Paolo Virzì ha sciolto la riserva. Sarà il direttore anche dell'edizione 2014 del Torino Film Festival. Però con un ruolo diverso dall'attuale. Sarà un direttore meno "operativo", nel senso che gran parte del lavoro organizzativo sarà affidato ai collaboratori dello staff, mentre Virzì in persona si occuperà probabilmente di una sezione "caratterizzante", oltre a dare alla manifestazione il valore aggiunto della sua presenza durante i giorni del Tff. Una presenza che ha enormemente contribuito al successo dell'edizione appena conclusa. L'accordo raggiunto con i soci finanziatori del Festival permetterà così al regista livornese di mantenere la sua presenza, preziosa per la crescita della manifestazione, senza dover rinunciare ai pressanti impegni di lavoro che lo attendono quest'anno. La formula dovrebbe poi ripetersi in futuro, arrivando alla figura di un "direttore ospite" che cambierà ogni anno, dando la sua impronta a un Tff che verrà curato nei particolari dall'eccellente staff stabile.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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