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LA FONDAZIONE MUSEI DIVENTA "REGIONALE" E SI BECCA IL MUSEO DI SCIENZE

Regione addio: il Museo di Scienze finisce nell'orbita della Fondazione
Oggi è la giornata dei comunicati stampa. Però stavolta è una cosa importante, perché riguarda la Fondazione Torino Musei, che non sta tanto bene e ha bisogno di riguardi. Io voglio essere sempre più super partes, quindi procedo così: intanto vi do il comunicato nudo e crudo; a seguire, se come me non capite un cazzo dal comunicato, potete leggere l'interpretazione autentica che ho richiesto all'assessore Parigi; e lì, a margine e sommessamente, lascio anche trasparire la mia modesta opinione. Poi non mi si venga a dire che non faccio un giornalismo molto british.

Il comunicato

Nella giornata di oggi, venerdì 22 settembre 2017, alle ore 15 si è svolto il consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, sotto la presidenza di Maurizio Cibrario, con la presenza del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, della sindaca della Città di Torino, Chiara Appendino, dell'assessora alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi e dell'assessora alla Cultura della Città di Torino, Francesca Leon (conservo per scrupolo filologico gli stravaganti lemmi di genere, NdG).
Ecco il comunicato stampa congiunto emesso al termine dei lavori.
Città di Torino e Regione Piemonte, riconoscendo il valore e la centralità della Fondazione Torino Musei, intendono dare avvio ad un progetto di sviluppo che promuova una missione rinnovata e arricchita nei contenuti e che riesca a esprimere un’idea dinamica di patrimonio culturale: un insieme di beni e valori da conservare per essere tramandati come una grande eredità del territorio che integri in ottica sistemica il mondo dell’arte e quello della scienza. La Città di Torino, dopo aver stabilizzato le risorse
(traduzione: quest'anno ha ridotto il contributo da 6,8 a 4,95 milioni, con un taglietto da un milione e ottocentomila euro, e gli ha pure addossato dal prossimo anno le spese di riscaldamento: ma adesso s'è degnata di "reintegrargli" la cifra di duecentomila euro. Stabilizzare. Oh yes. NdG), sta lavorando per rinnovare la convenzione.
La “nuova” Fondazione agirà come “sistema museale” in grado di valorizzare le diverse identità presenti al suo interno, dialogando con le istituzioni culturali e scientifiche piemontesi attraverso una politica fortemente unitaria, lavorando sia sull’offerta sia sulla domanda di attività presenti sul territorio tramite la gestione dei Musei civici e del Museo Regionale di Scienze Naturali.
La revisione della governance e la riorganizzazione della Fondazione prevede un ruolo diverso e importante della Regione Piemonte - con Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt - e l’ingresso del Museo Regionale di Scienze Naturali.
Insieme, le diverse istituzioni potranno agire da motore per lo sviluppo di azioni finalizzate a una sempre migliore valorizzazione dell’offerta museale scientifica, favorendo la creazione e/o lo sviluppo di reti tra i vari soggetti che già operano in questo ambito.
Missione della “nuova” Fondazione è il ruolo più attivo nei confronti del territorio mettendo a disposizione competenze e struttura. La rete - formata dalle diverse istituzioni coinvolte - avrà un innovativo metodo gestionale (oh Signore, proteggici tu... NdG) e contribuirà, attraverso una pianificazione strategica di lungo periodo, alla valorizzazione culturale dei patrimoni custoditi nei musei dell’intero territorio piemontese non solo come elemento fondamentale dell’attrattività turistica ma come indispensabile luogo di produzione culturale, di formazione, di comunicazione e diffusione della cultura scientifica in città.
I vantaggi di questa nuova gestione saranno il potenziamento del sistema museale e dei suoi servizi a livello regionale, nuova forza al sistema scientifico, razionalizzazione di risorse e investimenti, innovazione dei processi produttivi e creativi e, non meno importante, economie di scala, di scopo e di specializzazione.


Parigi: tre fatti concreti


Vabbé: ma in concreto, cosa succede adesso? Chiamo l'Antonellina Parigi e le chiedo di spiegarmi.
Lei mi dice che i fatti concreti sono tre.

1) Risorse certe (tanto più di così non potevano tagliare...)


Il primo: il Comune - mi dice Parigi - ha stabilizzato le risorse per la Fondazione. Obietto che a questo punto hanno tagliato tutto quello che potevano tagliare, e ci mancava che tagliassero ancora. Lei non raccoglie: "Mi sembra però che le Fondazioni bancarie abbiamo supplito con un milione...", azzarda. Questa storia me l'aveva raccontata pure la Leon, ma condendola con altre asserzioni da finanza creativa che non mi rassicurano. Ad ogni modo: le Fondazioni bancarie scuciono, ma pretendono una drastica riduzione delle minchiate. E il "nuovo assetto" della Fondazione Musei di cui al punto 2) si propone come la risposta alle giuste pretese delle Fondazioni bancarie.

2) La Fondazione diventa piemontese


Il secondo fatto concreto - mi dice Antonella - è che la Fondazione Torino Musei allargherà il suo intervento ai musei di tutto il Piemonte. Mi domando se i musei di tutto il Piemonte lo sanno, che saranno affidati a mani tanto amorevoli ed esperte. 
Parigi mi precisa che resteranno gestioni separate, ma che la Fondazione curerà aspetti importanti come - ad esempio - il marketing o la comunicazione. Trattengo a stento le risate, e le faccio notare che ultimamente in quei settori non mi sembra che la Fondazione Musei si copra di gloria. 
Antonellina resta seria (beata lei) e mi spiega pazientemente che l'organizzazione concreta dovrà essere messa a punto, e di sicuro ci saranno delle modifiche dello Statuto e un cambio nella governance. Cerco di farmi spiegare se allude a un cambio della guardia a livello di presidenza e dintorni, ma il gatto le ha mangiato la lingua. 
La ritrova (la lingua) quando le domando se la piemontesizzazione della Fondazione Torino Musei (futura Fondazione Piemonte Musei) implicherà un maggiore impegno economico da parte della Regione, che già adesso sgancia una bella cifra: quest'anno 775 mila euro. Antonella mi risponde con un asciutto: "Beh, non sarà a parità di risorse". Cioé, alzano ancora. Benedetti.

3) E la Fondazione si becca il Museo di Scienze Naturali

Il terzo fatto concretissimo è che finalmente Antonellina è riuscita a sbolognare il Museo di Scienze Naturali, una croce che da anni sogna di levarsi di dosso. Non capisco se questo sarà un primo passo verso il famoso "Polo scientifico", o se è soltanto un sistema per liberarsi di un fardello improprio. In effetti non ha molto senso che un ente legislativo come la Regione si occupi direttamente di gestioni museali. Spero che lo sventurato Museo di Scienze non cada dalla padella nella brace: ma quantomeno qualcosa si muove. A proposito, domando, quando riapre? "Sarà per la fine del 2018, o per l'inizio 2019" mi risponde una rassegnata Parigi. L'ultima previsione diceva "entro il 2018". Io come al solito prendo appunti.

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