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TURISMO A TORINO? A GONFIE VELE, COME UNA BARCA NEL BOSCO

Cominciamo con una notizietta spiccia spiccia.
Maria Elena Rossi dal 3 aprile sarà il nuovo direttore marketing dell'Enit, l'Ente nazionale del turismo.
E chi è Maria Elena Rossi? E' una brava, dicono. Infatti ha vinto il bando per la direzione marketing all'Enit.
In passato Maria Elena Rossi aveva vinto un altro bando ed era diventata direttore generale di DMO Piemonte Msrketing, società di sviluppo turistico della Regione. Quella nomina è costata un avviso di garanzia alla Parigi, sospettata di aver influito sull'esito del bando. 
Nel regno dei mediocri l'arrivo di uno bravo è quantomeno sospetto. 
Di conseguenza quelli bravi appena possono scappano dal regno dei mediocri.
E la lista di quelli bravi scappati dal regno dei mediocri si allunga.
I risultati si vedono.
Per buffa coincidenza, apprendo che ci siamo giocati pure la Rossi giusto oggi che pubblico sul Corriere un simpatico articolo sulle declinanti fortune turistiche di Torino. Il tema, come sapete, mi appassiona, e me ne sono occupato ancora di recente. Ma gli affari turistici sotto la Mole a quanto mi risulta vanno sempre più come barche nei boschi. Questa mesta ma doverosa constatazione mi ha istigato l'articolo che potete leggere a questo link e che comincia così:

Guardiamo in faccia la realtà: il turismo va male. Lo dicono i dati dell'Osservatorio alberghiero. E sono impietosi.
Non li vedrete oggi, quei dati. Ho provato a chiederli alla Camera di Commercio, e mi hanno risposto gentilmente che sono a "uso interno". Li pubblicheranno se e quando la Cabina di regia sul turismo (a Torino c'è una Cabina di regia per tutto, ormai) riterrà che ci sia "qualcosa da comunicare". Credo che intendano "qualcosa di buono da comunicare", e allora temo che non sarà tanto presto.
I dati dell'Osservatorio alberghiero dunque sono riservati. Ma Torino non è una città riservata. Tra gli albergatori le cifre circolano, e non sono belle cifre. Nei primi dieci giorni di marzo le camere occupate sarebbero scese in media del 16-17 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, con abissi che sprofondano a meno 20. E pure in febbraio le cose non sono andate alla grande.
D'accordo: per un giudizio definitivo dovremmo vedere una rilevazione completa e ragionata, che tenga conto di fattori come eventi, partite di calcio, congressi. Però, nell'attesa che la Cabina di regia decida che è giunto il momento della Grande Rivelazione, a naso direi che non si è invertito, né arrestato, il trend negativo di fine 2017.



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