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TORINO SPIRITUALITA' SI GIOCA LA CARTA ANIMALISTA: E SEDUCE LA GIUNTA CINQUESTELLE

Culture Girls: Antonella Parigi e Francesca Leon oggi al Circolo dei Lettori
Come vi ho detto, stamattina c'era la presentazione di Torino Spiritualità al Circolo dei Lettori. Di per sé inutile, dato che il programma è tutto on line, ma se vi interessa qui sotto vi riporto anche il "riassunto" che mi ha mandato l'ufficio stampa.
Io al Circolo ci sono andato perché mi ci trovo bene, e perché c'erano le ragazze Parigi e Leon: con loro due non è mai detto che non salti fuori qualcosa di gustoso.

Il budget e chi lo paga

Soprattutto mi ha spinto in via Bogino la curiosità di scoprire come si pone la nuova giunta torinese nei confronti di Torino Spiritualità, festival organizzato dal Circolo dei Lettori (quindi indirettamente dalla Regione) ma con un contributo comunale attorno ai 60 mila euro. Già che ci sono, vi dico subito che il budget totale è sui 300 mila, di cui 40 mila da Fondazione Crt, 80 mila da Compagnia di San Paolo, un centinaio dalla Regione, più sponsor privati (perlopiù tecnici) e lo sbigliettamento - dato che alcuni spettacoli sono a pagamento.

Il festival ha ancora un senso?

A tal proposito, la Parigi nel suo discorso ha posto senza reticenze il problema se abbia ancora senso investire denaro pubblico su una formula, quella dei festival, che oggi - riflette lei - potrebbe apparire superata; però alla fin fine Antonellina ha concluso che sì, secondo lei Torino Spiritualità serve, perché propone "una reale ricerca di contenuti, una visione del mondo che continua ad essere alimentata e fa sì che certi significati diventino patrimonio condiviso di una comunità". Complicato, ok: ma so per certo che il problema, se proseguire o meno con Torino Spiritualità, la Parigi in passato se lo è posto, e dunque la dichiarazione di oggi è tutt'altro che banale.

L'importanza dell'animale

Quanto al punto di vista del Comune, qualcosa si è intuito, sebbene con fatica. L'assessore alla Fontane ha fatto un discorso un po' contorto. L'unica cosa che ho capito bene è "vi porto i saluti della sindaca", che è sempre una cosa gentile. Poi la Francesca s'è inerpicata in una disquisizione sul tema di quest'anno ("D'istinti Animali", ovvero - cito dal comunicato - "gli animali e sulla loro capacità di rivelare qualcosa di nuovo su noi stessi e sul nostro modo di abitare il mondo") dicendo che "il titolo indica separatezza e inclusione"; e che "la città è contenta di partecipare a questa bella storia"; e si augura "una partecipazione ampia per l'importanza della crescita personale e collettiva e della consapevolezza verso gli animali"; e - ha aggiunto - "negli animali ci metto anche gli uomini". Ma credo si riferisse all'umanità come parte del creato e dunque anche del mondo animale, e non agli uomini nel senso di "sono tutti animali" come interpretava qualche signora tra il pubblico.
Insomma, da come l'intendo io ai pentastellati di governo è piaciuta l'idea degli animali; del tutto logico per una giunta filovegana e attenta all'incolumità degli uccelli che vanno a sbattere contro le vetrate.

