scelta del
binomio Virzì-Martini è all’insegna della continuità con l’edizione di
maggior successo della manifestazione e con il lavoro svolto negli
ultimi anni dalla squadra di collaboratori.
Nel comunicato, Paolo Virzì scrive: “Ho davanti un nuovo intenso anno di progetti cinematografici, perciò
non posso più fare il direttore del Tff a tempo pieno. Ma l’entusiasmo
del pubblico torinese e l’attaccamento e la stima per la squadra con cui
ho lavorato mi hanno convinto a restare ancora
per un anno con il ruolo di Guest Director, inaugurando dunque
quella che ci auspichiamo sarà una lunga serie di collaborazioni di
cineasti in attività, magari ben più prestigiose della mia, al già ricco
programma di un evento cinematografico che cresce
meritatamente anno dopo anno. In parole povere: lascio le rogne della direzione ad Emanuela Martini,
che saprà cavarsela benissimo e alla quale rivolgo il mio più caloroso
in bocca al lupo, ma non sparisco da un festival al quale mi sento
legato, contribuendo con alcune iniziative e probabilmente
con una sezione su misura. Ne approfitto intanto per ringraziare
l’intera squadra di persone che ha dato vita all’edizione numero 31 del
Tff, ma soprattutto i torinesi, per la straordinaria esperienza
culturale ed umana vissuta quest’anno”.
Or ora è arrivata anche una dichiarazione dell'assessore Braccialarghe: "I
31 anni di storia del Torino Film Festival hanno segnato una progressiva
e costante crescita dell’importante manifestazione cinematografica che
ha sempre mantenuto fede alla sua caratteristica principale:
essere una rassegna dedicata interamente agli stili e all’evoluzione di
questo particolare linguaggio culturale. Il grande successo di pubblico ottenuto nella recente
edizione e la straordinaria empatia creata con la città di Torino sono
un’ulteriore dimostrazione della forza di quest’evento sempre più di
rilevanza internazionale. Molto si deve alla cura, all’intelligenza e
alle doti umane del regista Paolo Virzì. A lui
va il ringraziamento a nome mio e di tutta la città.Sono
certo che l’affetto di Virzì per il Festival lo ha convinto a
confermare, seppure in un ruolo diverso, la sua collaborazione anche per
la prossima edizione.Paolo Virzì ed Emanuela Martini insieme alla loro squadra porteranno avanti un lavoro che ci consegnerà, anche per
l’edizione 2014, un festival di grande successo e allo stesso tempo
garantirà alla manifestazione una formula innovativa che renderà nei
prossimi anni ancor più forte e vivace questa bella esperienza".Altrettanta soddisfazione mi ha espresso, a voce, l'assessore Coppola, che tiene dannatamente a Virzì, al quale attribuisce il maggior merito del botto che ha fatto quest'anno il Festival; e che, con la soluzione del "Guest Director", vede profilarsi all'orizzonte dei futuri Tff una parata di registi e attori celebri. Ma va detto che il vero tessitore della vicenda è stato il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera: ha messo in campo tutte le sue note arti diplomatiche, riuscendo a salvare capra e cavoli. Nella sua lunga telefonata di ieri sera ho convinto a un'ulteriore riflessione un Virzì che sembrava ormai deciso all'addio. Con questa soluzione ha inoltre dato alla Martini il riconoscimento che da tempo meritava, e ha garantito al Festival continuità e, insieme, innovazione. Chapeau.
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