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STABILE ED EGIZIO UNITI NELLA LOTTA, MENTRE IMPAZZA IL TOTO-ASSESSORE

Gli assessori e lo Stabile: da sinistra Marco D'Acri, Evelina Christillin, Mario Martone, Maurizio Braccialarghe
I carabinieri vegliano davanti al teatro...

... e anche dentro,accanto ai fratelli Peppe e Toni Servillo
Mentre in via Gaudenzio Ferrari la forza pubblica tentava di recuperarle l'immobile occupato, Evelina Christillin al teatro Carignano - presidiato dai carabinieri, non si sa mai... - presentava la prossima stagione dello Stabile. In sala sorrisoni. Un Martone raggiante mi dice che è felicissimo di stare a Torino, "adoro questo teatro e questa città". Gli chiedo se è un'opzione di conferma, ma si schermisce. Non è corretto fare questi discorsi, ci penserà la dirigenza. La dirigenza - ovvero Evelina - è garrulissima. One girl show: saluta gli ospiti, dirige il traffico, intervista i fratelli Servillo che sono venuti a salutare come impone la buona creanza, fa battute e gongola. I fatti le danno ragione, a giudicare dalla tabella dei conti inserita nella cartella stampa (la vedete qui sotto): dal 2007 alo 2013 dalle casse pubbliche è arrivato il 47% di contributi in meno, ma lo Stabile con i propri mezzi ha guadagnato il 139% in più, e ha fatto impennare tutto - dalle recite agli spettatori - fuorché le spese. Santa subito, insomma.
La stagione 2014/2015 sarà lunghissima, causa Expo: si protrarrà fino a luglio, quando due spettacoli di Malosti saranno ospitate nel rinnovato cortile del Museo Egizio. Vi ricordo che ad aprile saranno finiti i lavori di ristrutturazione, e lo spazio del cortile diventerà un gioiello vivibile: mi risulta che ci abbia già messo sopra gli occhi il Jazz Festival, per piazzarci dei concerti. Ad ogni modo, queste sono le sinergie della doppia presidente: e in genere lo Stabile vuole collaborare con le altre istituzioni. Con la Holden, ad esempio, c'è un progetto dedicato alle giovani compagnie torinesi. E poi il gemellaggio di Torinodanza con la Biennale della Danza di Lione. Insomma, c'è lavoro per tutti: anche per Martone, che - terminato finalmente il film - curerà Carmen, la sua terza regia per lo Stabile in sette anni di direzione artistica
Intanto io mi godo tutto il ciappettìo su chi sarà il nuovo assessore alla Cultura. In sala avvisto alcuni papabili che ovviamente parlano d'altro. Se li interrogo, dicono tutti che Marco Grimaldi è un ottimo nome, ma alla fine la spunterà Pentenero.
Trovo invece significativo che per il Circolo dei Lettori ci sia il solo presidente Luca Beatrice, mentre la direttrice Antonella Parigi brilla per la sua assenza: in questi frangenti chi è in corsa per un assessorato cerca di farsi vedere in giro il meno possibile, per non dare adito a pettegolezzi pericolosi. Rra i papabili "non politici" alla poltrona della Cultura, si sa che la Parigi è da sempre nel cuore di Chiamparino.
Infatti c'è Marco D'Acri, che in Provincia fa l'assessore al Bilancio e alla Cultura. Insieme. Credo che il Chiampa l'avesse candidato nella propria lista per questo motivo. Sarebbe stato l'assessore dei suoi sogni: dalla Cultura chiede, e dal Bilancio nega. Ma la "maledizione della Cultura" a questo giro ha colpito anche preventivamente, negando l'elezione sia a D'Acri, sia all'assessore in pectore Sergio Soave.
Comunque D'Acri fa un discorso che pare un assessore alla Cultura della Regione, dice che bisogna andare oltre la torinocentricità e strappa l'applauso dicendo che tagliare la cultura per sanare il bilancio è come rinunciare al caffé per pagare il mutuo. Devo segnarmela.
Applauso, ma d'incoraggiamento, anche per Martone, che nella sua fluviale allocuzione rivela "sono venuto a Torino per la prima volta nel 1882...". Eve non si tiene dalle risate. Però, tornando agli assessori alla Cultura, la presidente si mostra donna d'onore rivolgendo all'assente e ormai ex assessore Coppola un ringraziamento pubblico per il lavoro svolto. Un gesto che sotto altri cieli sarebbe logico fino alla banalità, ma che nella patria dei maramaldi fa la differenza fra gente per bene e i miserabili. Infine, la notiziona: Eve annuncia con orgoglio sabaudo che Giuseppe Battiston ha preso casa a Torino, ed è dimagrito di 40 chili. Ottime scelte, direi, se non fosse che nel 2014/2015 Battiston per lo Stabile interpreterà Falstaff: proprio adesso doveva mettersi a dieta?

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