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UNA CONFERENZA INUTILE E DUE MOSTRE UTILI: ENRICA MI SALVA LA GIORNATA

Una poltrona per due: Parigi e Turetta soli soletti sul sofà
Stamattina vado al Circolo dei Lettori per la conferenza stampa sui "Palchi reali". Una delle conferenze stampa più inutili della storia, dato che dovrebbe presentare il programma congiunto di spettacoli estivi nelle residenze sabaude, e già qui sai che emozione; però non c'è nessun programma da presentare perché quelli della Reggia di Venaria domani presentano il loro, di programma, e non vogliono farsi bruciare la loro conferenza stampa di domani dalla conferenza stampa unitaria di oggi. E a parte Venaria non ci sarebbe nient'altro di nuovo da presentare, perché le rassegne inserite (alcune fors'anche a loro insaputa) nel cartellone di Palchi reali - da Teatro a Corte a Flowers, al Festival delle Colline - in gran parte sono già state abbondamentemente presentate.
Interessante lo schieramento della squadra conferenziera: sul divanetto dei relatori siedono soltanto l'assessore Parigi e il direttore di Venaria Turetta; invece i direttori delle altre residenze, e i direttori artistici delle rassegne, sono in prima fila, ma tra il pubblico. Turetta presiede il "tavolo di coordinamento" delle Residenze sabaude, quindi gli spetta di diritto il posto sul sofà con l'assessore. E poi, si sa, dev'essere costantemente rassicurato sulla centralità e la supremazia della Reggia.
Niente personalismi, insomma.
Posso soltanto compiangere il presidente di Teatro Ragazzi, Alberto Vanelli, incaricato dall'assessore Parigi di coordinare i vari cartelloni e i vari direttori. Dev'essere stato peggio che scopare il mare con una forchetta.
E insomma, a mezzogiorno sono ancora alla conferenza stampa con almeno mezza dozzina di direttori artistici e direttori di residenze sabaude schierati in prima fila che uno dopo l'altro prendono il microfono e dicono che Palchi reali è proprio una bella iniziativa mentre io chatwinianamente mi domando che cosa diavolo ci faccio lì.

Hopper e Gaudenzio, mostre d'autunno

Barnaba, "Madonna con Bambino" (Gall. Sabauda)
Per fortuna, seduta accanto a me c'è Enrica Pagella, la direttrice dei Musei Reali; così le faccio un paio di domande, ricevo un paio di risposte, e non spreco la mattinata.
Intanto, le domando quando ci sarà la famosa mostra "L'oro e la grazia" di cui sento parlare da mesi e che era prevista per il 22 giugno ma non ne scorgo traccia. Enrica mi spiega che non si tratta di una mostra propriamente detta, ma di un riordino delle collezioni della Galleria Sabauda: tutte le opere dei grandi pittori piemontesi fra Tre e Cinquecento, da Barnaba a Gaudenzio Ferrari, verranno riunite in un percorso unico. L'inaugurazione è però slittata a novembre: il lavoro si è rivelato più lungo e complesso del previsto.
Poi la direttrice mi conferma che a settembre arriverà a Palazzo Chiablese la mostra di Edward Hopper attualmente esposta a Palazzo Fava a Bologna.
Così me ne torno a casa con le pive un po' meno nel sacco.

Il programma di Palchi reali: un contenitore estivo

Poi, nel pomeriggio, Vanelli si mette una mano sulla coscienza e fa diffondere un comunicato con il programma completo dei Palchi reali. Così tutto riacquista un senso, a parte il mio tempo passato ad ascoltare mezza dozzina di direttori imbarazzati. Il programma è sterminato, però è il solito contenitore dove si ficcano tutte le consuete rassegne estive. A parte alcune iniziative pensate per l'occasione (gli appuntamenti nei Giardini Reali) non noto novità rispetto agli anni scorsi, se non la comunicazione unitaria con un fascicoletto e un sito. E' un passo più che altro simbolico, in attesa di creare l'auspicato (da anni) "sistema delle residenze sabaude" superando particolarismi, piccole gelosie, differenze di status giuridico, pastoie burocratiche. Si farà prestissimo. Già entro questo secolo.
Per vostra conoscenza, preciso che le residenze coinvolte nell'operazione-palchi sono Palazzo Reale-Musei Reali, Palazzo Madama, Reggia di Venaria, Castello di Racconigi, Castello di Rivoli, Palazzina di Stupinigi, Castello di Aglié, Certosa di Collegno; oltre ai cortili barocchi di Torino, che non c'entrano con le residenze sabaude ma bisognava pur includerli, se aggreghi tutte le rassegne mica puoi lasciar fuori "Musica nelle corti", che male ha fatto?

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