Passa ai contenuti principali

LA FONDAZIONE CULTURA HA UN NUOVO FAN: E' FABRIZIO RICCA (WOW!)

Sono strategie un po' del pettine, però mi divertono.
Voglio dire: riuscite ad immaginare qualcosa più surreale di Fabrizio Ricca, capogruppo in Comune della Lega Nord, che presenta una mozione per mantenere aperta la Fondazione Cultura?
Ovviamente Ricca della Fondazione Cultura se ne sbatte alla grandissima. Ma per il Crociato Padano è un'occasione troppo allettante quel vicolo cieco in cui s'è fiondata Chiarabella con giovanile spensieratezza (chiedeva di chiuderla seduta stante, la Fondazione; ma adesso che ne ha il potere s'è accorta che le serve, e non sa che pesci pigliare). Così Ricca ci dà dentro con un piano fin troppo raffinato per la sua corrente visione politica. Perché delle due l'una: o Appendino respinge la mozione e in tal caso conferma ufficialmente di voler chiudere la Fondazione, infilandosi sempre più nel dannato cul di sacco; oppure dice sì alla mozione, il che implicherebbe due conseguenze spiacevoli: rimangiarsi gli impegni di programma e dar ragione al detestato Fassino.
Da tutto ciò a Ricca - in concreto - non gliene viene in tasca nulla, se non la soddisfazione di fare un dispettuccio a Chiarabella. Col rischio (remoto) di rallegrare Fassino nell'improbabile ipotesi che la mozione passi. Ma è la politica, cari miei. Il Consiglio comunale è così: dopo tante liti e tante beghe, finiscono sempre a farsi quel che segue.
E niente, capisco che oggi, secondo le auree regole giornalistiche, dovrei occuparmi piuttosto dell'ennesimo bando-pasticcio (specialità della maison comunale) che stavolta mette in pericolo CioccolaTò: ma poiché a me di CioccolaTò me ne sbatte anche meno che della Fondazione Cultura a Ricca, preferisco baloccarmi con queste pinzellacchere. 
Pubblico pertanto la mozione ricchesca e vi prego di apprezzare come il mozionante abbia generosamente attinto, come fonte, dal mio post del 10 settembre scorso: che non mi si venga a dire che il mio umile lavoro non è d'aiuto per i vostri baldi rappresentanti.


PROPOSTA DI MOZIONE



OGGETTO: MANTENIAMO APERTA LA FONDAZIONE PER LA CULTURA

Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

-la Fondazione per la Cultura Torino è sorta quale ente finalizzato a reperire sponsorizzazioni private per finanziare eventi culturali ed il tessuto culturale torinese; Per Statuto (articolo 6.8), essa promuove "la raccolta, diretta o indiretta, occasionale di fondi da erogare - unitamente alle rendite derivanti dalla gestione del patrimonio - in favore di progetti ed iniziative culturali, di utilità sociale o di interesse generale".

-in questi anni la Fondazione ha svolto egregiamente tale compito contribuendo alla realizzazione di numerose attività culturali di primaria importanza e curando l'acquisizione di risorse per altri enti culturali cittadini

-per ciascuna di esse la Fondazione - con procedure di evidenza pubblica e con un intenso lavoro di marketing - ha raccolto contributi che hanno spesso coperto l'intero costo dell'iniziativa. In questi anni la Fondazione ha mobilitato risorse per milioni di euro, stabilendo relazioni con oltre 100 partners.

-non è affatto scontato che sponsorizzazioni e contribuzioni acquisite in questi anni dalla Fondazione, si trasferiscano automaticamente alle strutture comunali, con il rischio dunque di una perdita di risorse invece essenziali per mantenere quell'alto investimento culturale.

