A Torino ci divertiamo così: il poster della bella serata |
Quella di ieri sera, voglio dire.
Un San Giovanni perfetto: non se n'è accorto nessuno. Con qualche eccezione. Ad esempio i volonterosi che son saliti sul tetto di casa per vedere lo spettacolo"visibile da tutta la città". Magari non hanno visto un tubo: ma è stata una serata molto romantica, finché non ha cominciato a piovere.
Di sicuro hanno visto di più quelli che stavano dentro la Mole ad ammirare i duecento droni svolazzanti. Anzi, quanto a vedere si è visto fin troppo. Per non farci mancare nulla, neppure l'irrinunciabile figura dimmerda, abbiamo avuto pure il maniaco sessuale che, per procacciarsi uno spettacolo alternativo a quella pallazza dei droni, filmava sotto la gonna la deejay Ema Stockholma. Lo slogan della serata assicurava che "il cinema vive alla Mole": si vede che alludevano al cinema di Alvaro Vitali. Mentre scrivo la storia è già nell'home page di tutti i giornali e siti d'Italia, così siamo sputtanati a vita: dopo la città della Fiat e la città della Juve, siamo diventati la città dei guardoni. Un bel salto d'immagine, non c'è che dire.
Tra parentesi, il pubblico normale ieri sera non era ammesso alla Mole: il maniaco sarebbe un tecnico che lavorava allo "spettacolo" (quale spettacolo, resta da stabilire). Capisco organizzare feste loffie: ma almeno scegliere meglio il personale, no?
Non si sono divertiti manco i commercianti. Quelli dell'Ascom scoprono infatti che "non sono bastati gli appuntamenti del palinsesto virtuale dell'Amministrazione cittadina a colmare l'assenza dei torinesi e dei turisti. Il web non può sostituire le trecentomila persone che ogni anno animavano la festa del Santo Patrono, con importati ricadute economiche su tutta la città". Il web non so: stranamente stamattina non sono arrivati dal Comune trionfanti bollettini della vittoria su milionate di contatti on line. In compenso mi sono informato sull'auditel della diretta su Rai Premium, e ho appreso che hanno assistito alla pregiata trasmissione 216 mila persone, ovvero l'1,1 per cento degli spettatori totali. Torino, Genova e Firenze, le tre città del "San Giovanni al cubo", insieme arrivano a circa un milione e settecentomila abitanti: diciamo che pure i nostri concittadini l'altra sera avevano di meglio da fare, per loro buona sorte.
P.S. Personalmente ho festeggiato San Giovanni con la famiglia del mio amico Gianni, che è un po' anche la mia, in un bel giardino con un'ottima cena. Non ho visto le meraviglie tecnologiche comunali, né le mutande di chicchessìa. Però ho visto un milione di lucciole. Ciascuno si diverte come vuole.
Commenti
Posta un commento