De Gaetano |
Prima ipotesi. In base a una consuetudine non scritta, le nomine al Museo del Cinema sono a mezzadria fra Comune e la Regione: la Regione indica il presidente (e difatti a suo tempo ha piazzato Ghigo) mentre il direttore spetta al Comune. Nel settembre 2019 il Comune chiarabellesco, dopo quasi tre anni di gherminelle e battaglie e bandi usati come carta da culo, impose De Gaetano, allora fedelissimo cinquestelle (oggi non più, le cose cambiano come cambia il vento). Quindi stavolta, a rigor di norma non scritta, l'ultima parola sul direttore spetta a Lo Russo: ma il popolare chitarrista municipale preferirebbe non avvilire troppo i cinquestelle (all'opposizione a Torino, ma più o meno alleati a Roma) e dunque rinuncia a far fuori uno dei loro nominati. Ipotesi political-complottista. Credibilità: media.
Seconda ipotesi. Il Comitato di gestione non ha voglia di pelar gatte, ovvero assumersi la bega di impostare un nuovo bando (che magari poi risulterà tarocco) e sucarsi la procedura per scegliere un altro direttore. In fondo chi glielo fa fare? Tanto fra un anno esatto decadono dalla carica, che il mal di pancia se lo prendano i prossimi malcapitati. Ipotesi fancazzist-menefreghist-sanfasonnista. Credibilità: medio-bassa.
Terza ipotesi. De Gaetano s'è giocato bene le sue carte: sui progetti più che sulle realizzazioni. In particolare sul progetto di restyling del Museo, che al momento non è nulla più che un wishful thinking ma intanto indica un obiettivo a medio termine da raggiungere. Con l'evidente sottinteso che l'uomo giusto per raggiungerlo è lui, il direttore Domenico De Gaetano, da riconfermare perché di cinema si tratta, il progetto è un'emozione, e tutti sanno che al cinema non si interrompe un'emozione. Ipotesi sentimental-romantica. Credibilità: alta. Alta per il Comitato di gestione, voglio dire, che ha l'aria di crederci sul serio.
Quarta ipotesi. Su tre anni di mandato, due sono stati funestati dal covid: De Gaetano non ha pertanto potuto, per cause di forza maggiore, sviluppare in tutta la sua geometrica potenza la propria creatività, e si è visto costretto a limitarsi a estemporanei interventi nel campo delle nuove tecnologie, tra videomapping e realtà virtuale. Merita una seconda chance. Ipotesi sanitaria. Credibilità: ci sta, volemose bene.
Circola infine una quinta ipotesi. In seguito a un'attenta valutazione del lavoro svolto dal direttore De Gaetano nei tre anni del primo mandato, considerate le competenze professionali, le relazioni internazionali intessute, le fondamentali mostre organizzate, l'accresciuto prestigio dell'istituzione, nonché la soddisfazione dei dipendenti, il Comitato di gestione del Museo del Cinema - con la benedizione dei soci fondatori e in particolare del sindaco di Torino, peraltro rappresentato nel Cdg da un membro nominato dalla sua predecessora... - ritiene doverosa la conferma del direttore medesimo per altri due anni. Ipotesi istituzional-paracula. Credibilità: vedete un po' voi...
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