Paolo Virzì tra Fabrizio Gargarone e Bobo Rondelli a Hiroshima durante il Tff |
Cose che succedono. Sarebbe stato troppo bello. Nella realtà, è invece andata così: ieri pomeriggio Virzì ha sentito al telefono Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema, e gli assessori Coppola e Braccialarghe. Virzì ha esordito con un quasi no: si è detto molto soddisfatto dell'esito del Festival e della squadra con cui ha lavorato, ma ha spiegato di essere sommerso dagli impegni professionali, con un film suo in uscita e un altro paio di pellicole della sua casa di produzione. Ha detto di essersi reso conto del grande impegno che richiede la direzione del Tff, e di non essere certo di potervi far fronte. Alberto Barbera ha obiettato che grazie a Virzì il Festival ha fatto un importante salto di qualità che ora deve essere consolidato, e ha invitato il direttore a riconsiderare con calma la questione. Virzì ha accettato. Nei prossimi giorni ci saranno confronti tecnici fra Virzì, Barbera e lo staff del Festival, per capire se e in che misura parte del lavoro del direttore possa essere delegato ad altri. In effetti, dico io, la "marcia in più" al Tff Virzì l'ha data con la sua presenza nei giorni della manifestazione. Di sicuro ha svolto un enorme lavoro di preparazione: ma di quello è possibile che si incarichino, almeno in parte, altri componenti dell'eccellente gruppo che fa il Festival. La personalità spumeggiante e multitasking di Virzì, invece, non è riproducibile. Dunque, si spera che Natale porti consiglio. E che l'errata notizia Rai diventi presto vera.
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