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L'EGIZIO, LA LEGA E IL RAVVEDIMENTO DI FABRIZIO RICCA

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Temevo che l'alto seggio regionale, e le nuove responsabilità d'assessore, m'avrebbero un po' infrollito il Fabrizietto Ricca; e invece no, alla prima occasione me lo ritrovo più arbicioluto che mai, il Crociato Padano e notorio museologo, pronto a esibirsi nella più rinomata delle sue specialità, la Bischerata sul Museo Egizio.
Stavolta il Talleyrand della Lega trae spunto e ispirazione dall'opera di un'altra statista, la collega cinquestelle Frediani, la quale, scrivevo ieri su questo blog e sul Corriere"è riuscita - con l'appoggio di Lega e Fratelli d'Italia - a ottenere che la questione del terzo mandato della Christillin alla presidenza dell'Egizio venga discussa dalle Commissioni congiunte di Regione e Comune. Così da trovare il sostegno dei cinquestelle comunali, ovviamente concordi sull'obiettivo formale di liberarsi della troppo brava Christillin per piazzare al posto suo un altro bell'esemplare come quelli che sono riusciti a sistemare su tante poltrone cruciali del sistema culturale torinese; e - obiettivo ancor più importante - ansiosi di mandar a dire a Chiarabella che pure lei si deve scordare un terzo mandato".
Minchia, se s'è incazzato, il Ricca! Ieri in serata, mentre m'avvio al mio privato San Giovanni, mi raggiunge lo sdegnato proclama del Crociato Padano“Nessuna intesa con il Movimento 5 Stelle per giocare partite politiche sulla pelle di un museo storico come l’Egizio di Torino. Dobbiamo smentire le ipotesi giornalistiche fatte in questi giorni perché come Lega abbiamo intenzione di premiare la competenza e di portare avanti una linea di gestione museale che fino a ora ha funzionato. L’Egizio è patrimonio cittadino e regionale che vanta un prestigio internazionale, il dibattito e lo scontro politico non possono e non devono rischiare di danneggiarlo”.
Esticazzi. Sulle prime sospetto di essere su Scherzi a parte. Non è la prima volta che Ricca mi sorprende con le sue pantomime egiziane, ma questa le supera tutte.

Riassunto delle puntate precedenti (per chi se le è perse)

Riassumiamo i fatti. Il secondo mandato di Evelina Christillin alla presidenza dell'Egizio è in scadenza, e - considerati gli eccezionali risultati conseguiti in tandem con il direttore Christian Greco - appare ovvio che venga confermata per altri quattro anni. E' però necessario modificare lo statuto della Fondazione Museo Egizio, che prevede per il presidente il limite di due mandati. Chiarabella è favorevole, Cirio pure, le fondazioni bancarie e il MiBACT non chiedono altro. Ma ecco che salta su la capogruppo cinquestelle in Comune, la Valentona Sganga, a questionare sul sacro vincolo dei due mandati, manco l'Egizio fosse una filiale del M5S.  
Io spiego su questo blog che si tratta in realtà di un attacco indiretto a Chiarabella che medita un terzo mandato elettorale (beninteso senza i meriti della Christillin...). Intanto la giunta regionale si affretta a dare il via libera al terzo mandato (della Christillin, non dell'Appendino: mica sono scemi...) e la faccenda sembra chiudersi lì, per ciò che in realtà è: una lite da ballatoio fra comari incazzate.
E invece l'altro giorno (per la precisione lunedì 22), in Commissione cultura regionale la Frediani ottiene questo ulteriore appiglio, o rinvio. 
La cosa a prima vista sorprende, perché in Regione, e dunque anche in Commissione cultura, i cinquestelle contano come il due di picche quando la briscola è cuori: le due consigliere del Movimento che siedono in Commissione cultura non hanno certo i numeri (in tutti i sensi) per andare in culo a una decisione della giunta Cirio, che in Commissione dispone di 14 voti su 25, di cui dieci leghisti.

Cos'è successo in Commissione?

