Sebastian Schwarz e Rosanna Purchia in teleconferenza |
Purtroppo le sorprese a Torino durano poco (almeno quelle buone: le cattive arrivano a raffica) e ben presto è trapelata la notizia dell'arrivo di Muti per dirigere "Così fan tutte" a febbraio; sinché la "sorpresa" era bell'e che bruciata.
Purchia e Schwaz hanno fatto elegantemente i nesci annunciando come se niente fosse le loro "sorprese". Intanto i due imminenti concerti in streaming: quello di Natale (il 23) con il rientrante Noseda sul podio e doverosamente dedicato alla memoria di Fiorenzo Alfieri; e con la direzione di Renzetti a Capodanno. Poi la celebre Boheme diretta da Oren nell'allestimento con scene e costumi della "prima" del 1896: allestimento che si trascina di rinvio in rinvio fin da marzo. Lo vedremo finalmente il 23 gennaio su Classica HD di Sky e il 1° febbraio sui canali del Regio.
Quanto a Muti e al suo "Così fan tutte", c'è un piano - di estremo ottimismo, per 5 recite con la sala piena, se mai fosse possibile (seeee, domani...) oppure per uno streaming con un'unica recita, eventualmente (seeee, dopodomani...) con in sala pochi spettatori.
Il colpaccio di portare Muti a dirigere un'opera al Regio - è la prima volta - è farina del sacco della commissaria, buona amica del Maestrone e reduce da quel San Carlo di Napoli responsabile dell'allestimento mutiano.
La novità vera, tuttavia, è che dopo mesi di musica regalata on line al Regio torna finalmente il biglietto, almeno nella sua versione elettronica: la visione delle due opere, infatti, sarà a pagamento,per quanto modesto: 5 euro. Come al solito, sono curioso di scoprire quale sarà la risposta del pubblico: l'opera in tivù c'è su Rai5, ottima abbondante e gratis, e non fa neanche tanti ascolti.
Ad ogni modo dubito che sarà la biglietteria on line a salvare i conti del Regio. Il Collegio dei Revisori ha approvato il bilancio previsionale 2021, ma serve liquidità per arrivare fino a primavera e il sospirato contributo straordinario del governo. Per la precisione - aveva detto dieci giorni fa la speranzosa commissaria - ci vorrebbero 5 milioni, che in qualche modo dovrebbero saltar fuori. A dire il vero Rosanna Purchia s'era appellata alla sensibilità della città intera, ma questo lo si può capire: la commissaria viene da fuori, è napoletana e ignora lo spirito e i costumi della nazione torinese larga di bocca e stretta di borsa. Così oggi, quando le ho chiesto se il suo accorato appello avesse trovato ascolto, Rosanna ci ha tenuto a precisare che l'appello era rivolto ai soli soci del Regio: e con i soci del Regio, ha aggiunto, c'è stato un incontro promosso da Chiarabella nel quale, dice Purchia, "si sono delineate due possibili strade, ma non ho ancora deciso quale seguirò". Quando deciderà, ha assicurato, ce lo farà sapere.
Intanto però la commissaria napoletana s'affida alla napoletanissima e benemerita istituzione del "caffè sospeso" invitando gli amici del Regio ad accorrere al botteghino il 22 e 23 dicembre per un acquisto, un cadeau festivo, un "biglietto sospeso" da utilizzare quando finalmente potremo tornare nella rossa sala molliniana.
Non che la Purchia speri di tirare su così cinque milioni. Ma tutto fa, come diceva il tizio che sputava in mare mentre la suocera annegava.
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