Bonus track 1: temi(ni) a confronto

Per meglio comprendere il punto di vista dell'amministrazione civica trovo inoltre interessante la scheda del Comune di Torino inserita in cartella stampa e prodotta dal Comune stesso, forse ad alto livello; certo indicativa di una posizione ufficiale piuttosto benevola, nonché di una discreta vena da tema di quinta ginnasio seria, di una volta; uno di quei temi che le prof leggevano in classe, lodando lo scolaro diligente. Leggete anche voi:
"Torino Spiritualità oltre a essere un festival culturale è uno spazio di riflessione per quanti non rinunciano a farsi domande e a cercare il significato profondo dell’esistenza. Meditare sui grandi temi dell’umanità significa cercare il senso dell'esistenza e della contemporaneità e questa rassegna torinese lo realizza da dodici anni in maniera sana (SANA? NdG) attraverso incontri, lezioni, letture e dialoghi. Partendo dalla necessità di coinvolgere un pubblico sempre più variegato Torino Spiritualità favorisce la partecipazione dei giovani considerati protagonisti fondamentali per un confronto sul presente. Il tema di questa edizione, che come ogni anno offre spunti filosofici interessanti, è D’istinti animali. Una Torino Spiritualità che si compenetra con la scienza e che dopo aver indagato per anni sull’essere umano si sposta sull’occhio animale, nuova chiave di lettura per riflettere sull’uomo. La Città di Torino conferma il suo sostegno alla manifestazione (ecco la buona notizia, NdG) che negli anni è diventata un appuntamento da tutto esaurito per un pubblico proveniente da ogni parte d’Italia. Non una platea generica, ma una vera e propria comunità di pensiero e ricerca, animata dalla voglia di dialogo, ascolto e condivisione di esperienze. L'ubicazione degli eventi in vari luoghi del capoluogo piemontese è una scelta che va nella direzione di valorizzare la trasversalità dei partecipanti, per un progetto che è figlio del territorio che lo ospita (il territorio non poteva mancare, e - lungimiranza degli organizzatori - ci sono pure le periferie, NdG). La popolarità della rassegna, inoltre, va ricercata nella continua riflessione rispettosa articolata e stimolante dei temi all’insegna dell’accoglienza e del confronto tra pensieri diversi. Personalità provenienti da tutto il mondo animano incontri e convegni e, in un clima di affabilità (bella parola, "affabilità": da anni non mi capitava di leggerla nel comunicato di un ente pubblico, NdG), condividono con il pubblico il loro sapere e il loro sentire. Si possono incrociare maestri, trovare risposte a tante domande, aprire nuovi orizzonti di ricerca. 

Decisamente meno gozzaniano, e più incline a una modernità infarcita di espressioni "alla moda" ("cammino collettivo", "idea embrionale", "parlare in modo laico", "format affermato", "articolata serie", oltre ai terribili "tematiche" e "vero e proprio"), lo stile della dichiarazione regionale:
Torino Spiritualità rappresenta una sorta di grande cammino collettivo che, edizione dopo edizione, prosegue il suo percorso inerpicandosi lungo la strada che conduce ciascuno a porsi delle domande sulla propria esistenza, sulla condizione dell’uomo, sulla dimensione più intima di ogni persona e sulla natura del legame che non soltanto unisce gli uni agli altri, ma che connette l’umanità al Pianeta che la ospita (occhio ai periodi troppo lunghi... NdG). L’idea embrionale, da cui la manifestazione mosse i primi passi, ormai 12 edizioni fa, che i testi e i diversi contenuti delle confessioni religiose potessero ancora risuonare nella contemporaneità e parlare in modo laico a una comunità di persone accomunate dalla volontà di interrogarsi, continua a rigenerare se stessa di anno in anno, confortata dal favore del pubblico che affolla costantemente ogni appuntamento. Un pubblico che riconosce nel termine “spiritualità” una connotazione laica e non invece una parola riferita alla sola sfera religiosa, eleggendolo quindi a valore collettivo e condiviso. Confermando quello che è ormai un format affermato del Circolo dei Lettori, la manifestazione si presenta ancora una volta offrendo un’articolata serie di occasioni d’incontro e confronto, di analisi e riflessione, proponendo tematiche di grande attualità, distinguendosi per la varietà nell’offerta di contenuti, per la capacità di coniugare e miscelare temi diversi, nonché per la caratura degli ospiti in programma. Nell’assolvere al proprio compito di sostegno e di promozione della cultura sul territorio, la Regione Piemonte è pertanto lieta di sostenere la realizzazione dell’edizione 2016 di Torino Spiritualità, ormai un vero e proprio punto di riferimento nel calendario culturale italiano .

