Finalmente una buona notizia: stamattina la giunta comunale ha approvato il provvedimento che in qualche modo risolve il problema dei canoni di concessione per le associazioni che hanno la sede in locali di proprietà del Comune. Verrà applicata una riduzione del 90 per cento sul canone per i periodi di effettivo lockdown, mentre per i mesi in cui si è lavorato a regime ridotto a causa dei limiti imposti dalle misure di prevenzione si potrà ottenere uno sconto del 30 per cento in caso di un diminuzione del fatturato di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Sono inoltre previste dilazioni e rateizzazioni dei pagamenti.
Ecco il comunicato con tutti i particolari del provvedimento.
Questa mattina la Giunta Comunale ha approvato un provvedimento per agevolare i titolari di rapporti di locazione e concessione di immobili e di impianti sportivi di proprietà del Comune. Nell'attuale situazione emergenziale la necessità di una revisione dei rapporti concessori e locativi in essere risulta essere estremamente avvertita come strumento per riportare ad equità i contratti di locazione vigenti tra privati e per evitare, quale alternativa spesso inevitabile, la loro risoluzione.
La Città possiede numerosi immobili assegnati a terzi ma, anche quando opera su un piano privatistico, deve sempre tener presente la sua funzione sociale orientata alla promozione del benessere pubblico e alla tutela dell'equità e della giustizia sostanziale dei rapporti di cui è parte. Per questo la delibera di oggi stabilisce due principi importanti che si applicato a tutti i rapporti di concessione e locazione che il Comune ha con enti del terzo settore, aziende, privati, società sportive ecc.
La prima misura è la nuova modalità di dilazione o rateizzazione, senza oneri a carico del debitore, nei casi in cui i richiedenti non si trovino in situazioni di morosità colpevole relative a canoni del periodo pre Covid. La misura riguarda sia i canoni di concessione e di locazione, sia le indennità di occupazione limitatamente ai contratti scaduti e in attesa di rinnovo e, la durata del piano rateale, non potrà eccedere quella contrattuale tranne il caso in cui il richiedente fornisca un'adeguata garanzia fideiussoria di istituti bancari o assicurativi. In ogni caso l'ammontare di ogni rata mensile non potrà essere inferiore a un quarto del canone mensile e comunque a 100 euro.
La seconda e più articolata misura è legata al riconoscimento di una riduzione per l'utilizzo dell'immobile in relazione al periodo durante il quale l’immobile è stato (a causa di atti provvedimenti del Governo o della Pubblica Autorità) chiuso o comunque inutilizzato. In questo caso si devono considerare due diversi momenti legati alla situazione emergenziale: quello durante il quale le attività si sono totalmente fermate e quello successivo in cui molte attività, pur essendo ripartite, non sono riuscite a tornare a operare a pieno regime. L'obiettivo è quindi non solo di riconoscere il mancato utilizzo dello spazio nel periodo di chiusura ma di sostenere e accompagnare tutto il periodo emergenziale, che il Governo ha dichiarato a partire dal 1 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020, anche al fine di sostenere una prossima ripartenza.
Nel dettaglio la riduzione verrà concessa a coloro che la richiederanno secondo le seguenti modalità. Relativamente al periodo nel quale le attività si sono totalmente fermate, gli uffici ridurranno le cifre dovute nella misura pari al 90%. Per quanto riguarda invece il periodo successivo e, sino al permanere dello stato di emergenza, sarà applicata una riduzione del 30% nel caso in cui i richiedenti abbiano subito un calo del fatturato mensile pari o superiore al 50% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Per quanto concerne le concessioni stipulate con soggetti senza fini lucrativi appartenenti al Terzo Settore (o a favore di soggetti senza scopo di lucro espressamente designati nella concessione medesima), invece del calo del fatturato saranno considerati i seguenti parametri: straordinaria riduzione delle entrate associative durante i periodi successivi al lockdown, riduzione documentata del numero degli associati, cancellazione documentata di eventi programmati, riduzione delle attività rientranti nell'oggetto sociale e presenza di ulteriori gravi e specifiche circostanze debitamente documentate.
La misura di riequilibrio sarà applicata anche alle realtà sportive che potranno dimostrare una riduzione delle entrate di entità superiore al 50% in relazione ai corrispettivi dovuti per i mesi successivi alla riapertura e antecedenti alla cessazione dello stato di emergenza formalmente dichiarata.
