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CHI HA PAURA DEL RIGATTIERE MALIZIOSO?

La "vetrina invereconda": sacro, profano e foglia
A proposito della piccola Torino che scompare. Mi piacerebbe continuare a trovare, sotto i portici di via Palazzo di Città, quei due chioschetti di rigattiere che traboccano piccole memorie, a volte scabrose: tra spruzzatori del flit arrugginiti, passaporti del Reich, calendarietti Belle Epoque e ciapapuver vari, c'è un "inverecondo" assortimento di memorabilia dei bordelli torinesi, con accostamenti anche sconcertanti. Avevo notato l'incongruità della statuetta della Madonna accanto ad un dipinto decisamente osceno: ma non avrei mai immaginato che qualcuno se ne sentisse tanto offeso da presentare un esposto (non so a chi, poi...). Invece qualcuno l'ha fatto: lo apprendo da un cartello esposto nella vetrina maliziosa, dove adesso la zona calda del dipinto osceno è coperta da una pudica foglia secca (non di fico, però). E quel ch'è peggio, mi sembra di capire dal cartello che quel negozietto così fuori dal tempo rischia la chiusura. Non voglio credere che accada per un eccesso di "pruderie"; semmai per l'assenza di clienti, perché la mercanzia esposta è la stessa da tempo immemorabile, e deduco che lo smercio non sia frenetico. Io lo consideravo, quel negozietto, un piccolo museo su strada di una minorissima Torino che fu. E mi dispiacerebbe non vederlo più. Quanto alle presunte oscenità, fate quattro passi in più fino al Municipio, e ne troverete comunque a iosa. Pure senza foglia.

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