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BUONI SI', FESSI NO: LA DOTTRINA-POGGIO PER I SOLDI AI MUSEI

Ton sur ton: l'assessore Poggio e il presidente della Fondazione Torino Musei Cibrario in rosea sintonia
Da quasi sette anni coltivo una simpatica consuetudine con gli assessori regionali alla Cultura del Piemonte: prima Coppola, poi Parigi, e adesso Poggio. Cambiano gli assessori, resta immutabile la liturgia. Ogni sei mesi gli domando quando riaprirà il Museo di Scienze Naturali, tristemente chiuso dall'agosto 2013, e la risposta è sempre quella: riaprirà in primavera-estate, mi dicono d'inverno; riaprirà nell'autunno-inverno, mi assicurano d'estate. Qui potete leggere l'intera cronistoria.
L'altro giorno anche Vittoria Poggio mi ha espresso la speranza di riaprire il Museo entro la primavera. Non mi ha detto di che anno, presumo intendesse il 2020. Ma non si sa mai. Già che c'ero, le ho anche domandato come intenda regolarsi con il contributo straordinario che da due anni la Regione versa alla Fondazione Torino Musei nell'attesa di qualcosa che non arriva e sospetto non arriverà mai: ovvero la trasformazione della Ftm in una Fondazione Piemonte Torino Musei alla quale accorpare anche il Museo di Scienze. Un anno fa pareva cosa fatta, ma i cinquestelle in Consiglio comunale si sono messi di traverso, e ora non se ne parla più.
Vittoriona mi fa capire che la musica cambierà: "Con il Comune dovremo rivederci - mi ha detto. - Quel sostegno io posso confermarlo, ma anche loro devono mettere le quote che gli toccano". Insomma: come direbbe il capo di Vittoriona, la pacchia è finita.
Poi la Poggio mi ha anche raccontato il suo "piano B" per il Museo di Scienze. Ma non sto a riscrivere quanto ho già scritto nell'articolo uscito stamattina sul Corriere. Se vi interessa, potete leggerlo a questo link

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