Mi limito alla notizia e alla contabilità. Perché se commento poi dicono che ce l'ho con loro. E a Natale non va bene far piangere i bambini.
Allora: Chiarabella è contenta perché ci dà ben quattro capodanni. Nemmeno uno in piazza, ma non si può avere tutto.
Il primo capodanno è al PalaAlpitour. Ci sono Luca Morino, Daniele Lucca e Giorgio Conte che cantano Farassino; i Perturbazione, Federico Sirianni, Chiara Civello e i Finley (i Finley...) che cantano Buscaglione; segue Simone Cristicchi che canta Simone Cristicchi; e Andrea Mingardi che doveva andare allo Spazio 211 e invece va a rafforzare - vabbè - il line up del PalaAlpitour. Finiti i concerti si balla fino alle 4 con i djs di Radio Monte Carlo, che è l'emittente ufficiale della nottata torinese. Per entrare si pagano 3 euro (che però vanno in beneficenza) e c'è posto per 6000 persone. Auguri.
Allo Spazio 211 - il club torinese più amato dal Comune - c'è il secondo capodanno: lì suonano il jazzista Max Gallo, Gheri il chitarrista di Zucchero, la chanteuse napoletana Flo, il quarto classificato a X-Factor Samuel Storm, e gli immancabili Sweet Life Society. C'è posto per duemila persone e l'ingresso è gratuito, ma bisogna avere il "ticket" - li danno da InformaTorino e nei chioschi di Turismo Torino. Però i capodanni non li organizza Turismo Torino, tranqui.
Il terzo capodanno è un primo dell'anno: anzi, un concerto di Capodanno, alle 11 del mattino dell'1 in Galleria Umberto I, a Porta Pila: però mica siamo a Vienna, quindi ci accontentiamo del giovane pianista Francesco Mazzonetto. Qui è gratis e senza ticket.
Per il quarto e ultimo capodanno, vi attaccate al tram che dalle nove di sera del 31 fa su e già da piazza Derna a piazzale Caio Mario: sul tram ci sono due djs che dovrebbero far ballare. Chiarabella ne avrebbe voluti quattro, di tram così in giro per la città: poi le hanno spiegato che ogni tram viene a costare diecimila euro, e lei si è accontentata di uno, vista la situazione con Gtt.
La direzione artistica è di Pierumberto Ferrero. Pierumberto Ferrero è un dipendente della Fondazione per il Libro che si è sempre occupato delle manifestazioni musicali del Salone del Libro, nonché degli spettacoli al Forte di Exilles; tant'è che adesso andrà alla Fondazione Cultura per continuare a occuparsi delle manifestazioni musicali del Salone del Libro, ed è in corsa per continuare a organizzare gli spettacoli al Forte di Exilles. Ferrero è ben introdotto in alcuni giri dello show business, è stato anche manager di Niccolò Fabi, e non solo. Con lui ha lavorato un altro manager torinese di lungo corso, Ettore Caretta. All'organizzazione artistica dei capodanni hanno inoltre partecipato Paolo Lucà del Folk Club e varie associazioni.
Stavolta, diversamente dall'anno scorso, non c'è stato nessun bando per assegnare l'organizzazione. Hanno semplicemente chiamato Ferrero a metà novembre, dicendogli che si desse da fare.
L'organizzazione tecnica invece è del Teatro Regio e della Fondazione Cultura - sempre in prima linea, altro che chiuderla.
Adesso tenetevi forte: l'intera faccenda costa 300 mila euro. Parbleu: altro che Piccola Fiammiferaia, si vede che abbiamo vinto alla Lotteria di Capodanno.
Ma niente paura: "in gran parte" - così mi ha detto Chiarabella - i soldi arrivano da una percentuale dell'incasso per l'appalto dei Marcatini di Natale (che in totale, stando a quanto dichiara l'assessore Sacco, avrebbe reso 124 mila euro già incassati dal Comune), da un contributo della Fondazione Crt e dalla sponsorizzazione dell'Iren. L'Iren è da sempre lo "sponsor obbligato" delle alzate d'ingegno del Comune: una manfrina che tanto faceva incazzare Chiarabella quando ci marciava Fassino.
