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Cassiani e Viale (primo e terzo da destra) in riunione con altri sovversivi |
Ecco il testo della delibera anti-baraccopoli.
La delibera
Oggetto: tutela piazze auliche, modifica del Regolamento C. O. S. A. P. Canone di Occupazione Spazi ed Aree PubblichePremesso
-
che è cresciuta la sensibilità culturale (beh, non esageriamo: si tratta di minimale buon gusto, Ndr) nei confronti
dei luoghi aulici della città, in particolare delle piazze del centro, spesso
occupate da manifestazioni improprie (manifestazioni improprie è un eufemismo: trattasi perlopiù di minchiate senz'arte né parte, Ndr) che impediscono a passanti e turisti di
godere appieno del significato storico-ambientale;
-
che sempre più spesso si concedono deroghe per
manifestazioni di vario tipo (ecco un altro bell'esempio di eufemismo: il termine tecnico à "atti di banditismo contro il patrimonio architettonico", Ndr) che poi eccedono nelle irregolarità, confidando
nella scarsa rilevanza della sanzioni (giusto, c'è pure la scarsa rilevanza delle sanzioni: per gli autori di quei misfatti ripristinerei la gogna, Ndr);
-
che il sindaco Piero Fassino ha giustamente più volte
sollevato la questione (con comodo, mi raccomando..., Ndr);
-
che le seguenti aree sono da considerare di pregio
storico-ambientale: Piazza San Carlo,
Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carignano, Piazza Castello, Piazza Carlo
Alberto, Piazza Palazzo di Città, Piazza Carlo Felice, Piazza Cln e Piazza
Statuto;
il Consiglio Comunale di Torino delibera
-
1. di modificare l’articolo 23 del Regolamento C. O. S.
A. P. Canone di Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche, aggiungendo il punto 7.
“Non sono consentite manifestazioni ed eventi in Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carignano, Piazza
Castello, Piazza Carlo Alberto, Piazza Palazzo di Città, Piazza Carlo Felice,
Piazza CLN e Piazza Statuto, se non previo provvedimento di autorizzazione in
deroga da parte del Sindaco, che ne valuta l’impatto e la necessità.”
Beh, potrebbe funzionare...
Oh, bravi, e ci voleva tanto?
Mi risulta che altre piazza saranno aggiunte a quelle già citate. Io non dimenticherei piazzale Valdo Fusi (previo abbattimento del pollaione) e i giardini di piazza Cavour, che già oggi non vengono risparmiati dagli intraprendenti banchettari (altro che il botellon...). In compenso non mi emoziono più di tanto per piazza Statuto e soprattutto per piazza Carlo Felice, che è comunque in condizioni deprecabili. Però scritta così la delibera potrebbe funzionare: intanto tutela anche piazza Vittorio, la più martoriata; e poi addossa direttamente al sindaco (e non a qualche funzionario o a un assessore) la responsabilità civile e politica di concedere eventuali deroghe. Così sapremo esattamente chi sfanculare la prima volta che ci sbattono una rosticceria all'aperto nel nostro salotto.
Dato che conosco i miei polli, aggiungo un'osservazione sulle deroghe. Dovranno esserci, ci mancherebbe. Non facciamo scherzi sulle vere manifestazioni culturali, e segnatamente (so dove andranno a parare certi tipetti nostalgici della Torino-cimitero...) non rinunciamo ai concerti di qualità. Sottolineo "qualità": non importa il genere di musica, purché eseguita da artisti di provata fama e reale talento, degni dell'ambiente che li ospita. Quella musica lì non è "rumore". Arricchisce la città. E non scassa la minchia per un intero weekend da mane a sera come un baraccone delle figurine.
Mi risulta che altre piazza saranno aggiunte a quelle già citate. Io non dimenticherei piazzale Valdo Fusi (previo abbattimento del pollaione) e i giardini di piazza Cavour, che già oggi non vengono risparmiati dagli intraprendenti banchettari (altro che il botellon...). In compenso non mi emoziono più di tanto per piazza Statuto e soprattutto per piazza Carlo Felice, che è comunque in condizioni deprecabili. Però scritta così la delibera potrebbe funzionare: intanto tutela anche piazza Vittorio, la più martoriata; e poi addossa direttamente al sindaco (e non a qualche funzionario o a un assessore) la responsabilità civile e politica di concedere eventuali deroghe. Così sapremo esattamente chi sfanculare la prima volta che ci sbattono una rosticceria all'aperto nel nostro salotto.
Dato che conosco i miei polli, aggiungo un'osservazione sulle deroghe. Dovranno esserci, ci mancherebbe. Non facciamo scherzi sulle vere manifestazioni culturali, e segnatamente (so dove andranno a parare certi tipetti nostalgici della Torino-cimitero...) non rinunciamo ai concerti di qualità. Sottolineo "qualità": non importa il genere di musica, purché eseguita da artisti di provata fama e reale talento, degni dell'ambiente che li ospita. Quella musica lì non è "rumore". Arricchisce la città. E non scassa la minchia per un intero weekend da mane a sera come un baraccone delle figurine.
...ma niente scuse, il loro cioccolato della lippa lo vendano alla Fiera dei Vini
E per favore, Piero, non diciamo che certe manifestazioni sono già prenotate e quindi devono per forza andare in una certa piazza: sono sicuro che due barrette di cattivo cioccolato si possono vendere anche altrove (se proprio è necessario venderle...), e venderle in piazza San Carlo non ne migliora certo la qualità.
Piazze sgambettanti: la tregua non durerà

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