Passa ai contenuti principali

LO STABILE ALL'EGIZIO: THE BEST SHOW IN TOWN

Valter Malosti circondato dai suoi giovani attori (foto Andrea Guermani)
C'è uno spettacolo in città che non potete assolutamente perdervi: il teatro al Museo Egizio.
Non potete perdervelo per svariati motivi.
Intanto perché lo spazio è straordinario. Nel cortile del Museo c'è un lungo palco centrale, e gli spettatori siedono ai due lati. Ciò potrebbe sembrare un problema per la fruizione (a chi guardano gli attori?) e diventa invece una magnifica opportunità scenica, sfruttata brillantemente. E il luogo ha di per sé suggestioni uniche, esaltate dalla scelta dello Stabile di rappresentarvi, a sere alterne, due opere diverse, ma accomunate dall'ambientazione "egizia": "Antonio e Cleopatra" di Shakespeare e "Akhenaton", una pièce poco nota di Agatha Christie.

Devo ringraziare Malosti

Gli attori sono bravi; bravissimi, se pensate che si tratta di ragazzi appena usciti dalla scuola dello Stabile. C'è in loro una passione bruciante, che supplice abbondantemente a qualche sbavatura d'inesperienza. E sono del tutto esenti dal trombonismo di certi professionisti scafati. Insomma, una meraviglia.
Il loro maestro Valter Malosti li esalta con una regia che mi ha entusiasmato: ragion per cui gli perdono subito e senza condizioni un vecchio "Macbeth" che mi aveva alquanto sconcertato, e scontentato.
Ieri sera toccava ad "Antonio e Cleopatra". Beh, io adoro Shakespeare, ma vi confesso che non ho mai stravisto per quest'opera. La consideravo, oltre che prolissa, poco interessante. Scusate il bestemmione, ma la sincerità è un dovere. Beh, devo ringraziare Malosti perché me l'ha fatta apprezzare. Una volta tanto, il lavoro di robusti tagli sul testo originale non mi ha causato rimpianti. Anzi: grazie anche alla nuova (e secondo me ottima) traduzione di Gilberto Sacerdoti, le scene rappresentate tirano fuori l'essenza del dramma, e il suo dualismo: storia di amore e politica, ma soprattutto scoperta del mondo, una sorta di cosmogonia alla ricerca di "un nuovo cielo e una nuova terra". Non voglio impancarmi in dotte disquisizioni: però vi assicuro che le due ore di spettacolo sono affascinanti.
Mi sa che stasera torno per vedermi anche Agatha Christie.
Le repliche proseguono fino al 19 luglio. Tenete conto che prima degli spettacoli potete partecipare alle visite guidate al Museo, visite mirate ad approfondire i periodi storici in cui sono ambientati i due testi teatrali.

Quale futuro per lo Stabile?

Voglio aggiungere una cosa: l'incontro fra il Tst e l'Egizio - che spero non resti episodico - è ovvia conseguenza della presidenza comune. Anche da questo punto di vista la Christillin ha fatto un ottimo lavoro. Il che mi crea ulteriori preoccupazioni per il futuro dello Stabile, ora che Evelina dovrà per forza abbandonarlo, visto il suo nuovo incarico all'Enit. La scelta del prossimo presidente del Tst è cruciale: come ho spesso ripetuto, ci vogliono anni per costruire ma bastano pochi istanti d'idiozia a distruggere. E gli idioti, statisticamente, sono più numerosi dei bravi. Che il dio del teatro ce la mandi buona.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da