Per coprire nell'esercizio 2020 le minori entrate derivanti dall'applicazione del provvedimento, già state in parte considerate nella deliberazione di assestamento generale del bilancio approvata dal Consiglio Comunale in data 27 luglio, si stimano ulteriori 1 milione di euro che saranno oggetto di assestamento nella prossima variazione di bilancio.
Questa mattina la Giunta Comunale ha approvato un provvedimento per agevolare i titolari di rapporti di locazione e concessione di immobili e di impianti sportivi di proprietà del Comune. Nell'attuale situazione emergenziale la necessità di una revisione dei rapporti concessori e locativi in essere risulta essere estremamente avvertita come strumento per riportare ad equità i contratti di locazione vigenti tra privati e per evitare, quale alternativa spesso inevitabile, la loro risoluzione.
La Città possiede numerosi immobili assegnati a terzi ma, anche quando opera su un piano privatistico, deve sempre tener presente la sua funzione sociale orientata alla promozione del benessere pubblico e alla tutela dell'equità e della giustizia sostanziale dei rapporti di cui è parte. Per questo la delibera di oggi stabilisce due principi importanti che si applicato a tutti i rapporti di concessione e locazione che il Comune ha con enti del terzo settore, aziende, privati, società sportive ecc.
La prima misura è la nuova modalità di dilazione o rateizzazione, senza oneri a carico del debitore, nei casi in cui i richiedenti non si trovino in situazioni di morosità colpevole relative a canoni del periodo pre Covid. La misura riguarda sia i canoni di concessione e di locazione, sia le indennità di occupazione limitatamente ai contratti scaduti e in attesa di rinnovo e, la durata del piano rateale, non potrà eccedere quella contrattuale tranne il caso in cui il richiedente fornisca un'adeguata garanzia fideiussoria di istituti bancari o assicurativi. In ogni caso l'ammontare di ogni rata mensile non potrà essere inferiore a un quarto del canone mensile e comunque a 100 euro.
La seconda e più articolata misura è legata al riconoscimento di una riduzione per l'utilizzo dell'immobile in relazione al periodo durante il quale l’immobile è stato (a causa di atti provvedimenti del Governo o della Pubblica Autorità) chiuso o comunque inutilizzato. In questo caso si devono considerare due diversi momenti legati alla situazione emergenziale: quello durante il quale le attività si sono totalmente fermate e quello successivo in cui molte attività, pur essendo ripartite, non sono riuscite a tornare a operare a pieno regime. L'obiettivo è quindi non solo di riconoscere il mancato utilizzo dello spazio nel periodo di chiusura ma di sostenere e accompagnare tutto il periodo emergenziale, che il Governo ha dichiarato a partire dal 1 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020, anche al fine di sostenere una prossima ripartenza.
Nel dettaglio la riduzione verrà concessa a coloro che la richiederanno secondo le seguenti modalità. Relativamente al periodo nel quale le attività si sono totalmente fermate, gli uffici ridurranno le cifre dovute nella misura pari al 90%. Per quanto riguarda invece il periodo successivo e, sino al permanere dello stato di emergenza, sarà applicata una riduzione del 30% nel caso in cui i richiedenti abbiano subito un calo del fatturato mensile pari o superiore al 50% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Per quanto concerne le concessioni stipulate con soggetti senza fini lucrativi appartenenti al Terzo Settore (o a favore di soggetti senza scopo di lucro espressamente designati nella concessione medesima), invece del calo del fatturato saranno considerati i seguenti parametri: straordinaria riduzione delle entrate associative durante i periodi successivi al lockdown, riduzione documentata del numero degli associati, cancellazione documentata di eventi programmati, riduzione delle attività rientranti nell'oggetto sociale e presenza di ulteriori gravi e specifiche circostanze debitamente documentate.
La misura di riequilibrio sarà applicata anche alle realtà sportive che potranno dimostrare una riduzione delle entrate di entità superiore al 50% in relazione ai corrispettivi dovuti per i mesi successivi alla riapertura e antecedenti alla cessazione dello stato di emergenza formalmente dichiarata.
Per coprire nell'esercizio 2020 le minori entrate derivanti dall'applicazione del provvedimento, già state in parte considerate nella deliberazione di assestamento generale del bilancio approvata dal Consiglio Comunale in data 27 luglio, si stimano ulteriori 1 milione di euro che saranno oggetto di assestamento nella prossima variazione di bilancio.
Commenti
Posta un commento