Passa ai contenuti principali

FASSINO INCONTRA CLUB TO CLUB

Spalle coperte? Giorgio Valletta di Club to Club e, dietro, Braccialarghe
Se ci sarà, vorrei essere una mosca per sentire cosa si dicono. Se ci sarà, intendo, un incontro tra Fassino e gli organizzatori di Club to Club.
E pare che ci sarà. 
Il gran casino suscitato dalle dichiarazioni di Sergio Ricciardone e Roberto Spallacci, rappresentanti dell'associazione X-plosiva che organizza il festival ("Questo potrebbe essere l'ultimo anno di Club to Club") ha indispettito tantissimo Filura. Perché delle due una: se si ricandida (ma al momento pare inclini per il no) intende puntare molto sulle sue politiche culturali, e la figura dimmerda di non aver capito il valore di Club to Club non aiuta; se invece non si ricanda, quella con Club to Club resta comunque una figura dimmerda.

Parole mielate

Così, dopo la lettera a firma Braccialarghe spedita ai giornali per tamponare la sullodata figura, il Caro Leader ha ascoltato chi premeva per un forte segnale d'attenzione e ha messo in campo la sua celebre diplomazia. Ieri pomeriggio voleva andare di persona alla conferenza stampa di Club to Club, ma era impegnato all'assemblea dell'Anci. Allora, in attesa di incontrare di persona gli organizzatori, ha mandato in conferenza il fido Braccialarghe a spendere e spandere parole mielate: "Il vostro è uno dei principali festival europei (bene, se ne sono accorti anche loro, NdG). Un programma come quello che presentate, il pubblico internazionale che richiamate, le ricadute economiche sul territorio, sono un valore assoluto per la città. Sostenervi è per noi un impegno, compatibilmente con le possibilità economiche. Perché ciò che si aggiunge a una manifestazione va sottratto ad altre (proprio quello che è successo a MiTo per finanziare TOdays... NdG). E' un'operazione delicata, richiede attenzione (io, se serve, avrei qualche idea... NdG). Ma vogliamo darvi una mano perché questo patrimonio cresca e non vada disperso".
Magnifica prospettiva. Un po' appannata dal fatto che nel 2016 Braccia non sarà più assessore, e Filura non è detto che sia ancora sindaco.
Anteprima: Ricciardone prepara il discorso per Fassino

L'incontro è imminente

Ma qualcosa potrebbe cambiare già quest'anno. Club to Club ha messo insieme un cast stellare, oltre le più folli speranze, e si è quindi trovato ad affrontare spese non previste per un allestimento adeguato, a fronte dell'impossibilità di aumentare ancora la capienza e di conseguenza gli incassi: il festival è praticamente tutto sold out, e d'altra parte sarebbe stato assurdo rinunciare - assurdo per Club to Club, ma anche e soprattutto per Torino - a opportunità come, ne dico una per tutte, l'unica data italiana di Thom Yorke. Morale della favola: mancano 40-50 mila euro. Questo su un budget totale di 800 mila, di cui solo il 13 per cento arriva dagli enti pubblici e dalle due fondazioni bancarie. Una situazione difficile per un'associazione culturale come X-plosiva, che non ha fine di lucro. Gli organizzatori quei soldi stavolta li metteranno di tasca propria: con la prospettiva però di chiudere la baracca, o peggio ancora di smettere di crescere accettando per il futuro la prospettiva di edizioni in tono minore. Ipotesi suicida, per un festival che oggi se la gioca alla pari con le massime kermesse del pianeta; e anche per la città che lo ospita.
A meno che... A meno che l'incontro con Fassino abbia un risultato concreto, e dal Comune arrivi qualche soldo in più dei 20 mila euro stanziati. 
In sintesi, quelli di Club to Club porranno al sindaco tre semplici domande, senza polemica: può un festival musicale di livello internazionale avere luogo a Torino? Ci sono i presupposti? Le sovvenzioni pubbliche sono all'altezza? 
L'incontro sembra imminente: forse si farà nei prossimi giorni, prima dell'inizio del festival. E se Filura si mette una mano sul cuore e una sul portafogli... Beh, i ragazzi saranno riconoscenti. Magari gli recuperano persino un introvabile biglietto per Thom Yorke.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la