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DAL NOSTRO INDIGNATO SPECIALE: MARRY LO HA FATTO ANCORA

L'opera di Paratissima turba Marry
Aggiornamento: Fassino cala le brache

Il pluriconsigliere Maurizio "Marry" Marrone (FdI) è andato a Paratissima. Marry non è un fine cultore dell'arte contemporanea - benché si sia a suo tempo esibito con una creativa installazione che mi ha regalato momenti di autentico spasso. Ma alle mostre Marrone sa di poter trovare occasioni per indignarsi e far conoscere al mondo la propria indignazione, e quindi ci va. 

Un'opera "contro i marò"

A Paratissima Marrone s'è indignato per un'opera che, a suo dire, "sbeffeggia" i marò. L'opera a mio modesto avviso è bruttissima, e se l'indignazione di Marrone fosse dettata da considerazioni estetiche non saprei dargli torto. Ma l'estetica non rientra nell'attrezzatura marroniana. Marrone s'è indignato per il "pensiero" espresso nell'opera in questione. Pensiero che non coincide con il suo. E fin qui, ancora ci sta. Anche a me capita, talora, di indignarmi per il "pensiero" di Marrone.
Marry esprime il suo disappunto contro un artista non gradito
Ma al Fratelloditalia come al solito scivola la frizione: così parte in un'intemerata e chiede "le scuse pubbliche del Sindaco Fassino ai Marò, alle loro famiglie e a tutti gli Italiani offesi da questa immondizia" (le maiuscole sono di Marrone). Questo perché, a detta di Marrone, Paratissima ha il "costante patrocinio del Comune" (un'illazione marroniana sulla quale Paratissima avrebbe molto da obiettare...). Inoltre Marrone sottolinea che "i cosiddetti artisti autori di questa porcheria appartengono a un laboratorio creativo italo-albanese-argentino": non so se ciò, dal punto di vista di Marrone, si debba considerare un'aggravante.
Comunque preciso - su segnalazione di una cortese lettrice - che l'autore dell'opera si chiama Javier Scordato e il "laboratorio creativo italo-albanese-argentino" si chiama Groshgrup.

Bücherverbrennungen e altre meraviglie

Francamente avevo deciso di sbattermene dei maldipancia marroniani. Non condivido le idee dell'artista e neppure quelle di Marrone: se la vedessero fra loro.
Però ci ho ripensato: perché le sparate di Marrone sono buffe, ma sotto c'è qualcosa che tanto buffo non è: la pretesa che la libertà del pensiero individuale sia subordinata al gradimento e alla sensibilità di qualcun altro. Ora: la civiltà occidentale, che Marrone pretende di difendere, è basata su un principio irrinunciabile: la libertà d'espressione del pensiero - di qualsiasi pensiero, per quanto spiacevole, minoritario e anche offensivo possa essere.
Indignati. 1937, Hitler e Goebbels visitano la mostra "Arte degenerata"
Questo vale per un artista come per me, per Marrone e per chiunque altro.
Ci mancherebbe che un sindaco s'impancasse a discutere cosa può e cosa non può essere esposto in una mostra d'arte. O che una rassegna d'arte imponesse una "censura preventiva" nel timore di offendere la sensibilità di chicchessia, foss'anche Marrone. Una simile pretesa non è soltanto stupida. E' pericolosa: da lì si arriva in fretta alle crociate contro l'arte degenerata e ai roghi dei libri.

