Passa ai contenuti principali

SPECIALE TGLFF: CON LUXURIA DA ROBBIE WILLIAMS

Vladimir Luxuria e Roberto Piana al concerto di Robbie Williams: entusiasti
Sotto questa pioggia il baldanzoso giurato si appresta alla prima vera giornata di lavoro al Torino Gay & Lesbian Film Festival. Ieri sera ho fatto il lavativo: al Massimo proiettavano Test di Chris Mason Johnson, il film americano in concorso, ma io sono andato al concerto di Robbie Williams con Vladimir Luxuria, Roberto "Bobo" Piana e una mia amica speciale alla quale devo la massima riconoscenza. E' stata lei infatti a propormi di accompagnarla al concerto: di mio, io non ci avrei mai messo piede. E sarei stato un cretino: mi sarei perso uno show memorabile. Voglio dire: Robbie Williams non è il mio genere: però in questo spettacolo canta i classici dello swing, e quando è salito sul palco (palco? Di più: una scenografia hollywoodiana che da sola valeva il viaggio) e ha attaccato Minnie The Mooche in perfetto stile Cab Calloway ho capito che ero piombato nell'unica sera imperdibile del Jazz Festival. Che, ovviamente, non faceva parte del cartellone del Jazz Festival.
Il palco di Robbie Williams: spettacolo nello spettacolo

Insomma: lui bravissimo, orchestra, ballerini, scenografie, costumi e regia da urlo; ci siamo divertiti una cifra, e Vladi era felice come una piccola fan. Tutti gli spettatori attorno a noi sono venuti in processione a scattarsi i selfies con Vladi: in effetti è molto amata. E se lo merita: ieri pomeriggio al Circolo del Lettori, quando abbiamo presentato il suo romanzo L'Italia migliore, è stata bravissima. E ha detto cose molto serie, e altre molto spassose. La gente che riempiva la sala era conquistata. Vladi era invece conquistata dal fascino del Circolo: noi torinesi ci siamo abituati, e manco ce ne rendiamo conto, ma chi viene da fuori ha sempre la stessa reazione. Non crede ai suoi occhi, folgorato dalla magnificenza di quei slaoni. Lì in via Bogino abbiamo anche beneficiato dell'ospitalità e delle bevande gentilmente offerte da Barney's, il bar del Circolo, che ringrazio pubblicamente.
Vladimir Luxuria al tavolino dell'ospitale Barney's Bar

Ad ogni modo, da oggi faccio sul serio. Vedrò Test in Dvd (sorry...) ma in sala mi attende una full immersion: cominciamo alle 16,15 con il tedesco Von madchen und pferden (Of girls and horses), a seguire alle 20,309 il cubano La partida (The last match) e alle 22,30 lo svedese Nanting maste ga sonder (Something must break). Prometto che farò il mio dovere con grande diligenza. Domenica la giuria si riunirà per il verdetto finale, e lunedì 5 potrò senza sensi di colpa dedicarmi alla serata Lizzani che abbiamo organizzato al Circolo come Associazione degli Amici del Museo del Cinema: a proposito, non perdetevela, ci sarà Marco Barry che batterà un'asta di memorabilia cinematografiche, Steve Della Casa e Efisio Mulas daranno vita a una live edition di Hollywood Party e dopo l'apericena andremo al Romano per un'anteprima offerta da Ventavoli. Ho anche invitato un po' di amici, verranno Luciana Littizzetto e almeno un paio di Perturbazione. Insomma, una bella cosa. Il tutto serve a raccogliere fondi per una pubblicazione in onore di Carlo Lizzani, il grande regista scomparso di recente che a Torino ha girato alcuni dei suoi film più importanti.
Ma torniamo al Festival. Ecco il programma completo di oggi, così come me lo invia l'ufficio stampa.

Il programma del Tglff di venerdì 2 maggio

L’evento clou del terzo giorno di festival sarà la proiezione dedicata alla lotta contro il bullismo, diventata appuntamento fisso del festival e che quest’anno avrà come protagonista il regista sud coreano Leesong Hee-il e il suo film Night Flight (Sala 3, ore 22,30). L’opera, presentata al Festival di Berlino 2014 e proposta al pubblico del Tglff in anteprima nazionale, è una forte denuncia del bullismo, ambientata tra i banchi di una scuola.
 
