Ricevo e volentieri pubblico:
Come già annunciato nei mesi scorsi, il 2018 segna un punto di svolta per il Teatro Stabile di Torino: Valerio Binasco succede in qualità di Direttore artistico a Mario Martone. L’avvicendamento implicherà un cambiamento significativo nelle modalità di esercizio del ruolo, poiché a Binasco sono stati richiesti, oltre alla progettazione artistica dell’attività istituzionale, anche una presenza intensa e un impegno produttivo forte che si concretizzerà nella regia di due nuovi titoli per ciascuno dei tre anni di incarico, con l’obiettivo di connotare con il suo riconosciuto talento l’identità dello Stabile.
La partenza di Martone coincide con quella di Valter Malosti, che a fine dicembre lascerà la direzione della Scuola per attori per andare a guidare la Fondazione TPE (i due ruoli non sono compatibili per legge): a lui va il ringraziamento più sincero per la dedizione, la competenza e la responsabilità con le quali ha curato il lavoro di formazione e avviamento professionale degli allievi. I vertici dello Stabile – il Presidente Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e appunto il neo Direttore artistico Valerio Binasco – in pieno accordo e sentito il parere del Consiglio di amministrazione e dei Soci aderenti, hanno proposto a Gabriele Vacis di assumere l’incarico di Direttore della Scuola per attori, ruolo che corona la sua importante carriera didattica, esercitata con autentica vocazione per tanti anni alla Scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano formando alcuni grandi artisti come Damiano Michieletto, Emma Dante, Serena Sinigaglia, Giuseppe Battiston, Fausto Russo Alesi, proseguita all’Università Cattolica di Milano dove ha insegnato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e infine alla Scuola Holden di Torino. Vacis manterrà comunque la guida dell’Istituto di pratiche teatrali per la cura della persona, creato presso lo Stabile l’anno scorso, coniugando la formazione professionale accademica con quella più innovativa e trasversale rivolta ad attori e operatori che agiscono in contesti teatrali differenti dal palcoscenico, come quello sociale e terapeutico.
Inoltre, con l’obiettivo di consolidare un rapporto integrato, organico e complementare tra diverse funzioni del nostro Teatro quali la produzione, la formazione e la ricerca, è stato invitato Fausto Paravidino quale Dramaturg residente dello Stabile, figura strategica nei teatri europei ma assente in quelli italiani. Paravidino svilupperà in modo strutturato la ricerca sulla drammaturgia contemporanea attraverso un cantiere permanente per autori, ma anche registi, attori, critici e artisti visivi, impegnati nella selezione di testi di drammaturghi viventi, nella commissione e produzione di nuovi, nel confronto sulla scrittura teatrale. L’autorevolezza di Paravidino è testimoniata non solo dalla prossima pubblicazione presso la casa editrice Einaudi di un volume antologico sul suo teatro, dalla vittoria dei premi Ubu, Tondelli e Gassman e dalla presidenza della giuria del Premio Riccione, ma dall’essere uno dei più rappresentati autori italiani in Europa, dalla Comédie-Française di Parigi al Royal Court Theatre di Londra, dal Dramaten di Stoccolma ai maggiori teatri tedeschi.
Con l’approdo di Vacis e Paravidino si completa una squadra affiatata che, diretta artisticamente dal carisma di Binasco, saprà connotare in maniera molto forte il progetto culturale dello Stabile in vista dell’istanza ministeriale del triennio 2018-2020; squadra composta tra l’altro da tre grandi talenti di diverse generazioni ma di comune provenienza geografica, il Piemonte. Su proposta di Binasco, lui stesso condirettore della Scuola per attori, Vacis e Paravidino saranno coinvolti nell’attività teatrale oltre i loro rispettivi ruoli nella formazione e ricerca: il primo curerà la regia di Cuore/Tenebra da De Amicis e Conrad e la ripresa di Novecento di Baricco nel 25° anniversario dal debutto, mentre del secondo lo Stabile di Torino coprodurrà con quello di Bolzano Il senso della vita di Emma e, coi teatri di Marsiglia, Toulon e Trieste, Abramo / after Babel.
