Alessandro Barbero e Nic Lagioia nell'Aula del Tempio alla Mole durante la lectio inaugurale del Salone on line (foto Michele D'Ottavio) |
Va però precisato che, di tutte quelle condivisioni e reazioni, una porzione considerevole (1.321.497 "presenze virtuali" e 409.410 visualizzazioni) è stata monopolizzata da due momenti: la lectio inaugurale di Alessandro Barbero e la seratona finale.
Comunque l'esito è stato eccellente, forse superiore alle attese. Non rende nulla sul piano economico - né alla biglietteria, e men che meno in termini di ricadute sul territorio - ma questo si poteva fare, e almeno non abbiamo lasciato spegnere il fuoco della speranza, nell'attesa del Salone vero: in autunno, come ancora ci si sforza di credere, o più realisticamente l'anno venturo. Mi piace molto (e questo è il senso del mio commento sul Corriere di domani) la buona pratica di conservare e condividere, sul sito e sui social, i contenuti realizzati, salvando nell'archivio della rete un patrimonio culturale, a disposizione di tutti, sempre. Spero che si continui così anche quando riavremo il Salone "vero". In tal senso mi conforta la dichiarazione finale del direttore Nic Lagioia: “La comunità del Salone si è allargata. Per quattro giorni alcuni tra gli scrittori, pensatori e artisti più autorevoli a livello mondiale si sono confrontati sui temi cruciali della nostra epoca. Ad ascoltare – e a intervenire, di continuo – centinaia di migliaia di persone collegate da tutta Italia e anche dall'estero. Una partecipazione travolgente, di cui non potremo non tenere conto. Tante le librerie che hanno partecipato su tutto il territorio a SalToEXTRA, tanti gli Istituti di Cultura Italiani all'estero che a propria volta hanno diffuso i contenuti di questa inaspettata festa del libro oltre confine. Ci troviamo tra le mani il prototipo di un modello nuovo e di successo, che non si sostituisce ma si aggiunge a quello classico e irrinunciabile. Non essersi arresi è motivo di orgoglio. Aver trovato così tanto consenso ci obbliga a misurarci su un orizzonte più vasto di quanto ci si aspettava”.
Mase si apre un doppio binario reale virtuale chi vincerà secondo i parametri di successo legati demenzialmente alla Cultura? Il virtuale non ha biglietto di ingresso raggiunge ovviamente molti più visitatori senza confini e questo fa gola agli sponsor. Quindi pubblicità quindi cultura consumo rapido di un pridotto merce.
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