Passa ai contenuti principali

MAESTRALE, QUOTE ROSA E QUOTE MERITO: PRIMA LETTERA DALLA SCOGLIERA


Quando siamo arrivati, martedì, ci ha accolti un bel maestrale teso che increspava il mare e spazzava le spiagge smerigliando a sabbia gli ombrellonisti giù alla Salina e a sera ha rinforzato ancora dissuadendo nativi e villeggianti dalle consuete vasche su e giù per via Roma. Per quello io adoro il maestrale, e perché è fresco e pulito e sfrontato e lucida a nuovo il cielo e viene giù dritto e sicuro dal Golfo del Leone e arriva quaggiù forte e implacato senza incontrare né terre emerse né ostacoli se non qualche barca imprudente che si mette di mezzo e a volte la paga capitombolando per mezzo Mediterraneo fin sulle spiagge che guardano a nordovest.
Speravo fosse un maestrale da sette, cinque, o almeno da tre giorni, e invece ieri aveva già mollato: l'onda lunga ancora si distendeva maestosa e argentea prima d'infrangersi sulla scogliera sotto casa, ma lasciava presagire l'accalmia che mi ha salutato stamattina al risveglio, con il braccio di mare tra noi e l'isola di fronte piatto e quieto e solcato da diportisti fino a ieri prudentemente rintanati in porto.
Il maestrale è un vento spazzino, ripulisce il mare e i nostri pensieri; o almeno a me fa quell'effetto, ed è grazie al maestrale se sono riuscito a considerare la questione sotto un diverso punto di vista, quando dal Corriere mi hanno proposto di scrivere qualcosa a commento del ritorno di Sarah Cosulich - da Artissima alla Pinacoteca Agnelli via Quadriennale di Roma - ma soprattutto del prevalere femminile ai piani alti del sistema-arte torinese. Di 'sti tempi, quando si tratta di certi temi tipo la parità di genere e cose così, qualsiasi cosa uno dica c'è sempre il saputello pronto ad alzare il ditino sdegnato. Non preciso dove deve metterselo, essendo questo un post di tono elevato.
Io da sempre non concepisco discriminazioni e pregiudizi su sesso razza religione idee politiche, e discrimino unicamente fra imbecilli e non imbecilli: pertanto ho puntato la mia attenzione sul concetto di quote-merito, in luogo delle quote-rosa. Questo è il link all'articolo pubblicato oggi. E colgo l'occasione per porgere le mie scuse ai lettori e alle interessate: ho dimenticato, nel pur non esaustivo elenco delle tante donne al timone dell'arte a Torino, le new entries Francesca Lavazza e Anna Ferrino, rispettivamente alla presidenza del Castello di Rivoli e della Fondazione Crt per l'Arte Contemporanea, nonché Stefania Poddighe e Ginevra Pucci di Flashback e scommetto che altre mi verranno ricordate.
Poi, in merito alla quote rosa, ciascuno la pensi come vuole. Ma per favore non coinvolgetemi in un dibattito. Sono nella casa sulla scogliera e la mia personale sfida dell'estate (e del prossimo inverno) è la lettura integrale della Comédie Humaine in francese: ho appena finito il primo volume, me ne restano altri dieci nell'edizione della Pléiade, mi serve tutto il tempo del mondo.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la