A proposito di Fassino. L'ultimo capodanno in piazza di Filura, quello 2016, fu con Vinicio Capossela, e purtroppo non ho conservato memoria del costo. Per il precedente, ci beccammo Paolo Belli: però il costo totale fu di 170 mila euro. Interamente pagati da Iren e Fondazione Crt. Insomma, i sindaci passano, gli sponsor restano. Sempre quelli.
Ma parliamo di soldi. L'intero "cast artistico" dei vari capodanni si paga con circa 70 mila euro: più o meno 50 mila per il PalaAlpitour e 20 per lo Spazio 211, più qualche spicciolo per il pianista in Galleria Umberto I. Il tram comporta una spesa totale di 10 mila euro. L'allestimento tecnico allo Spazio 211 costa all'incirca un 40-50 mila euro. Diciamo che l'insieme di queste voci porta a una somma totale di 120-130 mila euro. Al PalaAlpitour l'allestimento tecnico viene invece fornito chiavi in mano dalla società ParcoOlimpico ed è compreso nel prezzo per l'affitto della struttura. Non so ancora - ma posso informarmi - a quanto ammonti tale prezzo d'affitto, che però mi dicono essere tutt'altro che esagerato. Di sicuro, non 170 mila euro (300.000 meno 130.000), ma ci sono le spese di comunicazione eccetera eccetera. E poi, mi dicono dal Comune, i conti si fanno alla fine. Vabbé, aspettiamo che sia finita.
Unico rammarico: con trecentomila euro organizzavi un capodanno solo, in piazza, che spaccava il culo ai passeri. Purtroppo, con che è successo, nessuno se la sente di rischiare. Nessuno a Torino, s'intende. Perché in altre città - persino ad Asti... - continuano a festeggiare nelle piazze. O sono incoscienti, o sono più bravi.
P.S. Ieri, alla conferenza stampa di presentazione dei quattro capodanni, hanno parlato Appendino, Ferrero e il rappresentante di Radio Monte Carlo; l'assessore pericolante Francesca Leon è rimasta tra il pubblico. Mi suona come un messaggio.
Allora: Chiarabella è contenta perché ci dà ben quattro capodanni. Nemmeno uno in piazza, ma non si può avere tutto.
Il primo capodanno è al PalaAlpitour. Ci sono Luca Morino, Daniele Lucca e Giorgio Conte che cantano Farassino; i Perturbazione, Federico Sirianni, Chiara Civello e i Finley (i Finley...) che cantano Buscaglione; segue Simone Cristicchi che canta Simone Cristicchi; e Andrea Mingardi che doveva andare allo Spazio 211 e invece va a rafforzare - vabbè - il line up del PalaAlpitour. Finiti i concerti si balla fino alle 4 con i djs di Radio Monte Carlo, che è l'emittente ufficiale della nottata torinese. Per entrare si pagano 3 euro (che però vanno in beneficenza) e c'è posto per 6000 persone. Auguri.
Allo Spazio 211 - il club torinese più amato dal Comune - c'è il secondo capodanno: lì suonano il jazzista Max Gallo, Gheri il chitarrista di Zucchero, la chanteuse napoletana Flo, il quarto classificato a X-Factor Samuel Storm, e gli immancabili Sweet Life Society. C'è posto per duemila persone e l'ingresso è gratuito, ma bisogna avere il "ticket" - li danno da InformaTorino e nei chioschi di Turismo Torino. Però i capodanni non li organizza Turismo Torino, tranqui.
Il terzo capodanno è un primo dell'anno: anzi, un concerto di Capodanno, alle 11 del mattino dell'1 in Galleria Umberto I, a Porta Pila: però mica siamo a Vienna, quindi ci accontentiamo del giovane pianista Francesco Mazzonetto. Qui è gratis e senza ticket.
Per il quarto e ultimo capodanno, vi attaccate al tram che dalle nove di sera del 31 fa su e già da piazza Derna a piazzale Caio Mario: sul tram ci sono due djs che dovrebbero far ballare. Chiarabella ne avrebbe voluti quattro, di tram così in giro per la città: poi le hanno spiegato che ogni tram viene a costare diecimila euro, e lei si è accontentata di uno, vista la situazione con Gtt.
