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L'IDENTIKIT DELL'ASSESSORE

Lady preferenze Gianna Pentenero con Sergio Chiamparino
Aggiornamento toto-assessore: i nomi che girano sono sempre quelli, con ondeggiamenti vari. Su TorinoSette di questa mattina mi permetto di elencare alcune caratteristiche che mi piacerebbe ritrovare nell'unto del Chiampa. E azzardo addirittura qualche priorità di programma.
A questo proposito, mi permetto un'osservazione che è quasi un appello: Chiampa, pensaci bene. Tu sei un uomo esperto e tutto d'un pezzo, ma so bene che persino tu che devi tenere conto degli equilibrii interni ed esterni al Pd, e arrabattarti fra correnti e tessere: però i tempi sono cambiati, e la vittoria elettorale implica un sacco di aspettative. Hai gli occhi dei piemontesi puntati addosso, e le scelte basate soltanto su quei vecchi metodi sono più pericolose e impopolari che mai. Molti ti hanno votato "nonostante". Non ricambiarli con la moneta fuori corso delle logiche spartitorie. Nessuno pretende qualcosa di sinistra: basterebbe qualcosa di nuovo. Niente fafioché, siamo tutti d'accordo. Ma neanche "cencellizzati". Capisci 'ammé...
Facciamo comunque un quadro della situazione, qui e ora. Sul fronte dei politici, restano alte le quotazioni di Gianna Pentenero, record-woman di preferenze: io ho qualche riserva, non sulla persona (ci mancherebbe) ma sul tipo di assessore che potrebbe essere. Comunque oggi si dice che per lei si sia aperta anche l'ipotesi della presidenza del Consiglio regionale, e io le auguro il massimo successo in quella direzione.
Qualcuno scrive che il Chiampa è ancora intestardito su Sergio Soave, che non è stato eletto. Tutti mi dicono che è un'ottima persona, e io stesso lo stimo. Ma mi domando se sia una buona idea avere un professore universitario come assessore. Ho il massimo rispetto per i professori universitari (se non altro per motivi famigliari), ma non basta essere molto colti per gestire il mondo complesso della Cultura. E poi suonerebbe davvero male: Soave è anche un politico (ex parlamentare Pd e sindaco di Savigliano) e - spiace usare questi termini volgari - al momento, avendo fallito l'elezione (foss'anche, come si dice, per un disguido degli elettori), tecnicamente è ciò che si definisce "un politico trombato". Se il Chiampa lo ripesca e gli dà l'assessorato alla Cultura, già me le sento, le pernacchie da destra e da sinistra. Per non dire dei grillini...
Poi c'è Mauro Laus, altro "mister preferenze": lui aspirerebbe a Sport e Turismo, e il Chiampa vorrebbe accorpare Cultura, Sport e Turismo. Però tra i lavoratori della cultura Laus non gode di troppe simpatie, per via delle sgradevoli vicende sindacali della sua cooperativa Rear. Voglio dire, quanti "casi Ken Loach" ci tireremmo addosso? E non voglio neppure pensare ai possibili conflitti d'interesse. Brrrr...
A me, non è un segreto, il più adatto a gestire un'evoluzione positiva - e un cambiamento ordinato - mi sembra Marco Grimaldi, per i motivi che ho già esposto. A cominciare dal fatto che è l'unico, tra quelli che sento citare, che avvisto regolarmente agli eventi culturali - "alti" o "bassi" che siano. E poi conosce i meccanismi di questo ambiente complicato: e non solo come membro della Commissione cultura del Comune. E' di Sel, è vero: però non mangia bambini.
Tra gli "esterni", a parte Soave che è stato "esternalizzato" dalle urne, circola sempre il nome di Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema, ma la candidatura più accreditata al momento è quella di Antonella Parigi. La direttrice del Circolo dei Lettori, combinazione, in questi giorni è in vacanza, ben lontana da Torino. E se le fai qualche domanda sulla questione-assessorato, ti parla del tempo stupendo e del mare trasparente. Se la richiami agli argomenti di lavoro, accenna all'imminente apertura della stagione estiva del Circolo al Borgo Medievale. E poi torna a magnificare il clima e le spiagge.

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