Uno alla volta, arrivano tutti, in ordine sparso e accalcandosi nella seconda metà di giugno: in quel periodo, covid permettendo, si prevede un gran intasamento di festival. Dopo Lover, dal 17 al 20 giugno, e con Torino Spiritualità in perfetta sovrapposizione anch'esso dal 17 al 20, adesso si accomoda una elefantiaca nona edizione del Torino Jazz Festival, la cui sezione "Main Stage" (quella importante, con i big) si terrà da venerdì 19 a domenica 27 (sempre di giugno) alle Ogr, al Conservatorio e al teatro Vittoria. Quanto al più marginale Jazz Cl(H)ub, lo faranno in autunno, da lunedì 27 settembre a domenica 3 ottobre, nei soliti club cittadini. Stando a quanto comunicato, i direttori artistici Diego Borotti e Giorgio Li Calzi intendono portare sul palco i musicisti previsti per l'edizione del 2020, quando il festival fu annullato a causa della pandemia. Ricordo comunque che lo scorso agosto ci fu una "edizione di consolazione" del Tjf, nell'ambito della non entusiasmante esperienza del Combo.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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