Passa ai contenuti principali

VIALE MAI: TUTTO E' BENE QUEL CHE FINISCE BENE

Fassino e Giovanni Minerba sotto la targa stradale che ricorda Mai
Giornatona shakespeariana, oggi: dopo molto rumore per nulla, tutto è bene quel che finisce bene.
La storia la sapete: ieri una cronista (brava Minux, ottimo lavoro) passando dalle parti del campus Einaudi nota che, alla vigilia della cerimonia ufficiale d'intitolazione, dalla targa stradale del nuovo "viale Ottavio Mario Mai" è scomparsa la dicitura "attivista dei diritti omosessuali". La notizia esce ieri sera su lastampa.it e scatena una virtuosa reazione. I presidenti delle Commissioni cultura (Cassiani) e toponomastica (Porcino) leggono e si mobilitano. Intanto per capire che cos'è successo: quella dicitura era stata decisa e approvata ufficialmente, con firme e bolli e controbolli; e pare sia magicamente svanita per un eccesso di zelo (o di stupidità) di qualche funzionario.
Il povero Fassino s'incazza come un puma. Ma come: io mi sbatto per far vedere che siamo un'amministrazione sensibile e rispettosa dei diritti delle minoranze, e poi qualche cretino mi pianta di queste figure di merda? (Non posso garantire che siano le parole esatte, ma il concetto è questo).
Così, nel cuore della notte, i nostri prodi tirano giù dal letto il titolare della boita (mi pare a Villarbasse) che fornisce al Comune le targhe stradali, e gli chiedono di rifare seduta stante la targa di viale Mai, inserendo stavolta l'esatta dicitura "Regista e attivista dei diritti omosessuali". Ecchediamine: da mesi si vantano (giustamente) che Torino è la prima città con l'orgoglio civile di inserire la "scandalosa" parola "omosessuale" nella propria toponomastica, e all'ultimo gli combinano un tale casino?
Il bravo artigiano - presumo masticando assortiti bestemmioni - abbandona le soffici coltri, riapre la bottega e - diciamola leopardianamente - "s'affretta, e s'adopra di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba". Difatti stamane, primis lucibus, la nuova targa ha sostituito la vecchia, pronta per la cerimonia fissata per mezzogiorno. Cerimonia davvero toccante: commosso fino alle lacrime Giovanni Minerba, il compagno di Ottavio Mai che trent'anni fa fondò con lui il festival Cinema Gay, oggi Tglff; soddisfatti Luca Cassiani e Giovanni Porcino, artefici della dedicatoria; e bravo anche Fassino, che ha pronunciato un bel discorso e appariva davvero partecipe.
Così da oggi di fianco al campus Einaudi fa bella mostra di sé l'indicazione stradale "viale O. M. Mai - Regista e attivista dei diritti omosessuali". E' andata bene, una volta tanto. Benché qualcuno - l'incontentabile non manca mai - faccia notare che, già che c'erano, potevano scrivere il nome per esteso: guardate voi stessi la fotografia, "Ottavio Mario Mai" ci starebbe... Ma anche "Ottavio M. Mai" poteva bastare. Tanto, lo chiamavamo tutti Ottavio e basta.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da