Davvero: aspettano di entrare alla Gam. La fotografia è stata scattata domenica 4, ma anche lo scorso weekend è andato così |
Le code davanti alla Gam.
Il fenomeno - che sembrava debellato - dà allarmanti segni di recrudescenza nei weekend: numerosi esemplari di "visitatori" (una specie che alla Gam veniva ormai considerata in via d'estinzione) si incolonnano all'ingresso della Galleria d'Arte Moderna per poter vedere la mostra dedicata a Renato Guttuso, inaugurata il 21 febbraio.
In 22 giorni d'apertura la mostra ha raggiunto le 16.226 presenze, con una media giornaliera di 738 ingressi. Nello scorso weekend, da venerdì 16 a ieri, domenica 18, i visitatori sono stati 3017, di cui 2575 tra sabato e domenica. Mancano i dati sui visitatori stranieri, ma testimoni oculari mi assicurano che erano piuttosto numerosi, specie i francesi.
Nessun confronto è possibile con la storica media-record che, ovviamente, risale ai tempi di Monet (2655 ingressi al giorno); e i tremila visitatori nei tre giorni del weekend sono bazzeccole se pensiamo ai mitici fine-settimana monettiani quando sempre di tremila biglietti si trattava, ma quotidiani. Ma almeno siamo sui livelli di "Colori", la mostra che ha segnato il ritorno del pubblico alla Gam, e che nei primi 24 giorni d'apertura ebbe 20 mila visitatori.
Insomma, niente sfracelli. Però qualche coda c'è. E, con buona pace di chi sembrava considerare le code davanti ai musei una macchia per la città, io resto dell'idea che questa sia un'ottima notizia.
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