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Piero Fassino |
Brutta "sorpresa" per le fondazioni culturali torinesi. "Sorpresa" si fa per dire. La giunta comunale fissata per il 31 dicembre non potrà che certificare ciò che anche i bambini sanno: in cassa non sono arrivati i soldi che, con eccessivo ottimismo, si sperava di ricavare da vendite immobiliari che in realtà sono fallite o hanno fruttato molto meno del previsto. Di conseguenza, i fondi promessi per coprire i bilanci del 2013 delle fondazioni sovvenzionate dal Comune in conto capitale in concreto non ci sono. E servivano, notate bene, per le spese già sostenute nel 2013. Soldi già spesi e che all'ultimo si scopre che non ci sono. Stabile, Regio, Museo del Cinema, Fondazione Musei eccetera sono sull'orlo del baratro. Dei 20 milioni "promessi" dal Comune, se va bene se ne troveranno - cash - una decina. E il resto? Presumo che il Comune rifarà il giochetto degli immobili: ovvero cederà alle singole fondazioni alcuni stabili ora di sua proprietà. Faccio un esempio puramente ipotetico: il Comune "regala" al Museo del Cinema, per dire, la sala del Massimo, che adesso è sua. Certo, il Museo non se la può vendere: ma la può usare come garanzia reale per ottenere un mutuo dalle banche. Peccato che così il Museo del Cinema si ritroverà a pagare onerosi interessi passivi; e fra un anno che accade? Ciò che è ipotecato non si può più ipotecare. Il problema si riproporrà tale e quale. E magari, primo o poi, le banche vorranno anche indietro i loro soldi. Insomma, siamo alla resa dei conti. La pratica suicida di finanziare la cultura in conto capitale, sperando in cespiti eccezionali e non garantiti (tipo la fallita vendita dei parcheggi Gtt, per intenderci), è arrivata alle estreme conseguenze. Oltretutto si ripete ogni anno la stessa assurdità: solo a fine dicembre le fondazioni sanno se potranno ricevere i finanziamenti per le spese sostenute nei dodici mesi precedenti. Meglio assai il nuovo sistema regionale, che stabilisce risorse magari ridotte, ma CERTE per l'anno a venire. Voglio dire: oggi il Regio, o lo Stabile, sanno già quanto riceveranno dalla Regione per il 2014, ma ignorano quale cifra otterranno dal Comune per il 2013. Ma si può andare avanti così? Osservazioni di questo genere sono state mosse a Fassino da membri della sua stessa maggioranza. Però Fassino si è arrabbiato moltissimo. E ha sbottato: "Cosa cavolo posso farci?". Un suggerimento: cancelli il Festival Jazz. Risparmierà una bella cifra e causerà pochissimi malumori. E ancor meno rimpianti.
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