Chi deve chiedere scusa a chi: occhio che non la finiamo più

Immondizia ideologica. 1933, un rogo dei libri "contrari allo spirito tedesco"
Sia chiaro: l'opera sui marò, che tanto turba Marrone, mi fa cagare. Non mi piace, la trovo brutta. In casa mia non la vorrei mai. E probabilmente nessuno l'avrebbe notata, senza l'intervento del cacciatore di scandali Marrone.
Però anche Marrone, a me personalmente, come politico provoca la stessa reazione dell'opera sui marò. Neppure lui ce lo vorrei mai, in casa mia. Però accetto serenamente che sieda in un consesso elettivo, a rappresentare cittadini che non la pensano come me ma che come me hanno il diritto di essere rappresentati. E con le mie tasse pago pure un lauto stipendio a Marrone perché svolga tale mansione. Quindi, Marrone è libero di indignarsi; è anche libero - e ha anzi il dovere - di esprimere tale indignazione in nome e per conto dei suoi elettori. Ma per favore, non esiga le "scuse" del sindaco. Scuse de che? Di non essere il Goebbels de noantri?
Altrimenti io esigo le scuse di Marrone per tutte le tavanate che (a parer mio, beninteso) spara. Ma già che ci sono, pretendo anche che si scusi per l'uso politico che (sempre a mio avviso!) troppi - non certo il purissimo Marry... - stanno facendo del dramma personale di due esseri umani e delle loro famiglie. E poi potrei volere le scuse pure per i roghi dei libri e la mostra contro l'arte degenerata... Di questo passo non la finiamo più.
Marry, dammi retta. Calmati. Fai il tuo mestiere, indignati se e quando ti pare giusto, ma lascia stare la cultura e il libero pensiero. Non è pane per i tuoi denti.

Bonus track: la dichiarazione di Marrone

Per completezza dell'informazione, ecco la dichiarazione marroniana. Maiuscole, punteggiatura e sintassi sono quelle del testo originale:

Triste e consolidata tradizione, quella di rinvenire puntualmente con estrema facilità all'interno dei festival culturali torinesi patrocinati dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte immondizia ideologica di pseudo artisti, costretti dalla evidente mancanza di talento creativo ad inseguire la notorietà con infantili provocazioni, non per questo però meno offensive per la sensibilità di tanti cittadini ed intollerabili: questa volta tocca a Paratissima con un' "opera" che decide di attaccare e ridicolizzare i Marò Latorre e Girone, paragonati a due "Madonne" con fucile spianato e teschi sanguinanti ai loro piedi e presi in giro per la loro prigionia, le condizioni precarie di salute, i loro "(immorali) fedeli" cui mi onoro di appartenere ... Non manca nemmeno un astioso riferimento al ritorno a casa di Latorre per motivi di salute, con il compiacimento della temporaneità della sua permanenza in Italia! Questo scempio accade nella stessa Città dove avevo ottenuto dal Sindaco Fassino l'esposizione di uno striscione dalla facciata di Palazzo Civico che auspicava il ritorno dei Marò, ma non a caso i cosiddetti artisti autori di questa porcheria appartengono ad un "laboratorio creativo italo-albanese-argentino, che riflette sui temi dell'integrazione, dell'accoglienza e dell'identità culturale attraverso l'uso di nuovi linguaggi espressivi", che non riescono ad allestire una mostra senza il costante patrocinio del Comune di Torino e della sua amministrazione di centrosinistra! Ora basta però, esigerò le scuse pubbliche del Sindaco Fassino ai Marò, alle loro famiglie e a tutti gli Italiani offesi da questa immondizia con comunicazioni urgenti in Consiglio Comunale!

Commenti

  1. Buongiorno Gabriele, solo una precisazione in merito a quanto da lei scritto. L'opera in questione non è a cura di Groshgrup - laboratorio creativo italo-albanese-argentino - ma di Javier Scordato. Groshgrup è stato presente a Paratissima, all'interno del progetto Cross the Border, dedicato al tema dell'immigrazione, con l'opera "…profanando i confini" che può vedere a questo link http://www.groshgrup.net/blog/. Javier Scordato, come me e altre persone, fa parte di Groshgrup . Forse il tema dell’immigrazione e quello dei marò sono entrambi argomenti che poco piacciono a Marry che ha fatto un “minestrone” tra le due cose traendo in inganno i lettori. Saluti Patrizia

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