Bonus track 2: il programma ragionato

Vi riporto a seguire il testo fornito dall'ufficio stampa di Torino Spiritualità:
La ricerca del significato che Torino Spiritualità ha condotto dal 2005, divenendo negli anni luogo privilegiato di confronto, incontro, ascolto e sosta, ha sempre avuto lo sguardo fisso sull’essere umano. Quest’anno per la 12. edizione in programma da mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre, si è scelto di cambiare lente, di cercare uno sguardo che consenta di osservarci “di sponda”.
L’occhio animale diviene così la chiave di lettura per riflettere sull’uomo. Durante i cinque giorni dialoghi, lezioni, spettacoli e meditazioni distribuiti in tante location della città condurranno il pubblico a interrogarsi su quell’alterità irriducibile che sono gli animali e sulla loro capacità di rivelare qualcosa di nuovo su noi stessi e sul nostro modo di abitare il mondo.
D’ISTINTI ANIMALI è il titolo scelto per raccontare questo attuale e inedito punto di vista. L’apostrofo separa e congiunge i diversi modi di lettura della parola. D’istinti rinvia alla dimensione naturale che ci accomuna alle altre creature mentre, senza apostrofo, allude a differenti interpretazioni: “distinti” come “lontani”, "separati" oppure “raffinati”, “eleganti”. In quest’ultimo caso il riferimento è all’immagine che – con un po’ di vanità - abbiamo di noi: creature che hanno addomesticato la pulsione naturale con la sofisticatezza della ragione, che alla pelliccia hanno preferito la giacca.
Tra gli ospiti della dodicesima edizione, il ricercatore inglese Shaun Ellis, che ha vissuto per due anni insieme a un branco di lupi; l'etologo Frans De Waal, che con le sue ricerche sulla moralità degli animali ha cambiato il modo di guardare alla natura; l'americano Jim Myers, esperto di marketing internazionale che ha lasciato tutto per fondare un rifugio per animali in India; lo scrittore inglese e regista della BBC Philip Hoare, che ha consacrato la propria vita allo studio delle balene e degli altri giganti del mare. E ancora, lo storico dell'arte Vittorio Sgarbi, il genetista Guido Barbujani, lo psicoanalista Massimo Recalcati, il musicista Elio, il teologo Vito Mancuso, il maestro indiano“Daaji” Kamlesh D. Patel, il filosofo Roberto Marchesini, gli attori Angela Finocchiaro e Neri Marcorè, il sociologo francese Michel Maffesoli, il biblista Paolo De Benedetti, tra i principali esponenti in Italia della teologia degli animali.
Prima della data di inaugurazione ufficiale del festival, prevista per il 28 settembre, due appuntamenti per cominciare a immergersi nel rapporto tra gli uomini e gli animali: le Camminate spirituali “Il passo selvatico”, itinerari tra echi di Jack London, Mario Rigoni Stern e Henry David Thoreau in compagnia, tra gli altri, dal cercatore d’alberi Tiziano Fratus, dello scrittore Carlo Grande, degli alpinisti Enrico Camanni e Leonardo Bizzaro, e lo spettacolo teatrale Lupus in fabula con gli attori Paolo Hendel e Bruno Maria Ferraro.
Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori di Torino, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale eSistema Teatro Torino; il contributo di Giubileo per la Cultura ed Exki; partner tecnici Caffè Vergnano, Ferrafilm, Ibs.it, Priolo Lab Design, Sem – Scuola Estetica Moderna, Sparea,Hotel Victoria; media partner La Stampa.
Torino Spiritualità sostiene Fondazione Paideia.
L’INAUGURAZIONE: UOMINI TRA CANI E LUPI
Torino Spiritualità inaugura mercoledì 28 settembre alle ore 18 presso la chiesa di San Filippo Neri con l’appuntamento Uomini tra cani e lupi, in cui il ricercatore inglese Shaun Ellis, che ha trascorso diciotto mesi della propria vita insieme a un branco di lupi, condividendo con loro tane e prede, e il saggista americano Richard C. Francis, studioso dei meccanismi di addomesticazione, discutono con Armando Buonaiuto, curatore del festival, sulla capacità del tutto umana di renderci selvatici quanto lupi o docili come cani. Perché nell’istintualità animale c'è tutto questo: un cuore di tenebra che inquieta, un richiamo selvatico che affascina, un monito a non perdere se stessi. Alle ore 21, al Teatro Carignano, le pagine del Premio Nobel José Saramago sono invece protagoniste del reading tratto dal romanzo Cecità letto e interpretato dalla voce dell’attrice Angela Finocchiaro, con le sonorizzazioni di G.U.P. Alcaro, ideazione e regia di Roberta Lena. Qui, alla deriva bestiale dell’umanità, si contrappone la figura del “cane delle lacrime”, sola creatura capace di consolazione in un mondo cieco e indifferente.
IL PROGRAMMA DIVISO PER TEMI
Per provare a delineare i contorni della nostra esistenza umana a partire dallo sguardo di chi è intermediario tra noi e la nostra origine, sono stati individuati quattro percorsi di indagine sul rapporto tra uomini e animali: il primo esplora il ruolo che gli animali hanno all’interno di differenti tradizioni spirituali, dal cristianesimo all’ebraismo, passando per le filosofie orientali; il secondo tratta del confine – labile – tra noi e loro; il terzo mette a confronto l’istinto ferino e la libertà selvaggia e, infine, il quarto analizza gli animali che hanno popolato l’immaginario dell’uomo divenendo oggetti di espressioni artistiche.
1. GLI ANIMALI, GLI UOMINI, GLI DEI
Non c’è tradizione spirituale in cui gli animali non compaiano come allegorie di vizi e virtù, divinità zoomorfe, intermediari tra il divino e l’uomo. Come Tobia, che nella Bibbia si mette in cammino accompagnato da un angelo e da un cane, anche noi possiamo percorrere itinerari spirituali accanto a loro. Anzi, spesso queste inedite guide si rivelano ottimi insegnanti, come suggerisce il ciclo di grandi lezioni Guardate gli uccelli del cielo, affidate al filosofo Remo Bodei (giovedì 29 settembre, “Il cammello e la cruna: osare l’impossibile”) al priore di Bose Enzo Bianchi (sabato 1 ottobre, “Interroga pure gli animali: trovare Dio nella creazione”), al teologo Vito Mancuso (sabato 1 ottobre, “Prudenti come serpenti: imparare il discernimento”), alla scrittrice Michela Murgia in dialogo con la biblista Marinella Perroni (domenica 2 ottobre, “Come pecore senza pastore: scegliere un maestro”). Di animali nella tradizione ebraica parlano invece il rabbino Roberto Della Rocca, in dialogo con il teologo Paolo De Benedetti, e la scrittrice Victoria Acik, mentre i monaci dell'Ashram di Altare esplorano il significato simbolico degli animali nella cultura induista e il teologo Pierluigi Plata ricostruisce la relazione uomo-animale nelle pagine del Nuovo e Antico Testamento. Teologia cristiana, vegetarismo e cura del creato sono i temi al centro della riflessione condotta da padre Guidalberto Bormolini e dal docente di teologia Paolo Trianni, mentre la religiosa benedettina catalana Teresa Forcades i Vila riflette sul rapporto tra la donna e il serpente nella tradizione cristiana e il teologo protestante Paolo Ricca ripercorre la figura del medico Albert Schweitzer e la sua rispettosa attenzione per gli animali. Sentimento, questo, che ispirò anche San Francesco, al quale dedicano un dialogo Enzo Bianchi e lo storico Grado Giovanni Merlo, e che caratterizzò molte grandi figure del buddhismo, raccontate dal maestro Mario Thanavaro, dal monaco Raffaello Longo e dagli esponenti dei Centri di Dharma torinesi aderenti all’Unione Buddhista Italiana. Animali sacri e parlanti popolano l’intervento dell’arabista Samuela Pagani, mentre fulcro dell’incontro al Mao tra l’indologo Giuliano Boccali e la danzatrice Svamini Atmananda Giri è la presenza animale nella poesia amorosa orientale. I rimandi agli animali punteggiano anche il Cantico dei Cantici, capolavoro di lirismo che l’ensemble Schola Romana traspone in musica nel “concerto interculturale” Shir ha Shirim, mentre nel reading tratto dall’antico testo arabo La disputa degli animali contro gli uomini presso il re dei jinn, l’attore Tommaso Ragno e le improvvisazioni free jazz degli Anatrofobia danno voce alle accuse dell’asino, del cammello, del rospo e del montone, ogni giorno maltrattati, sfruttati e sacrificati dagli umani. E proprio al sacrificio dedica la sua lezione lo psicoanalista Massimo Recalcati, che tra riferimenti biblici, freudiani e lacaniani, riflette sulle ragioni di tale annientamento, mentre Juri Nervo, fondatore a Torino dell’Eremo del silenzio, si interroga sulla pratica della preghiera come soglia tra istinto e umanità insieme alla ricercatrice in neuroscienze Rosalba Morese. I rappresentanti della fede Bahá'í illustrano il ruolo degli altri viventi nella loro religione, mentre gli studiosi Gianni Pellegrini e Alessandro Mengozzi tracciano un ponte tra mitologia animale dell’India e del vicino Oriente, Istituto Buddista Soka Gakkai propone una riflessione a più voci tra religioni e ambiente e l’imam Said Ait El Jide discute di animali nell’Islam con l’esperto di cultura islamica Brahim Baya. Per la prima volta in Italia, il maestro indiano “Daaji” Kamlesh D. Patel, guida spirituale del movimento Heartfulness basato sul metodo Sahaj Marg, riflette invece sulla natura della creazione dell'uomo e del mondo animale. Al Museo Egizio, infine, le visite guidate “La natura nel divino: animali d’Egitto”, appositamente ideata per Torino Spiritualità, e il dialogo tra l’egittologo Christian Greco e l’indologo Alberto Pelissero su animali e dei tra antico Egitto e India.
2. IL CONFINE TRA NOI E LORO
Dov’è il confine che separa l’animale dall’uomo? Molti ritengono che l’animalità sia l’esatto opposto dell’umanità. Per altri, invece, è l’eco di una somiglianza. Comunque la si pensi, la questione animale può rivelarci molto su noi stessi e su come abitiamo il mondo. Ne è convinto l’etologo di fama internazionale Frans De Waal, che lo racconta in una lectio sull’intelligenza degli animali, assai più complessa e sofisticata di quanto siamo soliti credere. Con le sue ricerche sulla moralità dei primati, De Waal ha cambiato il modo in cui guardiamo la natura, ma cosa dire del modo in cui la natura osserva noi? A questa domanda risponde il filosofo Felice Cimatti, con una riflessione sullo sguardo dell'animale e la sua capacità di incrinare le nostre maschere; uno sguardo che chi ha in casa un amico a quattro zampe conosce bene, di cui parla l’etologo Roberto Marchesini, mentre il neuroscienziato Giorgio Vallortigara chiarisce quanti equivoci e malintesi nascono dalla convinzione di sapere cosa passa per la testa di un animale. Alla biologa Lisa Signorile e alla scrittrice Michela Murgia, invece, il compito di catalogare con humour e rigore scientifico le abitudini amorose di mammiferi e non, in cerca di analogie e differenze.
E d’altronde, qualche similitudine ci sarà, se è vero che condividiamo con le scimmie ben il 98% per cento del nostro patrimonio genetico. Proprio su questo dato evolutivo si sofferma il genetista Guido Barbujani, mentre lo scienziato e linguista Andrea Moro prende in esame la principale peculiarità umana: il linguaggio. Difficile dunque fissare un punto di separazione tra uomo e animale, ma a individuare dove inizi anthropos provano il teologo Vito Mancuso e il divulgatore scientifico Francesco Cavalli Sforza, in dialogo tra trascendenza, etica e tabù.
Ugualmente arduo immaginare un mondo senza animali, sfida che accolgono il fisiologo Fabrizio Benedetti e il filosofo Leonardo Caffo, mentre la medievista Silvia Ronchey insegue le tracce degli animali fin nel mondo dei sogni e gli antropologi Adriano Favole, Enrico Comba, Stefano Allovio e Gaetano Mangiameli giungono a scrutarne le orme sulla soglia impalpabile dell’aldilà. Concreto, invece, il sogno dell’americano James Myers, esperto di marketing internazionale che ha lasciato tutto per fondare un rifugio per animali in India. Di vite spese a favore di creature non umane si parla anche con Fabiana Rosa, artefice del Progetto Quasi, con il veterinario omeopata Marco Verdone e con Francesca Sicali e Francesco Cortonesi, che gestiscono rifugi per animali liberati dall’industria alimentare. Di postumano e di cosa significhi considerare l'uomo un animale tra altri animali discutono invece il filosofo Giovanni Leghissa e i sociologi Michel Maffesoli e Luigi Berzano, ma di natura umana trattano anche lo storico David Bidussa, il ricercatore David Assael e il giornalista Guido Vitale, in una riflessione a tre voci sulla storia dell’umanità, da animali a dèi, e le giornaliste Daniela Finocchi e Alessandra Pigliaru, che riflettono su come il labile confine tra umano e animale divenga ancor più tenue quando si tratta di donne migranti. E poi, si torna bambini con la scrittrice Vittoria Baruffaldi e il filosofo Marco Filoni, in cerca di quell’occhio colmo di meraviglia che accomuna i nostri cuccioli ai cuccioli della natura. Ai bambini e al loro speciale rapporto con la natura sono dedicati anche i laboratori condotti dalla maestra di yoga Elisabetta Porta, dalla pet therapist Teresa Albergo, dalla cantastorie Ombretta Zaglio e dall'artista Emanuela Bartolini.
3. ISTINTO FERINO E SELVAGGIA LIBERTÀ
Minaccia, ferinità, lotta, mistero, ma anche autenticità, purezza, libertà, avventura. Nell’istintualità animale c'è tutto questo: un richiamo selvatico che ci affascina, un cuore di tenebra che ci inquieta. Di questa irrefrenabile attrazione per gli istinti oscuri parlano lo scrittore Edoardo Albinati e lo psicoanalista Luigi Zoja, mentre Gabriella Caramore, conduttrice di Uomini & Profeti, esplora insieme ai giornalisti Maurizio Ciampa e Pietro Del Re i territori del male in cerca dello slancio naturale verso il bene. Storie di amicizia e di ferocia tra uomini e animali anche nello spettacolo Brani di carne, e un po’ di compassione, omaggio alle parole di Rosa Luxemburg, Tahar Ben Jelloun, Paul Celan e Anna Maria Ortese, realizzato dagli attori Davide Giglio e Antonella Delli Gatti, dal pittore Stefano Giorgi e dal musicista Giulio Berutto, con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale per i Diritti Umani.
Di natura selvaggia e del suo opposto, il giardino, parlano il cercatore d’alberi Tiziano Fratus e Franco Brevini, storico della letteratura e alpinista, mentre il fotografo naturalista Bruno D’Amicis e gli scrittori Carlo D’Amicis e Matteo Righetto, ospiti al Centro per la Fotografia Camera, si interrogano sul rapporto che lega wilderness e scoperta di sé. È sulla nostra complicata natura, invece, che gettano luce la giornalista Raffaella De Santis e lo scrittore Giuseppe Culicchia, impegnati a tratteggiare una sorta di "zoo umano", carrellata di vizi, debolezze e piccole o grandi sciocchezze quotidiane. Ai nostri lati oscuri e agli impulsi che ci agitano sono dedicati anche l’intervento del sociologo Michel Maffesoli sul confine tra animalità e bestialità e la rassegna cinematografica La bestia che è in noi, cinque cortometraggi italiani contemporanei in programma al Cinema Massimo.
4. UN IMMAGINARIO BESTIALE
Il famoso antropologo Claude Lévi-Strauss disse una volta che l’animale non è buono soltanto da mangiare, ma anche – e soprattutto – da pensare. E in effetti, dai primi disegni sulle pareti di una grotta fino ai giorni nostri, gli animali hanno continuato a popolare l’immaginario dell’uomo, dando inesauribile impulso alla sua creatività. Come la grande balena, misterioso leviatano per la Bibbia e incarnazione del male nel celeberrimo Moby Dick. A lei dedica una lezione lo scrittore inglese e regista della BBC Philip Hoare. Le potenze arcaiche della natura sono in primo piano anche in Bello Mondo, rito sonoro della poetessa Mariangela Gualtieri, mentre gli scrittori Edgardo Franzosini, Gabriele Di Fronzo e Chiara Valerio riflettono su come le arti possano afferrare il dinamismo del mondo selvatico, il musicista e pediatra Andrea Satta e il fumettista Fabio Magnasciutti esplorano il mondo delle favole per bambini, e il critico letterario Marco Belpoliti punta la lente sull’universo piccolissimo degli insetti e sulle pagine che autori di ogni tempo vi hanno dedicato. E tra gli insetti, lo scorpione, al quale è dedicato il reading con Neri Marcorè, da un testo dello scrittore Ernesto Franco. Sempre libri, ma questa volta “in carne e ossa”, alla Living Library, che porta negli accoglienti spazi di Housing Giulia venti “libri umani” e le loro personalissime storie di animali.
Dalla parola scritta alla pittura, il viaggio nelle forme animali prosegue con i capolavori classici descritti dallo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, con le sperimentazioni contemporanee raccontate dal critico Luca Beatrice, con le icone animali delle tradizioni orientali indagate dallo studioso di medicina cinese Fabrizio Bonanomi e dalla monaca zen Elena Seishin Viviani, fino a giungere agli haiku, i componimenti poetici giapponesi oggetto del dialogo tra la curatrice del programma radiofonico “Fahrenheit” Susanna Tartaro e la traduttrice e scrittrice Antonietta Pastore, per approdare infine ai disegni del fumettista Leo Ortolani, che danno corpo alle creature fantastiche inventate dagli scrittori Ermanno Cavazzoni e Paolo Nori nella lezione-spettacolo Animali straordinari e infraordinari.
E poi il cinema, con il regista Davide Ferrario e l'attore Marco Paolini che rievocano aneddoti di set cinematografici calcati da interpreti a quattro zampe, e la fotografia, con la mostra We Animals dell’artista canadese Jo-Anne McArthur, intensa esposizione di sguardi animali curata da Valentina Sonzogni e Armando Buonaiuto. Non solo fotografia, ma anche arte, architettura e design nella mostra Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura, allestita alla Gam.
Non manca poi la musica, con Giorgio Valletta maestro di cerimonie nel dj set Rock ‘n’ Roll Animal Party, cavalcata tra le hit “bestiali” di ogni tempo per la festa che si terrà all'Esperia, con il concerto a cura di Associazione culturale Giardino forbito e Car2G in cui i Têtes de Bois omaggiano il poeta Léo Ferré e il suo scimpanzé Pépée, e con il recital Minima Animalia, in cui il musicista Stefano Belisari, in arte Elio, e il pianista Roberto Prosseda spaziano tra Prokofiev, Kurt Weill e bizzarre odi cantate a zanzare, criceti, pidocchi e moscerini.
LA SCUOLA DI OTIUM: L'ARTE DI ESSERE UMANI
Appuntamenti fissi di Torino Spiritualità, i laboratori della Scuola di Otium cercano nel mondo animale spunti per affinare “l’arte di essere umani”. Dagli ascolti di musica “animale” proposti da Vincenzo Santarcangelo al laboratorio di sperimentazioni empatica di Noella Barison e Laura Bianchetto, dal workshop di calligrafia dedicato agli animali dello zodiaco cinese condotto da Dariella Shun So Gallo all’esperienza di cucina proposta da Giuseppe Coco e Eduardo Ferrante, dagli istinti danzati con Gabriella Cerritelli alle “meditazioni animali” dei monaci dell’Ashram di Altare e di Eric Minetto, fino alla catarsi rituale del tarantismo da sperimentare con Simone Campa eAlfonso Crosetto o alla pet therapy proposta da Arianna Garrone e Paola Molino come strumento di superamento di una perdita, sono molti i percorsi per riavvicinarsi alla saggezza della natura.
LE CAMMINATE SPIRITUALI “IL PASSO SELVATICO” (17 e 18 settembre / 24 e 25 settembre)
Chi ha fretta di immergersi nel mondo naturale, può farlo nei due weekend che precedono il festival con le Camminate Spirituali “Il passo selvatico”, gli itinerari tra echi di Jack London, Mario Rigoni Stern e Henry David Thoreau, tradizioni popolari da riscoprire e osservazione di animali selvatici guidati dal cercatore d’alberi Tiziano Fratus, dall’esploratore Davide Sapienza, dal giornalista Carlo Grande, dagli alpinisti Enrico Camanni e Leonardo Bizzaro, dalle guide naturalistiche Alessandra Masino e Marco Pozzi, dall’attore Orlando Manfredi, dal musicista Simone Campa, dalla danzatrice Paola Raho, dal filosofo Leonardo Caffo, dal camminatore a piedi scalzi Andrea Bianchi.
TORINO SPIRITUALITÀ IN REGIONE
A NOVARA
Il Circolo dei lettori di Novara dedica selezione di appuntamenti a indagare noi stessi attraverso il rapporto che ci lega agli animali e al mondo naturale. Tra i protagonisti, Vittoria Baruffaldi con Sguardi meravigliati: gli animali e i bambini in dialogo con la libraia Gabriella De Paoli (in collaborazione con Libreria La talpa); il premio Strega 2016 Edoardo Albinati e Salvatore Striano discutono della violenza del branco con Roberto Manassero, giornalista e critico cinematografico e, infine, un dialogo corale con i docenti e gli allievi della scuola Sole Nero (a cura di Ecospirituality Fondation) sulla Kemó-Vad, una forma di meditazione dinamica dalla storia millenaria.
AD ALBA
Torino Spiritualità torna ad Alba con una serie di appuntamenti, realizzati in collaborazione con Associazione Corale Intonando e Città di Alba e con il contributo di Egea e Banca d’Alba, per riflettere sull’universo animale, voce di una coscienza preesistente all’uomo stesso. Tra gli eventi, lo spettacolo Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt, registi e interpreti Paolo Tibaldi e Mario Bois, traduzione Luca Barcellona (ingresso €12); l’indagine sul rapporto uomo-animale a cura di Mira Andriolo (ingresso € 6); il seminario esperienziale La bestia nel cervello con lo psicoterapeuta Luciano Fico e la lezione Mai solo come mezzo con Vito Mancuso (ingresso € 6)
AL SANTUARIO DI BELMONTE
Dopo un’edizione del festival dedicata a esplorare il rapporto tra uomo e animale, domenica 9 ottobre presso il Santuario di Belmonte l’attenzione torna ad appuntarsi sulla nostra relazione con Dio nell’incontro Incroci divini organizzato dal Comune di Valperga, a cura di Antonio Rinaldis, introduce Valentino Castellani, con i rappresentanti del Comitato Interfedi della Città di Torino (Ingresso gratuito).

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