Franceschini mette mano al portafogli |
Sono usciti i decreti direttoriali del ministero della Cultura per l'assegnazione dei contributi extra Fus alla "nuove istanze" per la musica e per il teatro, oltre ad assegnare i fondi per le tournée di danza all'estero. Il provvedimento in pratica apre l'accesso al Fondo Unico per lo Spettacolo anche a realtà associazionistiche in precedenza escluse da tale beneficio. Nato come risposta alla crisi dello spettacolo dal vivo causata dalla pandemia, segna una rivoluzione copernicana per la cultura nel nostro paese: con questo atto il ministero della Cultura riconosce infatti a tutte le forme e i generi di spettacolo dal vivo pari dignità.
Tra i beneficiari dei contributi per il teatro ritroviamo diciassette fra teatri (Colosseo) e compagnie torinesi (dalla Magnolia a Santibriganti, dal Cerchio di Gesso a Compagni di Viaggio, da Tedacà all'Accademia dei Folli) molte delle quali già usufruiscono dei finanziamenti comunali del Tap. Cosa d'altronde logica; i criteri per l'assegnazione sono pressoché identici e di conseguenza chi ha i requisiti per ottenere i soldi del Comune li ha pure per aspirare a quelli del ministero.
Trovo piuttosto interessanti i risultati del settore musicale, per ciò che riguarda le associazioni di Torino e dintorni che programmano musica pop ovvero, per usare l'aulica definizione ministeriale, "musica contemporanea e d'autore": gli eletti sono pochi ma in genere buoni. Per la "promozione e inclusione sociale" otterranno un contributo il Consorzio Piemonte Jazz (che organizza il Torino Jazz Festival), oltre all'associazione Estemporanea. Per il settore "festival jazz" sono premiati gli organizzatori del Moncalieri Jazz, l'associazione CDMI. Per i "festival di musica contemporanea e d'autore" sono finanziate le associazioni Reverse (quelli di Stupinigi Sonic Park) e To Locals che firma il festival Apolide. Ovvio riconoscimento a Collisioni tra i "festival multidisciplinari". Infine, per la "programmazione di musica contemporanea e d'autore", ottengono il contributo Fus Goodness Ac, Metamorfosi Notturne e la Cooperativa Biancaneve. Quest'ultimo nome va spiegato: la Cooperativa Biancaneve altro non è che il gruppo di cinque amici che dal 1986 a oggi ha fatto nascere e crescere Hiroshima mon Amour, uno dei più longevi club italiani che negli anni è diventato di fatto un'istituzione torinese e nazionale per la musica cosiddetta "extracolta". Per la prima volta Hiroshima mon Amour accede ai fondi del Fus (passo significativo verso il riconoscimento giuridico dei live club da tempo invocato dal settore) e mette a segno un doppio colpo, ottenendo un contributo anche nel settore teatro con il festival Attraverso che organizza d'estate in varie località del Piemonte sud.
Commenti
Posta un commento