La distopia degli spot pubblicitari in questi giorni è notevole: soltanto adesso è cominciata la riconversione, con messaggi più idonei al tempo sospeso. Nel frattempo però non tutti gli inserzionisti hanno avuto il coraggio del Crodino, che ha fatto scomparire in un battibaleno l'imbarazzante gorilla che dal 2 marzo - con ammirevole tempismo - aveva cominciato a esortare gli italiani "a darse n'abbraccio granne com'er monno", rischiando così la denuncia per procurata epidemia. Altri hanno invece resistito impavidi, con uno sprezzo del ridicolo che già abbiamo avuto modo di apprezzare, nel nostro piccolo, anche qui a Torino: e hanno quindi offerto lo spunto per la puntata odierna del reportage del vostro inviato a casa sua, che potete leggere sul Corriere cartaceo, oppure on line a questo link.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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