Picchioni e Ferrero al Salone, spalleggiati da un mucchio selvaggio di scrittori |
Il tandem Picchioni-Ferrero è in scadenza: in teoria, nelle prossime settimane le istituzioni dovrebbero nominare i successori. Ma l'ipotesi di una "prorogatio" di un anno, fino al Salone del maggio 2015, era già nell'aria. Picchioni s'era candidato a restare ancora un anno alla guida di Librolandia, affiancato da un vice-presidente (si faceva il nome di Roberto Moisio) destinato a succedergli a metà 2015: questo per facilitare il passaggio delle consegne e permettere a Picchioni di portare a termine gli ambiziosi progetto legati all'Expo e al "gemellaggio" con la Buchmesse. Stando alle voci che mi arrivano da Radio-Salone, invece, Regione, Provincia e Comune di Torino avrebbero deciso di confermare la fiducia incondizionata a Picchioni (ed evidentemente anche al suo "gemello" Ernesto Ferrero) per un periodo più lungo, rinviando a tempi più propizi la scelta, tanto delicata quanto difficile, del futuro nuovo presidente: le candidature abbondano, ma nessuna - per un motivo o per l'altro - convince in pieno. Anche il nome di Gian Arturo Ferrari, da sempre aspirante al trono, benché di assoluto prestigio suscita qualche perplessità, considerando i rapporti conflittuali tra gli editori italiani: un intreccio di antipatie e vecchi rancori in cui l'ex numero uno di Mondadori è inevitabilmente coinvolto.
Intanto il Salone del Libro allarga il suo "range" di attività. Quest'estate aumenteranno gli spettacoli e gli eventi culturali organizzati in tutto il Piemonte. Nella seconda metà di agosto ci sarà un ciclo di incontri letterari al Forte di Exilles (a cui Picchioni tiene assai, benché il vecchio progetto di affidamento diretto per il momento sia tramontato, causa la repentina conclusione della legislatura regionale); il Salone dovrebbe inoltre occuparsi anche di un ciclo di concerti decentrati (qualcosa che mi ricorda molto Piemonte del Vivo).
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