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LA LIBRAIRIE FRANCAISE NON VUOLE MORIRE

La Librairie Française rischia la chiusura definitiva

Un paio di settimane fa ricevo una lettera (una vera lettera di carta!) firmata "lo staff della Librairie Française" che mi parla della morte dell'ultima proprietaria della libreria di via Bogino 4, Cleofe Rebuscini, la vedova di Aldo Caputo che fondò nel 1952 quel piccolo pezzo di Francia nel cuore di Torino. Adesso che la signora Cleofe non c'è più, la "Librairie Française" rischia la chiusura, come tante altre librerie della città. Ma lo "staff" lancia un appello: hanno immaginato un progetto di rilancio adeguato ai tempi nuovi, e cercano un finanziatore (direi piuttosto un mecenate) che ci creda. Io non so se lo troveranno. Me lo auguro. Non solo per i posti di lavoro. Quel negozietto in via Bogino, dove da tempo non vedevo una gran ressa di clienti, era e mi piacerebbe che restasse un presidio e un simbolo: simbolo dell'unicità di una Torino sospesa tra Italia e Francia, partecipe di due culture, e quindi con uno sguardo più ampio, più europeo. Purtroppo, come diceva un mio vecchio amico francofilo, "personne ne parle plus français", e a Torino ciò è particolarmente doloroso. Ma insomma, vorrei che la "Librairie Française" ce la facesse.


Commenti

  1. dispiace moltissimo quando una libreria chiude. Ma mi pare se la siano cercata. Sono sempre stati di uno scorbutico che rasentava l'odioso. Le poche volte che ho tentato di comprare qualcosa sono uscita a mani vuote chiedendomi se i clienti fossero tutti masochisti che amano farsi trattare male dai proprietari.

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    1. Io sono sempre stato trattato benissimo,dal 1974 quando era in via Lagrange. E quando prenotavo un libro monsieur Aldo Capuoi telefonava sempre di persona per comunicarmi l'arrivo.E non è mai stata "polverosa" era una libreria "vissuta"....

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    2. condivido sono sempre stata trattata gentilmente. La signora è mancata non credo che se la sia cercata come nel commento dell'11 nov 2015!

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    3. non capisco!!!!! si parla di una ennesima libreria che chiude, non di persone, che oramai sono defunte, e non possono replicare..Dunque, io sono sempre stato trattato con gentilezza. Mi dispiace che debba cessare. E' un vero peccato!! e se chiude anche la LIBRAIRIE FRANCAISE cosa rimane in questa città!!!!!!!

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  2. Dispiace pure a me, anche se concordo con quanto afferma l'altro commentatore. Ancor più triste se si pensa che il tentativo di aprire una libreria francese che fosse meno polverosa e più aggiornata - mi riferisco alla "Voyelles" in via S. Massimo - è naufragato nel silenzio generale. Dunque la vicinanza di Torino alla Francia è solo geografica e la città resta saldamente ancorata nella provincia italiana.

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  3. Quanti bei testi latini tradotti egregiamente nella prestigiosa edizione delle Belles Lettres, acquistati quando ero all'Università, e poi le Fables di Perrault e gli incantevoli Lais di Marie de France (secolo XII)... Non deve chiudere questa bella Libreria, se ne andrebbe da Torino un significativo scampolo di Francia, ma anche un pezzo importante di imprescindibile cultura letteraria!

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