Nadia Conticelli: qual è il problema? |
Voglio dire: ciascuno di noi può incappare in un incidente di percorso. Ma quando ti capita tre volte nell'arco di pochi mesi... beh, forse c'è un problema.
Tre ipotesi per un problema
Quale sia il problema, non sta a me dirlo. Azzardo tre ipotesi.1) Potrebbe trattarsi di naturale faciloneria. Imprevidenza, noncuranza e gentilezza d'animo, come scriveva Churchill.
2) Oppure di pura sfiga. Sfortuna. Oh già, la maledetta sfortuna, dillo alla luna.
2) O ancora, di inadeguatezza al ruolo.
I dispiaceri di Nadia: la notizia che "non doveva uscire"
Sia come sia, è successo di nuovo. E stavolta in una vicenda seria davvero. Orrenda. Al cui confronto tutto il resto è fuffa. Ieri, leggendo su La Stampa l'agghiacciante racconto di Niccolò Zancan su come una ragazzina di 13 anni sia stata abusata per mesi da un branco di coetanei, mentre nel quartiere tanti sapevano e tacevano, mi imbatto in una mia vecchia conoscenza. Il bravo collega Zancan fa il suo mestiere, scopre la turpe storia e da vero cronista va a parlare con la gente del quartiere. Sente anche la presidente della Circoscrizione, com'è logico. Ecco cosa scrive Zancan nel suo articolo: "Il presidente del quartiere si chiama Nadia Conticelli: 'Abbiamo cercato di trattare questa vicenda con tutta la delicatezza necessaria. Non doveva uscire, data la giovanissima età dellepersone coinvolte e in considerazioni di tutti i passi che il territorio sta cercando di fare. La Falchera è come un piccolo paese. Queste notizie non aiutano. Sono molto dispiaciuta'".
Capito? La Conticelli è molto dispiaciuta. Nella sua Circoscrizione 6 c'è l'orrore, e lei dice che la notizia "non doveva uscire" perché "non aiuta". "Non aiuta" non si sa cosa, però non aiuta. E la Conticelli si dispiace che sia "uscita".
Conticellona si dispiace sulla Stampa |
I dispiaceri di Nadia: il manifesto-scandalo
Aspetta un po'... Questo dispiacere mica mi giunge nuovo. Vado a rileggermi il mio post "Un milione di calci nel culo" del 6 settembre scorso, ed eccola qui: la Conticelli, sempre in qualità di presidente della sfortunata Circoscrizione 6, ha dato il nulla osta al patrocinio della discussa mostra Lgbte, però senza visionarne il manifesto. E commentando il casino che ha provocato dichiara su La Stampa di quel 6 settembre: "Mi dispiace". Beh, qui mi pare che entri in gioco l'ipotesi uno: naturale faciloneria.Purtroppo, in politica la naturale faciloneria è un difetto grave.
I dispiaceri di Nadia: le firme contestate
Rebus sic stantibus, in un altro post io cerco di spiegare a Chiamparino che forse è meglio che la Conticelli vada a dispiacersi in privato, anziché farlo a spese nostre, visto che è pure consigliere regionale nominata nel listino del Chiampa. Il Chiampa non se ne dà per inteso, e mal gliene incoglie: passa un mese, e scoppia un secondo merdone. Quello delle firme false. E chi sarebbe che, secondo le accuse, ha autocertificato la propria firma? Naturalmente lei, l'inconsapevole e dispiaciuta Conticelli. Il suo dispiacere non placa però i malmostosi pm che vogliono vederci chiaro. La Conticelli viene ascoltata e espone le sue ragioni: "Abbiamo dato spiegazioni ampie, precise e dettagliate sulla presenza della consigliera in tutti i luoghi in cui le firme sono state apposte", garantisce il suo avvocato. E garantista sono io, com'è giusto. Ci sarà un processo, la verità arriverà da lì. Questo secondo episodio conferma semmai l'ipotesi due: sfiga. Pura sfiga.Purtroppo, in politica la pura sfiga è un difetto grave.
Ecco il vero problema
E adesso questa storiaccia, la peggiore. Beh, posso dire? Chiunque al mondo - a parte la Conticellona - abbia una responsabilità istituzionale, se intervistato da un cronista su una vicenda tanto orribile, avrebbe detto qualsiasi cosa, tranne che "mi dispiace che la notizia sia uscita".Questa dichiarazione risolve definitivamente l'arcano su quale sia il problema di Nadia Conticelli. Delle tre, l'ipotesi giusta a mio modestissimo parere potrebbe essere proprio la terza.
Inadeguatezza al ruolo.
A qualsiasi ruolo.
Già, è dire che l'ho conosciuta all'università, quando, mite mite, pacata pacata, cercava di trovare il suo posto nel mondo della cultura. Guarda tu dove arrivano queste! Ma la presunzione era già sua caratteristica. E va beh! Anna Maria
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