La direzione artistica è di Pierumberto Ferrero. Pierumberto Ferrero è un dipendente della Fondazione per il Libro che si è sempre occupato delle manifestazioni musicali del Salone del Libro, nonché degli spettacoli al Forte di Exilles; tant'è che adesso andrà alla Fondazione Cultura per continuare a occuparsi delle manifestazioni musicali del Salone del Libro, ed è in corsa per continuare a organizzare gli spettacoli al Forte di Exilles. Ferrero è ben introdotto in alcuni giri dello show business, è stato anche manager di Niccolò Fabi, e non solo. Con lui ha lavorato un altro manager torinese di lungo corso, Ettore Caretta. All'organizzazione artistica dei capodanni hanno inoltre partecipato Paolo Lucà del Folk Club e varie associazioni.
Stavolta, diversamente dall'anno scorso, non c'è stato nessun bando per assegnare l'organizzazione. Hanno semplicemente chiamato Ferrero a metà novembre, dicendogli che si desse da fare.
L'organizzazione tecnica invece è del Teatro Regio e della Fondazione Cultura - sempre in prima linea, altro che chiuderla.
Adesso tenetevi forte: l'intera faccenda costa 300 mila euro. Parbleu: altro che Piccola Fiammiferaia, si vede che abbiamo vinto alla Lotteria di Capodanno.
Ma niente paura: "in gran parte" - così mi ha detto Chiarabella - i soldi arrivano da una percentuale dell'incasso per l'appalto dei Marcatini di Natale (che in totale, stando a quanto dichiara l'assessore Sacco, avrebbe reso 124 mila euro già incassati dal Comune), da un contributo della Fondazione Crt e dalla sponsorizzazione dell'Iren. L'Iren è da sempre lo "sponsor obbligato" delle alzate d'ingegno del Comune: una manfrina che tanto faceva incazzare Chiarabella quando ci marciava Fassino.
A proposito di Fassino. L'ultimo capodanno in piazza di Filura, quello 2016, fu con Vinicio Capossela, e purtroppo non ho conservato memoria del costo. Per il precedente, ci beccammo Paolo Belli: però il costo totale fu di 170 mila euro. Interamente pagati da Iren e Fondazione Crt. Insomma, i sindaci passano, gli sponsor restano. Sempre quelli.
Ma parliamo di soldi. L'intero "cast artistico" dei vari capodanni si paga con circa 70 mila euro: più o meno 50 mila per il PalaAlpitour e 20 per lo Spazio 211, più qualche spicciolo per il pianista in Galleria Umberto I. Il tram comporta una spesa totale di 10 mila euro. L'allestimento tecnico allo Spazio 211 costa all'incirca un 40-50 mila euro. Diciamo che l'insieme di queste voci porta a una somma totale di 120-130 mila euro. Al PalaAlpitour l'allestimento tecnico viene invece fornito chiavi in mano dalla società ParcoOlimpico ed è compreso nel prezzo per l'affitto della struttura. Non so ancora - ma posso informarmi - a quanto ammonti tale prezzo d'affitto, che però mi dicono essere tutt'altro che esagerato. Di sicuro, non 170 mila euro (300.000 meno 130.000), ma ci sono le spese di comunicazione eccetera eccetera. E poi, mi dicono dal Comune, i conti si fanno alla fine. Vabbé, aspettiamo che sia finita.
Unico rammarico: con trecentomila euro organizzavi un capodanno solo, in piazza, che spaccava il culo ai passeri. Purtroppo, con che è successo, nessuno se la sente di rischiare. Nessuno a Torino, s'intende. Perché in altre città - persino ad Asti... - continuano a festeggiare nelle piazze. O sono incoscienti, o sono più bravi.
P.S. Ieri, alla conferenza stampa di presentazione dei quattro capodanni, hanno parlato Appendino, Ferrero e il rappresentante di Radio Monte Carlo; l'assessore pericolante Francesca Leon è rimasta tra il pubblico. Mi suona come un messaggio.
...e intanto è quasi sicuro che ci sará un treno speciale per portare i torinesi a sentire Elisa ad Asti
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