EVIDENZIATO CHE


-la Sindaca Appendino, quando era consigliera comunale di opposizione, ha più volte chiesto di abolire la Fondazione per la Cultura per "internalizzarne le funzioni"

-la Fondazione è stata oggetto di numerose interpellanze, a firma dell'allora consigliera, tese a contestarne la gestione, i costi del personale, le consulenze, le modalità di finanziamento, nonché le procedure di rinnovo della carica di Segretario Generale.

-nelle "Linee programmatiche 2016-2021" della giunta approvate dal Consiglio comunale il 29 luglio 2016 tra gli "obiettivi a breve termine" viene testualmente indicata la "soppressione della Fondazione per la Cultura e trasferimento delle sue funzioni agli Uffici Comunali e, per competenza, alla Fondazione Teatro Regio".

-in risposta all'interpellanza generale depositata il 17 novembre 2016, l'Assessora Francesca Leon ha dichiarato che la Fondazione verrà chiusa "entro l'anno prossimo" (ovvero entro il 31 dicembre 2017) e le sue funzioni saranno assorbite da un erigendo Sportello Manifestazioni".

-durante la presentazione di Biennale Democrazia 2017, la Sindaca ha ribadito: "Lo abbiamo detto nelle linee programmatiche approvate dal consiglio comunale e lo posso confermare. Avvieremo il processo che porterà alla chiusura della fondazione per la Cultura, ma lo faremo con i tempi necessari a non creare danni o rendere impraticabili progetti già avviati".

-a fronte alle ripetute richieste di delucidazioni sulle tempistiche che porteranno alla chiusura della Fondazione, la Sindaca e l'Assessora alla Cultura hanno più volte ribadito che "stavano studiando la situazione" e "pianificando un percorso ponderato" che porti alla chiusura "nell'arco del quinquennio".


CONSIDERATO CHE

-A novembre del 2016, l'amministrazione ha annunciato che "Nell'ambito di un ripensamento delle politiche culturali che tengano conto della grande tradizione che il jazz ha in città e del suo radicamento sul territorio, l'Assessora ha chiesto (…) di ideare un progetto artistico di ampio respiro culturale, da svolgersi in partnership con il Salone del Libro e la realizzazione tecnica della Fondazione per la Cultura", di fatto confermando la professionalità della Fondazione nella realizzazione di progetti di "ampio respiro culturale".

-A gennaio del 2017, i quotidiani riportano che "Nell'ambito della visita della Sindaca alla Fiat, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Fca e Fondazione per la Cultura di Torino a sostegno delle iniziative culturali e di eccellenza della città, come Salone del Libro, Festival dell'estate, Artissima e Torino Film Festival".

-A marzo del 2017 viene annunciato che la nuova manifestazione denominata Estate Reale sarà organizzata per mezzo della Fondazione Cultura.



-Ad aprile del 2017 , alla presentazione della manifestazione Narrazioni Jazz si sperticano le lodi e ringraziamenti da parte dell'amministrazione comunale alla Fondazione Cultura per l'eccellente organizzazione.

-A giugno del 2017, nel corso della presentazione della manifestazione "Tutta la mia città", lodi e ringraziamenti alla Fondazione Cultura vengono ribaditi dall'amministrazione comunale.

-A luglio del 2017, generosi apprezzamenti vengono rivolti sempre dall'amministrazione comunale alla Fondazione per la Cultura per lo sforzo profuso nell'organizzazione del Festival Todays.

-A settembre del 2017, nel corso della riunione della Commissione Cultura per la presentazione del festival musicale MITO, la maggioranza esprime nuovi apprezzamenti per la Fondazione Cultura, ricordando che in essa siedono sia la Sindaca che l'Assessore alla Cultura.

IMPEGNA

La Sindaca a tenere aperta ed operativa la fondazione per la cultura per tutto il suo mandato e oltre, ed anzi ad invitare la stessa ad impegnarsi per il finanziamento di piccole e medie iniziative di altri operatori culturali, e quindi non organizzate direttamente dal Comune, come da suoi obiettivi statutari.



F.to Fabrizio Ricca

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la