C'è un piano B per la Gam, nel caso che gli urgentissimi interventi strutturali di cui necessita l'intero edificio, dai solai alle fondamenta, ne rendessero indispensabile la chiusura totale per un periodo che - considerati i precedenti infausti - potrebbe non essere breve. Già oggi è chiuso il secondo piano, che ospita la collezione dell'Ottocento: e si è parlato di 8 anni (diconsi otto!) per riaprirlo. Ma non basta, i guai sono dovunque. Quella è una struttura nata male, e vissuta peggio.
L'assessore Purchia vorrebbe che il cantiere procedesse per lotti separati, così da mantenere sempre aperte almeno alcune sale della Gam, ma sembra proprio che tecnicamente sarà difficile accontentarla senza prolungare i lavori oltre ogni umana sopportazione (e durata di vita). La questione è allo studio di architetti e ingegneri, un calendario dei lavori sarà pronto - dicono - entro l'autunno. Se risulterà impraticabile la via della ristrutturazione "spezzettata", ecco il piano B: in caso di chiusura totale, le opere della Gam non rimarranno a dormire nei depositi ma andranno in tournée con una serie di mostre itineranti in Italia e all'estero. Nemo propheta in patria: chissà mai che lontano da casa le opere, da tempo neglette dai torinesi, ritrovino un po' di pubblico. La speranza è l'ultima a morire.
Con tutti gli edifici industriali abbandonati a Torino forse sarebbe meglio spostare altrove la GAM e vendere il terreno ad un impresario edile che costruirà al suo posto un albergo o i famosi appartamenti di lusso.....
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