Solo poche righe per rispondere a quanti mi chiedono perché non mi sono occupato della famosa "gara di rutti" che tanto ha emozionato per due giorni i media e i cittadini.
Non me ne sono occupato per due motivi.
Il primo è evidente: un gentiluomo non si occupa di rutti.
Il secondo è un motivo tecnico. Non era necessario impiegare due giorni per capire che si trattava della goliardata di una pagina Fb che vale "Lercio" o qualsiasi altra pagina demenzial-satirica. Che poi la goliardata faccia ridere, è un'altra questione, che non mi riguarda.
Stendo un velo pietoso su quanti hanno pensato di farne addirittura una polemica politica: era ovvio persino per una lumaca deficiente che la goliardata non aveva né l'appoggio né l'autorizzazione del Comune. E se un gruppo di perdigiorno intende passare il sabato pomeriggio a ruttare in piazza Castello, temo che non ci siamo modo di impedirglielo, se non creano intralcio alla circolazione veicolare e/o pedonale, non danno vita ad adunate sediziose e non superano i decibel consentiti dai regolamenti sulle emissioni rumorose.
Come tutti ben sanno non ho mai nutrito soverchia fiducia nell'astuzia di chi ci amministra, ma anche all'idiozia c'è un limite; e nessuno, da nessuna parte del mondo e quindi neppure al Comune di Torino, può essere tanto idiota da concedere il suolo pubblico (figurarsi il patrocinio) a una stronzata che matematicamente gli attirerà addosso omeriche palate di guano.
Di conseguenza ho ignorato la non notizia in quanto non notizia. Ne parlo ora per risparmiarmi ulteriori molestie da quanti non ci arrivano da soli e chiedono spiegazioni. Manco io fossi tenuto spiegare alcunché a chicchessìa.
Non me ne sono occupato per due motivi.
Il primo è evidente: un gentiluomo non si occupa di rutti.
Il secondo è un motivo tecnico. Non era necessario impiegare due giorni per capire che si trattava della goliardata di una pagina Fb che vale "Lercio" o qualsiasi altra pagina demenzial-satirica. Che poi la goliardata faccia ridere, è un'altra questione, che non mi riguarda.
Stendo un velo pietoso su quanti hanno pensato di farne addirittura una polemica politica: era ovvio persino per una lumaca deficiente che la goliardata non aveva né l'appoggio né l'autorizzazione del Comune. E se un gruppo di perdigiorno intende passare il sabato pomeriggio a ruttare in piazza Castello, temo che non ci siamo modo di impedirglielo, se non creano intralcio alla circolazione veicolare e/o pedonale, non danno vita ad adunate sediziose e non superano i decibel consentiti dai regolamenti sulle emissioni rumorose.
Come tutti ben sanno non ho mai nutrito soverchia fiducia nell'astuzia di chi ci amministra, ma anche all'idiozia c'è un limite; e nessuno, da nessuna parte del mondo e quindi neppure al Comune di Torino, può essere tanto idiota da concedere il suolo pubblico (figurarsi il patrocinio) a una stronzata che matematicamente gli attirerà addosso omeriche palate di guano.
Di conseguenza ho ignorato la non notizia in quanto non notizia. Ne parlo ora per risparmiarmi ulteriori molestie da quanti non ci arrivano da soli e chiedono spiegazioni. Manco io fossi tenuto spiegare alcunché a chicchessìa.
Però a ben pensarci lo faccio anche per senso di giustizia verso la civica amministrazione: riescono a combinare un monte di minchiate, è vero; ma è scorretto attribuirgli anche quelle di cui non sono responsabili.
Mettiamola così: questo blog si occupa di minchiate serie, quelle cioé che i minchioni pretendono di spacciarci per genialate. Non tratta invece le minchiate-minchiate, nei confronti delle quali nutro comunque il massimo rispetto in quanto sintomo, se non altro, di un tentativo non riuscito di ironia: la stupidità ilare è pur sempre meglio della stupidità seriosa.
Mettiamola così: questo blog si occupa di minchiate serie, quelle cioé che i minchioni pretendono di spacciarci per genialate. Non tratta invece le minchiate-minchiate, nei confronti delle quali nutro comunque il massimo rispetto in quanto sintomo, se non altro, di un tentativo non riuscito di ironia: la stupidità ilare è pur sempre meglio della stupidità seriosa.
A proprosito di minchiate serie, coglierei l' occasione per puntare un occhio di bue sul semaforo transformer di Porta Nuova. Lei che è uno che sa, mi può rassicurare sul fatto che è stato ricollocato??? Ottimista, malripostasperanzosa, affezionata lettrice Raffaella Borgna
RispondiEliminahttps://streetarto.wordpress.com/2017/09/18/2888/
EliminaTemo proprio che lo abbiamo ricollocato in discarica...
Io sono uno di coloro che ha avuto da ridire su Facebook sulla faccenda della gara dei rutti in Piazza Castello. L'ho fatto con la dovuta ironia ben sapendo che il Comune non l'avrebbe mai patrocinata. Ma ciò che mi ha fatto male è il percorso che la cultura a Torino ha imboccato da un anno a questa parte e che questa manifestazione avrebbe in qualche modo sottolineato. Se non avessimo perso Manet, non ci fossero stati i tagli alla cultura e la perdita del Jazz, una cosa del genere non avrebbe fatto altro che produrre qualche sghignazzo.
RispondiEliminaMa già il fatto che si sia pensato di poterla fare a Torino questa cosa mi dispiace, se poi la collochiamo nel contesto generale della china che ha preso la cultura torinese, il dispiacere è ancora più forte e non mi sono sentito di lasciar perdere senza la dovuta ironia.
Plaudo alla sua correttezza e lealtà verso la giunta che in questo caso non può giustamente essere chiamata in causa e certamente non mi sarei mai permesso di chiedere a lei di parlare di qualcosa in uno spazio suo su cui giustamente scrive quello che ritiene più opportuno e che ho sempre modo di apprezzare.
Con stima
Giuseppe