The Others festeggia i suoi 10 anni, dal 4 al 7 novembre, nella sede del Padiglione 3 di Torino Esposizioni con un’edizione straordinaria che accende i riflettori sui temi di attualità globale nel segno del contemporaneo, per leggere e interpretare i nostri tempi con il linguaggio dell’arte.
Dal ruolo della donna in medio-oriente all’ambiente, passando dalla musica fino alla visione mostruosa del futuro, la X edizione sviluppa una vera e propria ricerca sui temi che riempiono tutti i giorni le pagine dei giornali e le immagini social e televisive, per leggere il contemporaneo con un occhio di riguardo alla generazione dei millennials.
Fra le novità della X edizione - percepite fin dall’entrata in fiera - una nuova concezione dello spazio, fra progetti e pubblico. Un innovativo display espositivo cancella il senso dei corridoi della fiera tradizionale per permettere ai visitatori una “passeggiata culturale” all’interno di otto piazze sulle quali si affacciano 56 espositori provenienti da tutto il mondo. I singoli stand rompono così ogni schema e regola classica di allestimento, con una disposizione a raggiera per creare nuovi link e opportunità di confronto fra opere e pubblico.
Altra novità di quest’anno è l’istituzione di un contest internazionale per giovani curatori che porta in fiera la selezione di cinque progetti - tre stranieri e due italiani - rappresentati in collaborazione con cinque differenti gallerie espositrici.
Un’edizione dallo sguardo sempre più internazionale, attenta ai trend globali, che non manca di gettare le basi per una duratura collaborazione con il territorio, in un ricco programma di eventi collaterali che ruotano intorno a The Others 2021. Gli spazi espositivi ospiteranno infatti alcuni dei grandi festival della Città di Torino, attraverso la loro storia, filosofia e opere come Torino Fringe Festival, Share Festival, Torino Graphic Days, Festival delle Colline Torinesi e Bellissimo per Torino Stratosferica.
Un’importante rassegna musicale all’aperto a cura di Associazione TUM accompagnerà i progetti del filone musicale The Others 2021 con gli scatti del Paparazzo Extraordinaire statunitense Ron Galella, nel focus della galleria Alberto Damian. Dall’elettronica all’hip hop, un ricco cartellone di concerti live e di ricerca sonora underground d’avanguardia porta ogni sera, dal 4 al 7 novembre, i personaggi innovatori e pionieri della scena torinese e internazionale nell’area Garden della sede della fiera.
Fra i temi di attualità al centro della X edizione di The Others un filone ecologico racconta l’attenzione dei millennials verso l’ambiente, indagando il rapporto uomo - natura con Frontviews che invita a riflettere sui disastri ambientali compiuti dall’uomo attraverso le parole di Supernature (Cerrone, 1977): ”Will there be a happy end? Now that all depends on you”, che dà il nome al progetto degli artisti Katja Pudor, Kathrin Köster, Despina Flessa, Alana Lake e Thorsten Alexander Kasper mentre si interrogano sul futuro del mondo.
Le artiste Malin Ståhl, Hiroko Tsuchimoto e Anita Wernström del collettivo IntraGalactic, trasformano inoltre lo stand della fiera in un giardino. Nutrendo il terreno, si facilita la nascita di collaborazioni che lottano per la sostenibilità ambientale, attraverso la pratica artistica. Anche Noemi Mirata, presentata dalla galleria Die Mauer, indaga le dinamiche tra individuo e mondo vegetale. Il lavoro dell’artista è alla ricerca, quasi esasperata, di un luogo perduto o dimenticato, dove la natura è il posto da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna.
Un intero filone al femminile percorre la manifestazione: dal ruolo della donna nella cultura curda, con rigide norme linguistiche e valori da adottare e/o evitare in pubblico con Mouches Volantes, alle gallerie che accolgono esclusivamente il lavoro di artiste donne, tra le quali la galleria SheBam! con il progetto Vice Versa e la Crumb Gallery con il progetto Contingency | Confini. Lo sguardo femminile delle artiste si rivolge inoltre a direzioni di ricerca comune come la memoria e il flusso del tempo: Harriet Riddell della Galleria C+N Canepaneri racconta il rituale del cucito rimandando - ancora oggi - ad un mondo arcaico. Nei dipinti dell’artista Pax di Raw Messina una donna è testimone e protagonista dell’evoluzione dell’universo, Arianna Greci di ATTIVA Cultural Projects propone ancora una riflessione sulla sedimentazione domestica di ricordi e passato.
Anche il tema del rapimento mistico e sensuale è osservato dal punto di vista delle artiste donne che diventa centrale per la ricerca di Galamb Thordai e Dorothée Louise Recker della Galleria SheBam! attraverso pulsioni e desideri. Gli artisti Greht, Daniil Vasiliev e Stasya Grishina della galleria YABA utilizzano inoltre l’arte per andare alla ricerca dell’esperienza mistica, mentre le artiste Elisa Muliere e Anna Capolupo della San Sebastiano Contemporary sperimentano la complessità dell’inconscio e le atmosfere psichedeliche del mondo onirico.
Uno sguardo anche al futuro con gli occhi dei millennials, attraverso un filone di narrazioni legato alla “mostruosità” fra accettazione e celebrazione del domani con la presenza di mostri e creature esistenti solo marginalmente nella nostra realtà, come la galleria CANDY SNAKE con il progetto “Against Domesticity: Making Room for the Inappropriate/d Other” e la galleria La Capsula che affronta la stigmatizzazione della salute mentale, della disabilità e della comunità queer, con Monsterhood.
Trasformazione, adattamento e percezione della realtà che ci circonda sono al centro di un riflessione intrapresa attraverso il filone della materia dal duo Schälling | Enderle della Galleria V/MPS, utilizzando la scultura, da Matteo Negri, Isabella Nazzari, Giulio Zanet della realtà Supergiovane, che analizzano la concretizzazione delle idee su carta, e dal collettivo IDEM Studio, creando un'installazione che richiama forme e immagini che muovono un nuovo immaginario poetico e artistico.
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