Vabbé, rientrato presto dalla festa di compleanno di Max e Serena alle
Ramone - dove ovviamente c'era il mondo, e da divertirsi, ma sono un po'
stanchino - chiudo una giornata molto artistica guardandomi su Rai5 "Lo stato dell'arte" (non solo per motivi famigliari) e pubblicando un comunicato non freschissimo (mi è arrivato ieri) ma che mi sembra in tema. Di arte, ma anche di che cosa è internazionale e che cosa no in questa città.
Neil
MacGregor, direttore del British Museum di Londra, Glenn D. Lowry,
direttore del Moma di New York, Mikhail Piotrovsky,
direttore dell’Hermitage di San Pietroburgo e Antonio Paolucci,
direttore dei Musei Vaticani di Roma, celebrano il venticinquesimo
anniversario di «The Art Newspaper» con
una serie di “processi” all’arte a cui parteciperanno
protagonisti della società civile e culturale dei singoli paesi.
È
la prima volta che un tributo così elevato viene riconosciuto a una
testata giornalistica originata in Italia: «The Art Newspaper» è
l’edizione
internazionale, edita a Londra e New York, di «Il Giornale dell’Arte»
fondato a Torino nel 1983 da Umberto Allemandi.
Il primo appuntamento, per oltre 800 invitati, sarà domani al British Museum di Londra per «What Is Art For? (A che cosa serve l’arte?)»: un “processo” pubblico sul ruolo effettivo dell’arte all’interno della società contemporanea. Introdotti da Neil MacGregor, direttore del British Museum, compariranno come testimoni davanti a un celebre giudice inglese, per rispondere “all’accusa” della Baronessa Helena Kennedy QC, Karen Armstrong, autrice e commentatrice di religioni comparate; John Barrow, cosmologo, fisico, matematico e commediografo; Ben Okri, poeta e scrittore, e Abdulnasser Gharem, ex colonnello saudita, artista concettuale e attivista.
Anna Somers Cocks, direttore e co-fondatore di The Art Newspaper, spiega così la scelta dell’indagine: “Credo ci sia urgente bisogno di discutere il ruolo dell'arte in questi tempi tormentati e spaventosi. L'arte che dovrebbe illuminarci è ormai sempre più schiacciata dal mercato. Aprendo la discussione a pensatori al di fuori del mondo dell'arte speriamo di riuscire a considerare la questione con nuove prospettive e avere risposte per rinnovare la nostra fede nell’arte”.
Il primo appuntamento, per oltre 800 invitati, sarà domani al British Museum di Londra per «What Is Art For? (A che cosa serve l’arte?)»: un “processo” pubblico sul ruolo effettivo dell’arte all’interno della società contemporanea. Introdotti da Neil MacGregor, direttore del British Museum, compariranno come testimoni davanti a un celebre giudice inglese, per rispondere “all’accusa” della Baronessa Helena Kennedy QC, Karen Armstrong, autrice e commentatrice di religioni comparate; John Barrow, cosmologo, fisico, matematico e commediografo; Ben Okri, poeta e scrittore, e Abdulnasser Gharem, ex colonnello saudita, artista concettuale e attivista.
Anna Somers Cocks, direttore e co-fondatore di The Art Newspaper, spiega così la scelta dell’indagine: “Credo ci sia urgente bisogno di discutere il ruolo dell'arte in questi tempi tormentati e spaventosi. L'arte che dovrebbe illuminarci è ormai sempre più schiacciata dal mercato. Aprendo la discussione a pensatori al di fuori del mondo dell'arte speriamo di riuscire a considerare la questione con nuove prospettive e avere risposte per rinnovare la nostra fede nell’arte”.
Il
prossimo processo sarà al Moma di New York il 18 febbraio 2016, a cui
seguiranno nella primavera del 2016 l’ Hermitage di San Pietroburgo e i
Musei
Vaticani a Roma.
Oggi
il network del Giornale dell’Arte fondato da Umberto Allemandi nel
1983, coinvolge oltre 250 collaboratori in 70 nazioni con redazioni a
Torino,
Londra, New York, Parigi, Mosca, Pechino e Atene.
ll network include:
Il Giornale dell’Arte, Torino, fondato nel 1983
The Art Newspaper, London and New York, fondato nel 1990
Ta Nea Tis Technis, Athens, fondato nel 1992
Le Journal des Arts, Paris, fondato nel 1994
The Art Newspaper Russia, Moscow, fondato nel 2012
The Art Newspaper China, Beijing and Hong Kong, fondato nel 2013.
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