«Salutiamo con grande soddisfazione l’approdo di Vacis e di Paravidino nella nostra squadra – dichiarano il Presidente Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e il Direttore artistico Valerio Binasco – certi che le loro competenze siano risorse preziose e possano contribuire in modo sostanziale alla conferma del Teatro Stabile al vertice della scena italiana e internazionale e all’ampliamento delle proprie funzioni pubbliche a favore della comunità».
La partenza di Martone coincide con quella di Valter Malosti, che a fine dicembre lascerà la direzione della Scuola per attori per andare a guidare la Fondazione TPE (i due ruoli non sono compatibili per legge): a lui va il ringraziamento più sincero per la dedizione, la competenza e la responsabilità con le quali ha curato il lavoro di formazione e avviamento professionale degli allievi. I vertici dello Stabile – il Presidente Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e appunto il neo Direttore artistico Valerio Binasco – in pieno accordo e sentito il parere del Consiglio di amministrazione e dei Soci aderenti, hanno proposto a Gabriele Vacis di assumere l’incarico di Direttore della Scuola per attori, ruolo che corona la sua importante carriera didattica, esercitata con autentica vocazione per tanti anni alla Scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano formando alcuni grandi artisti come Damiano Michieletto, Emma Dante, Serena Sinigaglia, Giuseppe Battiston, Fausto Russo Alesi, proseguita all’Università Cattolica di Milano dove ha insegnato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e infine alla Scuola Holden di Torino. Vacis manterrà comunque la guida dell’Istituto di pratiche teatrali per la cura della persona, creato presso lo Stabile l’anno scorso, coniugando la formazione professionale accademica con quella più innovativa e trasversale rivolta ad attori e operatori che agiscono in contesti teatrali differenti dal palcoscenico, come quello sociale e terapeutico.
Inoltre, con l’obiettivo di consolidare un rapporto integrato, organico e complementare tra diverse funzioni del nostro Teatro quali la produzione, la formazione e la ricerca, è stato invitato Fausto Paravidino quale Dramaturg residente dello Stabile, figura strategica nei teatri europei ma assente in quelli italiani. Paravidino svilupperà in modo strutturato la ricerca sulla drammaturgia contemporanea attraverso un cantiere permanente per autori, ma anche registi, attori, critici e artisti visivi, impegnati nella selezione di testi di drammaturghi viventi, nella commissione e produzione di nuovi, nel confronto sulla scrittura teatrale. L’autorevolezza di Paravidino è testimoniata non solo dalla prossima pubblicazione presso la casa editrice Einaudi di un volume antologico sul suo teatro, dalla vittoria dei premi Ubu, Tondelli e Gassman e dalla presidenza della giuria del Premio Riccione, ma dall’essere uno dei più rappresentati autori italiani in Europa, dalla Comédie-Française di Parigi al Royal Court Theatre di Londra, dal Dramaten di Stoccolma ai maggiori teatri tedeschi.
Con l’approdo di Vacis e Paravidino si completa una squadra affiatata che, diretta artisticamente dal carisma di Binasco, saprà connotare in maniera molto forte il progetto culturale dello Stabile in vista dell’istanza ministeriale del triennio 2018-2020; squadra composta tra l’altro da tre grandi talenti di diverse generazioni ma di comune provenienza geografica, il Piemonte. Su proposta di Binasco, lui stesso condirettore della Scuola per attori, Vacis e Paravidino saranno coinvolti nell’attività teatrale oltre i loro rispettivi ruoli nella formazione e ricerca: il primo curerà la regia di Cuore/Tenebra da De Amicis e Conrad e la ripresa di Novecento di Baricco nel 25° anniversario dal debutto, mentre del secondo lo Stabile di Torino coprodurrà con quello di Bolzano Il senso della vita di Emma e, coi teatri di Marsiglia, Toulon e Trieste, Abramo / after Babel.
«Salutiamo con grande soddisfazione l’approdo di Vacis e di Paravidino nella nostra squadra – dichiarano il Presidente Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e il Direttore artistico Valerio Binasco – certi che le loro competenze siano risorse preziose e possano contribuire in modo sostanziale alla conferma del Teatro Stabile al vertice della scena italiana e internazionale e all’ampliamento delle proprie funzioni pubbliche a favore della comunità».
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