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IL MINISTRO PER CASO SI PORTA A ROMA L'AUTORITRATTO DI LEONARDO

Conversation piece: Patriza Asproni, Giovanni Saccani e Piero Fassino davanti a Leonardo
Da ieri l'Autoritratto di Leonardo è di nuovo in tournée, per la seconda volta nella sua lunga storia. Aveva lasciato lo scrigno della Biblioteca reale nel 2011 in occasione di Italia150 per essere esposto alla Reggia di Venaria. Stavolta la prima tappa del tour è minima: un centinaio di passi, quelli che separano da Biblioteca da Palazzo Madama, dove il celebre disegno resterà visibile fino al 2 giugno. Ciò che preoccupa è invece la seconda tappa. Terminata l'esposizione a Palazzo Madama, infatti, l'Autoritratto sarà sottoposto a un intervento conservativo a Roma, all’Istituto della patologia del libro, e già che è lì sarà esposto ai Musei Capitolini della Capitale. Purché lo restituiscano... con quella gente non si sa mai.  Qualcuno si è premurato di farsi scrivere nero su bianco quando e come ce lo rendono?

Franceschini: due pesi e due misure

Intanto si spiegano le strane dichiarazioni del ministro per caso Franceschini, che aveva accennato qualche tempo fa a un'esposizione dell'opera non si capiva bene dove e come. Eccolo lì. Scommetto una settimana con Scarlett Johansson contro una serata a leggere un libro di Franceschini che l'ok all'esposizione torinese è stato subordinato al viaggio a Roma. Tipica tecnica franceschiniana. E naturalmente per Dariuccio ci sono figli e figliastri, due pesi e due misure. Francis aveva proibito il trasferimento - in occasione dell'Expo - della "Nascita di Venere" di Botticelli dagli Uffizi alla Venaria Reale proclamando che "le opere non si spostano, si spostano i visitatori"; ma adesso, in pieno periodo Expo, ci porta via l'Autoritratto e se lo espone a Roma, per la gioia delli amichetti sua. Che porelli, mica li vuoi fa' viaggià? Immagino che la più felice sarà Michela Di Biase, presidente della Commissione cultura del Comune di Roma e incidentalmente moglie di Franceschini.

Attorno a Leonardo: l'affettuosa Asproni

Ad ogni modo. Visto che quando mandi le robe a Roma sai quando partono e non sai quando tornano, io ieri pomerigguio sono passato da Palazoz Madama per dare l'addio (spero temporaneo) all'Autoritratto. E lì ho incontrato la mia amica Patriziona Asproni. Chapeau, gran signora: affettuosissima, nonostante le burlette che le sto tirando da qualche settimana. Non aveva ancora letto il mio pezzo di stamattina su TorinoSette, ma non credo che cambi nulla. Ci siamo scambiati baci e abbracci, con la serena certezza che non ci sposteremo di un millimetro dalle nostre rispettive posizioni.

Attorno a Leonardo: il protettivo direttore

ùPatriziona mi ha pure presentato il direttore della Biblioteca reale, Giovanni Saccani. Tipo interessante. Parla dell'Autoritratto come di un figlio suo. E' chiaro che lo adora. Mi racconta con quanta cura e fatica hanno preparato la sala di Palazzo Madama per esporre senza rischi il fragilissimo foglio, sistemato in un ambiente ad hoc e custodito in una teca speciale con il microclima necessario perché l'opera non si deteriori. Io domando a Saccani se davvero ha scoperto dai giornali il progetto di esporre nuovamente l'Autoritratto. Con molta diplomazia Saccani glissa, limtandosi a dirmi che hanno lavorato duro quattro mesi per compiere l'impresa. "Adesso - aggiunge - sono un po' stanco...". Tipo Forrest Gump.

Attorno a Leonardo: il vigilante capitano

Poi incontro il mitico capitano Guido Barbieri, del nucleo dei carabinieri che difende le nostre opere d'arte dai ladri (temo però che nulla possa contro i ministri...).
Il capitano Barbieri s'è tolto la soddisfazione della vita quando il disegno di Leonardo è stato spostato dalla Biblioteca a Palazzo Madama, a pochi metri di distanza ma con procedura da "Mission Impossible", compreso il furgone blindato per il trasporto. Furgone che il capitano Barbieri ha scortato a piedi nel breve tragitto, passo a passo, in alta uniforme.

Attorno a Leonardo: il soddisfatto Fassino

In ritardo per la cerimonia inaugurale è poi arrivato pure Fassino, quello che teneva di più alla nuova ostensione leonardesca. Mi è sembrato soddisfatto. A noi torinesi che di recente abbiamo approfittato della mostra alla Biblioteca reale, magari l'Autoritratto di Leonardo a Palazzo Madama suscita un lieve effetto "arieccolo". Ma ai pellegrini della Sindone vorremo dargli qualcosa da vedere, oltre alle rosticcerie oper air?

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