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LA CITTÀ' DELLA SCIATTERIA, EPISODE TWO: #FACCIAMOFINTADINIENTE


Torino città universitaria: i servizi per gli studenti (Litografia rappresentante il rogo della biblioteca d'Alessandria)
Dicevo la sciatteria.
La sciatteria più sciatta di tutte le sciatterie è la sciatteria del "facciamo finta di niente, tanto tutto si risolve". Ovvero "se non ne parliamo, non esiste".
In questi giorni, per una serie di fortunate circostanze, ho potuto apprezzare alcuni numeri d'alta scuola, autentiche opere d'arte del Facciamofintadiniente.

Sciatteria 1: Sulla Gam il silenzio è loro

Chiudere (anzi: "semichiudere") una biblioteca che serve agli studenti, rifiutandosi di dare spiegazioni plausibili e soprattutto senza indicare una data certa per il ritorno alla normalità, è un gesto sconveniente e scorretto. Ne abbiamo parlato tanto la settimana scorsa. Mi sarei aspettato un intervento della politica, responsabile in quanto la Fondazione Torino Musei (la cui presidente Patrizia Asproni ha assunto quella bella decisione) è espressione del Comune. Invece niente. Gli studenti continuano a protestare civilmente, Comune e Asproni tacciono ostinatamente. Ma io so che cosa pensano i sornioncelli. Pensano: "Lasciamoli dire, tanto nessuno li ascolta e alla fine si stuferanno". Forse gli studenti sono troppo civili. L'insolente silenzio delle istituzioni è segno di disprezzo nei confronti dei cittadini, considerati sudditi anziché padroni della cosa pubblica; ed è ancor più grave di fronte a una protesta civile, quando le manifestazioni incivili o violente sortiscono invece reazioni spesso di conciliante pavidità. Le istituzioni si dimostrano così deboli con i forti (o i violenti) e forti con i deboli (o semplicemente gli educati).

Sciatteria 2: La previsione dell'amianto

Come un fulmine a ciel sereno (seeee, a ciel sereno, seeee... Ndr), arriva la chiusura di Palazzo Nuovo zeppo d'amianto. Lezioni sospese, chissà fino a quando (qui le ultime notizie di giornata, non molto rassicuranti). Io ho pagato le tasse universitarie (e tutte le altre), però mio figlio non riceve il servizio. Sono lievemente incazzato. Ma soprattutto sono incazzati gli studenti. Gliela menano tanto con "Torino città universitaria", però gli studenti proprio non vogliono farli studiare: prima tolgono la biblioteca a quelli che studiano arte; poi, per non far torti, tolgono le aule a tutti quelli che tentano di studiare materie umanistiche. Quale sarà il prossimo passo? L'incendio del Politecnico? Un pogrom alla residenza universitaria? Cariche di ulani al Campus Einaudi?
Dice: ma c'è l'amianto.
E lo so ben che c'è l'amianto. Lo so io, e lo sanno loro. E non dall'altro ieri, ma da mo'. Un anno fa, in occasione di un incontro pubblico al Circolo dei Lettori, domandai al rettore Ajani se gli risultasse qualcosa in proposito. Il rettore Ajani rispose che "sì, fra il 2011 e il 2013 risultano tre ex docenti di Palazzo Nuovo morti di mesotelioma, ma al momento non è possibile affermare con certezza un nesso tra la malattia e la sede di lavoro (testuale, Ndr)"; aggiunse che "Palazzo Nuovo ora è completamente bonificato del rivestimento esterno d'amianto; e altri interventi sono in atto perché tracce di polvere d'amianto sono state rilevate a seguito di recenti lavori". Ajani in quell'occasione tenne a precisare che "la situazione oggi è attentamente monitorata, e per l'Università la sicurezza è una priorità".
Estikazzi. Pensa se non era una priorità.
E poi, quando arriva il Guariniello furioso, cascano dal pero.
Sciatteria. Facciamofintadiniente. Ma le cose non fanno finta di niente. Le cose accadono, e presentano il conto.

Sciatteria 3: La caserma abbandonata

Quella di via Asti è un'altra storia surreale. Un'ex caserma che è un pezzo - dolorosissimo - della storia di Torino; più volte ristrutturata e riabbandonata; ancora agibile ma lasciata andare a ramengo mentre il Chiampa tira per la giacchetta il governo chiedendo caserme per ospitare i profughi; in attesa di essere venduta dalla Cassa Depositi e Prestiti, che con l'aria economica che tira la venderà, se tutto va bene, nella settimana dei tre giovedì.
Aspettando che quella scelta congrega di cervelli decida che cosa fare dell'ex caserma La Marmora, un gruppo di giovani e meno giovani ci entra, la ripulisce, pota le piante, lucida la lapide che ricorda i partigiani uccisi, e in vista del 25 Aprile ci organizza attività aperte a tutti i cittadini. Non trattandosi di anarco-insurrezionalisti assetati di sangue, bensì di giovanotti per bene, uno si aspetta che il sindaco li ringrazi
E invece no.
Prima si scatena il mudracking sui promotori dell'iniziativa; poi si preme sui giornali per mettere il silenziatore alla vicenda; e alla fine scatta il principio del Facciamofintadiniente.
La sciatteria più grave sta nell'aver lasciato che il problema s'incancrenisse. La sciatteria più fastidiosa sta nel fingere che il problema non esista.

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