Una scena di "Night Flight" del coreano Leesong Hee-il, stasera al Massimo
I 2 Fat Men (ore 18,15) e Paolo Ferrarini (ore 20,30 e 22,30) cureranno gli intermezzi serali, organizzati in collaborazione con _resetfestival, che accompagneranno l’ingresso del pubblico al Cinema Massimo tra una proiezione e l’altra.
Per il secondo appuntamento di “A qualcuno piace… libro”, ore 18 al Circolo dei lettori, ci sarà la presentazione del libro di Alessandro Fullin, Panico botanico (Cairo, 2014), introdotta da Enzo Rammairone. L’autore, che fa parte della giuria cortometraggi del Tglff, muove le sue eroine tra ambientazioni surreali e passioni che stravolgono il cuore, mettendo al centro della storia un labirinto fatto di piante rare che carpisce la curiosità di Melania Bridge, studiosa di botanica.
 
Per il Concorso lungometraggi ci saranno due anteprime nazionali in Sala 1: La partida (The Last Match) di Antonio Hens (ore 20,30), pellicola cubana che testimonia la progressiva apertura del Paese nei confronti del mondo gay, e Nånting måste gå sönder (Something Must Break), primo lungometraggio dello svedese Ester Marting Bergsmark (ore 22,30), premiato al Festival di Rotterdam 2014, un delicato amor fou intrappolato nelle barriere del genere.
Anteprima nazionale anche per il Concorso documentari con Naomi Campbel dei cileni José Donoso e Nicolás Videla, alle ore 18 nella Sala 2, che segue la partecipazione di Yermén, immigrata colombiana, a un reality show che mette in palio un’operazione di chirurgia estetica.
Il secondo appuntamento con il Concorso cortometraggi (ore 20,30, Sala 3) sarà costituito da ben cinque anteprime nazionali, tra cui Mi realidad (My Reality), presentata dal regista spagnolo Carlos Ocho, e un’anteprima internazionale, Billy di Chi Up Kim.
 
Continua l’appuntamento con Forever Young. Alle 20,30 (Sala 2) sarà la volta di Puppy Love di Delphine Lehericey, opera prima della regista svizzera, presentata al Festival di San Sebastian, che racconta le prime avventure di Diane, sconvolta dall’apparizione di Julia, un’emancipata ragazza inglese.
 
Con la giornata del 2 maggio partirà anche il Focus Chilometro Zero, dedicato ai film italiani, con due pellicole (Sala 3, ore 18): Lei è mio marito di Gloria Aura Bartolini e Annamaria Gallone, che sarà presente in sala, e The Devil’s Haircut, presentato personalmente, in anteprima mondiale, dal regista torinese Marco Gatti.
 
Il secondo appuntamento del Focus Famiglia 2.0, alle ore 16 in Sala 3, è composto da quattro proiezioni, tra cui un’anteprima europea: Una familia gay (A Gay Family) dell’argentino Maximiliano Pelosi.
Per Lez Drama!, ultimo spettacolo della giornata alle 22,45 in Sala 2: Gleisdreieck di María José San Martín; Ne te retourne pas, presentato in sala dai registi Benjamin Blot e Sophia Liu; Agathe et Lou, presentato dalla regista Noémie Fy; Extrasystole di Alice Douard.
 
Il Team dei Gorilla Perfumes e Lush Italia, sponsor del festival, presentano lo “scented cinema” con la proiezione del cortometraggio The Forgotten Circus di Shelly Love. Durante il film, i vari momenti narrativi saranno sottolineati ed enfatizzati a sorpresa grazie a esclusive profumazioni.
L’evento si svolgerà oggi, 2 maggio, alle ore 20,30 in Sala 2, poi il 3 maggio (17,45 in Sala 3) e il 4 maggio (18,15 in Sala 3).


Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la