Passa ai contenuti principali

ENO VS ISRAELE: SCENE DI LOTTA A TORINO DANZA

La compagnia israeliana Batsheva boicottata da Brian Eno
Scusate il ritardo, ma per sopravvivere allo choc - a Torino, sono di nuovo a Torino... ed è ancora piena di tizi in calzoni corti e fantasmini - oggi mi sono concesso un pomeriggio con l'avanspettacolo, e sono rientrato solo adesso. Però del Consiglio comunale e altre farse vi racconterò poi. Stanotte o domattina, dipende. Adesso mi guardo Italia-Israele. A proposito, nessuno protesta? No, perché la notizia sulla quale sono in colpevole ritardo - causa pomeriggio con l'avanspettacolo - è la lettera con la quale Brian Eno nega l'utilizzo della sua musica alla compagnia israeliana Batsheva che si esibirà domani a Torino Danza (difatti dal programma on line il riferimento alla musica di Eno è scomparso). A me, che stento a farmi venire in mente un governo che io non consideri più o meno criminale, la storia non emoziona; ma sono un cronista scrupoloso, e poiché lagggente e immedia si stanno entusiasmando, doverosamente riporto il testo integrale della missiva brianenistica, così vi fate un'idea.

"Caro Ohad Naharin, cara Batsheva Dance Company, sono venuto recentemente a conoscenza del fatto che state utilizzando un pezzo della mia musica in un’opera chiamata "Humus". Ho saputo di questo utilizzo solo la scorsa settimana, e, anche se in un certo senso mi lusinga che abbiate scelto la mia musica per la vostra opera, purtroppo ciò mi  crea un grave conflitto. Da quello che mi risulta, l'ambasciata israeliana (e quindi il governo israeliano) è sponsor dei prossimi spettacoli, e, dato che sostengo la campagna Bds da ormai diversi anni, non posso accetterlo.
Spesso chi si oppone al Bds dice che l’arte non dovrebbe essere utilizzata come arma politica. Tuttavia, dato che il governo israeliano evidentemente utilizza l'arte in tal senso - per promuovere il ‘Brand Israele’ e per distogliere l'attenzione dall'occupazione delle terre palestinesi - ritengo che la mia decisione di negare l'autorizzazione sia un modo per togliergli questa particolare arma. Solo un paio di giorni fa un ufficiale dell'esercito israeliano ha assassinato il quindicenne Mahmud Badran e non è neanche chiaro se verrà accusato di un crimine, e tanto meno punito. E centinaia di migliaia di palestinesi in Cisgiordania dovranno passare un'altra estate senza servizi idrici affidabili, mentre la demolizione di case palestinesi e la confisca di terre palestinesi va avanti senza tregua, come da molti anni ormai. Non si vede nessun tentativo di limitare l’attività dei coloni in alcun modo. Sto cercando di capire le difficoltà che dovrebbe affrontare qualsiasi artista israeliano - e in particolare, quelli come voi che hanno dimostrato alcune simpatie per la causa palestinese. Ritengo che il vostro governo utilizzi artisti come voi sfruttando il vostro naturale desiderio di continuare a lavorare - anche se vuol dire diventare parte di una strategia propagandistica. Può darsi che la vostra compagnia di danza non possa ufficialmente prendere le distanze dal governo israeliano, ma io posso e lo farò: non voglio che la mia musica sia concessa per qualsiasi evento promosso dall'ambasciata israeliana. Ho discusso di tutto ciò con la mia amica Ohal, un’artista israeliana e un’altra sostenitrice del Bds, e so che lei e i suoi colleghi israeliani del Bds capiscono la necessità di un boicottaggio. Come artisti dovremmo essere liberi di scegliere di rispondere alle ingiustizie dei governi, il tuo o il mio che sia. Cordialmente, Brian Eno".

Ecco fatto. Adesso torno a vedere Italia-Israele. Or ora siamo riusciti a farci rifilare una pera. Adesso lottiamo per difendere l'esiguo vantaggio. Altro che Eno.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz