Passa ai contenuti principali

FOLK CLUB, ALL'ASTA IL PIANOFORTE DI CAPOSSELA E JANNACCI

Il pianoforte del Folk Club va all'asta il 29 dicembre: su quei tasti è passata la storia della musica, non solo italiana
Questa è una notizia che interesserà i musicisti, ma ancor più i collezionisti di memorabilia musicali. Il 29 dicembre, Durante la serata-benefit per il Folk Club che si terrà a Hiroshima mon Amour, verrà messo all'asta il vecchio pianoforte del mitico club di via Perrone; ovviamente per raccogliere fondi, in un momento piuttosto complicato.
Non è un'asta qualsiasi. Il pianoforte di per sé è di prima qualità, benché non nuovissimo: trattasi di raro un quarto di coda (140 cm. di lunghezza) della Grotrian-Steinweg.
Morgan ravana nel pianoforte (foto S. Panetta)
Ma il suo valore è ancora maggiore per gli appassionati di cimeli musicali, se pensate a chi lo ha suonato. E' stato in servizio al Folk Club dal dicembre 1993 fino a maggio 2012, e in quasi vent'anni hanno toccato i suoi tasti artisti celebri come Stefano Bollani, Enzo Jannacci, Capossela - Vinicio ne apprezzava talmente il suono che in più occasioni si offrì di comperarlo - e poi Rita Marcotulli, Uri Caine, Morgan, Antonio Ballista, Ralph Towner, Luigi Bonafede, Juan Carlos Caceres, Gerardo Di Giusto, Natalio Mangalavite, Andrea Mirò, Bugo, Francesco Baccini, Mimmo Locasciulli, Jamie Saft, Roberto Cognazzo, Sergio Cammariere, Egberto Gismonti, Enrico Pieranunzi, Dado Moroni, John Taylor, Kenny Werner, Wyne Horovitz, e infiniti altri. Insomma, quei tasti trasudano storia della musica. Tutto documentato con dichiarazioni e foto: roba che se andate da Rick di "Affari di famiglia" ve lo prende subito, senza neanche chiamare gli esperti.
A parte l'appeal per collezionisti, si tratta anche di un ottimo pianoforte: nero, con tasti in avorio e diesis in ebano, due pedali e meccanica tedesca (Renner). Il numero di matricola è stato cancellato nel corso di uno dei restauri, tuttavia è presente un numero di matricola sulla meccanica (n° 36500) che induce a supporre che il pianoforte sia stato prodotto tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. 
Il direttore del Folk Club, Paolo Luca, precisa che "il pianoforte necessita di una moderata messa a punto, ma nel corso degli anni è stato accuratamente manutenuto e periodicamente restaurato, al punto che a tutt’oggi – nonostante la veneranda età - è certamente un pianoforte di alta qualità, anche se non più adatto all'uso intenso di una sala concerti da 60 eventi l’anno. Per questa ragione, nel 2012 abbiamo deciso (non senza dolore) di ‘pensionare’ il nostro glorioso Grotrian-Steinweg in favore di un pianoforte totalmente nuovo che ne diventasse, col tempo, degno erede".
La base d'asta non è ancora stata fissata.

Commenti

  1. Caro Gabriele, mi pare importante rimarcare che il pianoforte di cui parli è appunto il vecchio piano del club, 'pensionato' nel 2012 e da allora 'parcheggiato' presso Piatino per sua gentile concessione. Al suo posto abbiamo acquistato uno splendido mezza coda Petrov che svolge egregiamente il suo compito. Se ben ricordi, la stagione scorsa avremmo voluto lanciare una iniziativa di crowdfounding legata all'acquisto del Petrov, non siamo però riusciti ad implementarla. Ovviamente l'incasso derivante dalla vendita del Grotrian andrebbe a coprire parte del debito che abbiamo tutt'ora con Piatino per il Petrov. Non sarà quindi una vera e propria asta quella del 29/12, ma ci auguriamo che arrivino comunque delle proposte di acquisto adeguate al prestigio e al valore del nostro glorioso e prestigioso Grotrian. Colgo l'occasione per ringraziare personalmente Jessica Piatino per la sua sconfinata cortesia e inesauribile disponibilità. Paolo Lucà

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da