Passa ai contenuti principali

BUONE NOTIZIE DAL BILANCIO 2018: UN PO' D'OSSIGENO PER LA CULTURA

La tabella degli stanziamenti a sostegno degli enti culturali nel bilancio di previsione 2018
Attenzione: come promesso, oggi pomeriggio sono andato alla Commissione cultura per ascoltare la relazione sul bilancio dell'assessore Leon. Purtroppo la situazione non è buona come mi era sembrata leggendo le cifre: il milione e trecentomila euro "in più" è soltanto un'illusione contabile. Quindi questo post va integrato con la lettura di "Contrordine: nuovo bilancio, solita sfiga".

Dopo la stangata dell'anno scorso, il Comune nel 2018 aumenterà gli stanziamenti per la cultura. Il bilancio preventivo che verrà approvato nei prossimi giorni prevede uno stanziamento complessivo di 19.662.773 euro: circa 1,3 milioni in più rispetto al consuntivo 2017, che è stato di 18.340.620 euro (con un leggero aumento delle risorse rispetto al preventivo di 18.152.314). 

I finanziamenti per le Fondazioni culturali

Non è possibile un confronto puntuale con l'anno passato, poiché le tabelle presentate all'epoca riguardavano soltanto le cifre a sostegno degli enti culturali, che si fermavano, in sede di preventivo, a 15,5 milioni. Nel 2018 vengono superati i 16 milioni per le sole Fondazioni, come potete vedere nella tabella in alto. Nel confronto con il 2017 godono di aumenti apprezzabili lo Stabile, l'Egizio e il Museo del Cinema.
Tenete presente che alla voce "Fondazione Torino Musei" manca lo stanziamento per Artissima che "sarà oggetto di valutazione con Ftm entro luglio", mentre i soldi che andavano alla liquidata Fondazione per il Libro sono stati girati alla Fondazione Cultura in quanto co-organizzatrice del Salone del Libro. Mi preoccupa piuttosto non vedere lo stanziamento per Terra Madre: a me risulta che il 2018 è anno pari, dunque anno di Salone del Gusto e pure di Terra Madre, ma può darsi che lo stanziamento sia previsto e mi sia sfuggito. Mi stupisce inoltre la secca riduzione della spesa per l'acquisto di libri per le biblioteche. Avremo tempo e modo di approfondire.
Per dovere di cronaca ricordo infine che nell'assestamento 2016 i milioni per gli enti culturali erano più di 21. E va detto che il livello minimale toccato nel 2017 e sostanzialmente confermato per il 2018 è - come abbiamo modo di constatare pressoché quotidianamente - di puro galleggiamento, a costo di rinunce e sacrifici spesso molto dolorosi. 
In rosso la spesa corrente, in azzurro il conto capitale

Cala il conto capitale

La notizia davvero positiva è però un'altra: dei 19,662 milioni stanziati nel preventivo di quest'anno, ben 12,323 sono in spesa corrente (cioé denaro disponibile in cassa) e soltanto 7.339.750 euro sono calcolati in conto capitale (ovvero soldi - in teoria per "investimenti" - che dovranno saltar fuori entro l'anno da operazioni o proventi straordinari). Ho più volte ricordato che il conto capitale (qui trovate una spiegazione facile) è assai pericoloso; e il preventivo 2017 suscitava preoccupazione perché oltre 12 milioni su 18 erano per l'appunto in conto capitale. Ma già in sede di consuntivo 2017 le proporzioni si erano invertite, e il conto capitale si era ridotto a poco più di 6 milioni. Questo trend virtuoso viene confermato, a quanto vedo, anche in sede di preventivo 2018. La spesa corrente resta stabile attorno ai 12 milioni, e l'aumento dello stanziamento complessivo viene finanziato con il conto capitale, che sale a 7,339 milioni: tuttavia si tratta di conto capitale "vero", in gran parte destinato agli investimenti. 
Oggi l'assessore Leon presenta queste cifre in Commissione cultura. Vado, sento e poi riferisco.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la