Purtroppo le sedute delle commissioni regionali non sono pubbliche, ma ci vuol niente a farsi narrare le gesta segrete dei nostri eroi. Risulta che in quella seduta del 22 giugno i commissari del centrosinistra erano pronti a dare il via libera al punto 5 dell'ordine del giorno (Esame della proposta di deliberazione n.78: "Fondazione Museo delle Antichita' Egizie di Torino. Approvazione modifiche statutarie").
Tuttavia - così viene riferito, e così si deduce dalla valutazione dei rapporti di forza interni - la richiesta della Frediani di rimettere il tutto a una commissione congiunta Regione-Comune ha trovato l'appoggio di Lega e Fratelli (Forza Italia non so, ma tanto sono due gatti), che forse non s'erano accorti che la "proposta di deliberazione n. 78" arrivava dalla loro giunta, quella che loro sostengono. Magari si parlano poco. O magari si trattava di dare ai cinquestelle un contentino, perché si sa che in politica una mano lava l'altra, e in tempo di covid bisogna laversele spesso, le mani.
Terza ipotesi è che esistano in realtà due Leghe, o meglio due anime della Lega, una "intellettuale" (non è un ossimoro, è una condizione dello spirito) e una più ruspante. Due anime che vanno in cortocircuito quando si parla di Museo Egizio. Non chiedetemi perché.

Sia come sia, Ricca - che è assessore e non siede in Commissione cultura - non ci sta, smentisce quanto è avvenuto in una Commissione cui non ha partecipato, e si iscrive - senza se e senza ma - all'ala intellettuale del partito.
Un fatto politico, e umano, che merita un serio  approfondimento.

I precedenti storici (per chi ha scarsa memoria)

Egittologi: Fabrizio Ricca posa con Matteo Salvini
In effetti i precedenti sono stravaganti, e vale la pena di ricordarne un paio.
E' rimasta negli annali del Consiglio comunale l'epica battaglia ingaggiata da Ricca nel 2017 contro il progetto di prestare a Catania alcuni reperti che giacciono nei depositi dell'Egizio; battaglia che culminò in una fantasmagorica riunione di egittologi di complemento degna di figurare fra i classici senza tempo dell'umorismo italiano, fra i film di Lino Banfi e le scenette di Petrolini.
Lo stesso Ricca nello stesso periodo aveva aperto anche un altro fronte: la resistenza contro l'islamizzazione dell'Egizio ordita dalla cellula jihadista Christillin-Greco tramite l'iniziativa promozionale dell'ingresso gratuito a chi parlasse arabo. Il vessillo innalzato dal Crociato Padano nel 2017 venne raccolto nel 2018, con l'approssimarsi delle elezioni, addirittura dai capataz Salvini e Meloni, in una declinazione egittologica del "Prima gli italiani".
In quell'occasione un leghista particolarmente ruspante, tale Adrea Crippa, inventò pure una fake news che costò all'Egizio una shitstorm di indignados, e a Crippa una causa per danni da parte dell'Egizio medesimo che adesso lo annovera fra i suoi "donors", benché involontario.
Nella stessa circostanza il responsabile della comunicazione di Fratelli d'Italia, un certo Mollicone (non sto scherzando) preferì invece promettere epurazioni su larga scala, una volta arrivati al governo.

Il peccatore ravveduto (Luca 15,7)


Alla luce di questi precedenti illustri, l'attuale proclama di Ricca appare rivoluzionario. Non tanto per il rifiuto di intese con il M5S "per giocare partite politiche sulla pelle di un museo storico come l’Egizio". Quello è logico e scontato: sulla pelle dell'Egizio ci giocava già Ricca al tempo che fu, cosa vogliono questi ultimi arrivati? Prima i leghisti, perdìo.
Ben più significativo mi pare l'impegno di Ricca a "premiare la competenza e di portare avanti una linea di gestione museale che fino a ora ha funzionato". Considerato che appena tre anni fa lo stesso Ricca indicava Christillin e Greco all'esecrazione popolare, bisogna riconoscere al Crociato Padano la nobiltà del ravvedimento operoso: e Luca 15,7 ci insegna che "ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento". Parola del Signore.
Ordunque esultiamo per il fratello Ricca che ha visto la luce, come Jake Blues nella chiesa del reverendo James Brown. E soprattutto uniamoci al suo accorato appello, perché davvero "l'Egizio è patrimonio cittadino e regionale che vanta un prestigio internazionale, il dibattito e lo scontro politico non possono e non devono rischiare di danneggiarlo”.
Amen.

Appello finale ai bimbiminkia

Pertanto i bimbiminkia - tutti i bimbiminkia - sono pregati, se gli va di pacioccare con la merda, di andare a pacioccare da qualche altra parte, magari a casa loro. Rispettino, per favore, chi - come l'intera squadra del Museo Egizio - lavora con serietà e dedizione, e si guadagna la pagnotta (a parte la Christillin, che lo fa gratis) rendendo un grande servizio alla comunità, anziché ammorbare il prossimo con miserabili pantomime, gare di rutti e scorregge e fantasiose interpretazioni del verbo "lavorare".


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