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BIBLIOTECA GAM: CHIARABELLA NON SI DEGNA, "RISPONDE" LEON

Adesso è ufficiale: mi stanno perculando. E allora m'incazzo sul serio.
L'altro ieri ho riferito della lettera che gli studenti d'arte hanno scritto a Chiarabella per dissuaderla dall'insano proposito di chiudere la Biblioteca della Gam.
E oggi pomeriggio trovo, su un sito, alcune stravaganti dichiarazioni di Francesca Maiunagioia Leon che vengo presentate come una "risposta agli studenti".
E allora lo vedi che me stai a percula'?
Intanto, spiegatemi. La lettera degli studenti era indirizzata a Chiara Appendino. Cominciava proprio così, "Gentile Chiara". Gentile un cazzo, visto che non risponde lei, ma fa "rispondere" la Leon.
E vorrei capire quali delle seguenti ipotesi è quella corretta per spiegare questo ineducatissimo comportamento malmostoso:
1) Francesca Leon è la segretaria di Chiara Appendino.
2) Francesca Leon è il sindaco e Chiara Appendino no. 
3) Chiara Appendino non sa scrivere.
4) Chiara Appendino non si abbassa a rispondere ai sudditi: incarica della bisogna i suoi sottoposti.
Nessuna di queste quattro ipotesi fa granché onore a Chiara Appendino. Spero ce ne sia un'altra. In tal caso, Chiarabella me la dica. Conosce il mio numero, mi chiami lei. Se chiama un sottoposto, gli sbatto il telefono in faccia.
Ma poi, è il modo di rispondere? La Leon, a quanto risulta dal sito, avrebbe dichiarato:  "La lettera dei giovani alla sindaca dimostra la loro affezione alla biblioteca (ma come ti viene in mente? I ragazzi dovrebbero "dimostrare" qualcosa? Loro devono studiare, e hanno bisogno della biblioteca. Stop. Che c'entra l'affezione? Non è un romanzo Harmony. NdG). Noi siamo consapevoli di quanto questa (la biblioteca, non la minchiata dell'affezione. NdG) sia importante, della sua ricchezza e della sua storia, ma i cambiamenti devono avere una prospettiva più ampia (ariacci con le prospettive più ampie e il problema che sta altrove e le emergenze che sono ben altre! E parlare una buona volta del qui e adesso, così, per vedere l'effetto che fa? NdG). Vogliamo costruire un polo librario unico, in cui le collezioni dei diversi enti si possano integrare armonicamente in un'unica sede. L'obiettivo è quello di dare un servizio migliore a tutti i cittadini e per farlo dobbiamo lavorare sul complessivo, sull'intero patrimonio della città". E qui m'incazzo per davvero. Ma santissimiddio, non ti senti male a dire simili insensate banalità? Vuoi "costruire un polo librario unico"? Ma è da quando faccio 'sto mestiere che ogni tanto salta su un politicante a spararla grossa con la storia della "biblioteca d'arte unificata", e adesso pure tu me la vieni a rispiattellare: proprio adesso che non avete un picco per far ballare un orso. Il Comune fatica a mantenere dignitosamente l'esistente, e tu fai di queste promesse? E nell'attesa sbaracchi la Biblioteca della Gam senza nemmeno sapere se alla Nazionale c'è posto, e come e dove stiverete i libri: "Stiamo ragionando sullo spazio dei depositi che ospiteranno l'imponente collezione della Gam e su tutta una serie di questioni logistiche non semplici che stanno rallentando il processo": parole tue. "State ragionando", dici. Non avete un progetto dettagliato del trasferimento? Uno studio di fattibilità? Adesso "ragionate"? Come io che decido di spostare un po' di libri dalla libreria del salotto a quella della camera da letto? 
Ma siamo fuori? Ti rendi conto di che cosa stai dicendo? Questi ragazzi devono finire delle tesi per laurearsi in tempi ragionevoli, figurati se hanno tempo da perdere aspettando che tu e tutti i parolai che verranno dopo di te nei prossimi trent'anni "lavorino sul complessivo" per dare un "servizio migliore ai cittadini"? Va' là che già daresti un servizio migliore evitando promesse che ragionevolmente non  si vede come potresti mantenere. E soprattutto spiegando alla tua "sindaca" che, quando si riceve una lettera, la buona creanza impone di rispondere personalmente.

Commenti

  1. Tutto vero. Giudizi e considerazioni condivisibilissime. Soltanto che non stanno menando per il naso solo lei. Le risposte - serie, argomentate, se ce la fanno - le debbono dare agli studenti e a tutti i cittadini che, avendoli votati o no, ne pagano gli stipendi perché facciano meglio che possono un mestiere soltanto: amministrare al meglio la città, lavorando molto, bene e senza fumosità, arroganze, atteggiamenti da "sotutto io". A lei grazie per la tenacia con cui li tallona. Senza sconti.
    Buona serata.

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