Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Lo "stile Palenzona" si fa sentire in Fondazione Crt: ieri il neopresidente ha segnato una nuova tappa della dequaglizzazione mettendo alla porta il segretario generale Massimo Lapucci (che però resta, a titolo di consolazione, Ceo della società consortile Ogr), rimpiazzato con Andrea Varese; e pure - per non farsi mancare nulla - la presidente della Fondazione Crt per l'Arte Moderna e Contemporanea, Luisa Papotti, l'ex soprintendente in carica da appena un anno. Papotti ci è rimasta maluccio, ma pare che durare un anno (anziché i quattro previsti da statuto) sia ormai il karma dei presidenti di Fondazione Crt per l'Arte dopo il lungo regno (dodici anni) di Fulvio Gianaria: prima di Papotti era infatti capitato anche ad Anna Ferrino.
Al posto di Papotti, a guidare il nuovo board della Fondazione (di cui fanno parte l’avvocato Giuseppe Iannaccone, noto collezionista d'arte moderna e contemporanea, e Roberto Spada, fondatore di Spada & Partners, collezionista d'arte contemporanea e di fotografia, e presidente della Fondazione San Patrignano), Palenzona ha chiamato niente meno che Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, anche lo scorso anno inserita dalla rivista Art Rewiev, in sessantesima posizione, fra le cento persone più influenti dell'arte contemporanea a livello mondiale. Va da sè che la nomina ha suscitato qualche perplessità tra chi ancora si fa scrupoli a proposito dei conflitti d'interesse, dato che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo -
l'onlus multinazionale dell'arte che gestisce, fra gli altri, lo spazio espositivo di via Modane - beneficia dei contributi delle fondazioni bancarie.
Sempre nella stessa tornata di nomine, Palenzona ha designato come segretario generale della Fondazione - in sostituzione di Massimo Broccio andato a presiedere la Fondazione Torino Musei - Luigi Cerutti, amministratore delegato della Allemandi, editrice del Giornale dell’Arte e media partner di Artissima.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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