Passa ai contenuti principali

MARIA ADRIANA PROLO, IL SOGNO SOFFERTO DI UNA GRANDE TORINESE

Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo

Trent'anni fa oggi, ci lasciava Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema. Quando se ne andò, il suo Museo
era chiuso dal 1983 - in quanto a musei chiusi, Torino non si è mai fatta mancare niente - dopo un quarto di secolo nell'angusta e inadeguata sede in una sala al pianterreno di Palazzo Chiablese (avete presente? E' dove adesso si tengono alcune mostre temporanee). Soltanto nel 2000, nove anni dopo la morte della signora Prolo, il Museo del Cinema avrebbe trovato finalmente una degna sede nella Mole Antonelliana. Torino, come sempre irriconoscente, non seppe dare neppure quell'estrema soddisfazione alla donna che ha regalato alla città uno dei suoi più inestimabili patrimoni culturali.

Da ieri, il Museo del Cinema ricorda Maria Adriana Prolo con una mostra fotografica esposta sulla cancellata esterna della Mole. Un dovuto, benché minimale, ringraziamento per una grande torinese. Altre iniziative sono in programma nei prossimi mesi. Ecco il comunicato:

Il 20 febbraio 1991 moriva, a 82 anni, Maria Adriana Prolo, donna appassionata e tenace, competente, visionaria e anticonformista, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema. Rispettata a livello internazionale, fece di tutto per rendere reale il sogno di un museo dedicato alla Settima Arte.
A lei il Museo Nazionale del Cinema, in occasione del trentennale della sua scomparsa, dedica l’omaggio "Maria Adriana Prolo: un Museo, la sua fondatrice", una selezione di immagini che la ritraggono dagli anni Venti alla fine degli anni Ottanta, esposte sino a fine marzo sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana.
“È un affettuoso omaggio che dedichiamo alla fondatrice del Museo, rendendo merito al grande lascito culturale che ha tramandato, non solo in termini di collezioni, senza il quale l’attuale Museo del Cinema alla Mole Antonelliana non sarebbe esistito”, sottolinea il presidente Enzo Ghigo.
Agli scatti privati, provenienti anche dall’archivio di famiglia, si accompagnano alcune delle fotografie esposte in occasione della mostra dedicata alla prima sede del Museo del Cinema a Palazzo Chiablese, curata da Lorenzo Ventavoli, per arrivare alle immagini realizzate da Elena Bosio sul set del documentario "Occhi che videro" di Daniele Segre (Italia 1989, 50’), pellicola di cui Maria Adriana Prolo e il suo Museo furono assoluti protagonisti.
Il film e i contenuti extra si presentano oggi come un documento unico capace di catturare la vitalità di questa piccola grande donna, avvolta nella magia delle preziose collezioni di cinema, precinema e fotografia raccolte per decenni con passione.
Il documentario sarà disponibile online sul canale Vimeo del Museo per tutta la durata dell’omaggio. Sarà possibile accedere al film anche inquadrando il QR code posto sul pannello introduttivo della mostra.
Il Museo del Cinema annuncia inoltre la ristampa anastatica e la traduzione del libro della Prolo "Storia del cinema muto italiano, Vol. I" edito nel 1951 e ormai di difficile reperibilità: un’opera coraggiosa che, in parte superata dalle successive ricerche, si ripropone oggi per l’assoluta originalità nella scelta pionieristica dell’ambito disciplinare, con una rigorosa metodologia di documentazione e analisi delle fonti che l’autrice maturò nel corso dei suoi studi universitari sulla storia risorgimentale.
Importante la collaborazione di Gianna Chiapello, storica assistente di Maria Adriana Prolo e tuttora collaboratrice del museo, che porterà a termine la revisione della parte iconografica del volume, commissionatale direttamente dalla Prolo e mai portata a termine.
La pubblicazione è simbolicamente la prima iniziativa realizzata dal Centro ricerche sul cinema muto italiano Giovanni Pastrone, fondato nel 2020 dal Museo Nazionale del Cinema e dall’Università degli Studi di Torino.
Oltre alla ristampa anastatica, il volume sarà disponibile nei prossimi mesi in versione digitale, accessibile gratuitamente. Il testo di Maria Adriana Prolo che costituisce la prima parte dell’opera sarà tradotto nelle lingue ufficiali della Fédération Internationale des Archives du Film (francese, inglese e spagnolo), associazione di cui il Museo entrò a far parte sin dagli anni Cinquanta proprio grazie alla tenacia della sua fondatrice e alla preziosità delle sue collezioni.
Il progetto sarà realizzato con il contributo dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema.
La ristampa, a settant’anni dalla prima pubblicazione, sarà il punto di partenza per l’organizzazione nel prossimo anno accademico di un convegno a cura dell’Università degli Studi di Torino e del Museo Nazionale del Cinema con il Centro ricerche Pastrone, dedicato al passato e al futuro della storiografia del cinema muto italiano.
È previsto, a cura dei Servizi educativi del Museo con il supporto del Centro ricerche Pastrone, un progetto per le scuole dedicato alla figura di Maria Adriana Prolo al quale gli studenti saranno chiamati a partecipare attivamente
Questa ricorrenza è infine l’occasione per riconfermare il legame a doppio filo che lega Alessandro Antonelli e Maria Adriana Prolo, tanto prolifica e appassionata da aver dato vita non solo al Museo del Cinema di Torino ma anche - con Fernanda Renolfi, Carlo Dionisotti e un gruppo di studiosi - al Museo Storico Etnografico che nasce nel 1973 a Villa Caccia (Romagnano Sesia), proprio in un complesso progettato e realizzato da Antonelli.
Saranno proprio Maria Adriana Prolo e Alessandro Antonelli i due personaggi che daranno il benvenuto ai visitatori nel nuovo allestimento del piano di accoglienza del Museo alla Mole Antonelliana, previsto nel corso del 2021.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da