Uno alla volta, arrivano tutti, in ordine sparso e accalcandosi nella seconda metà di giugno: in quel periodo, covid permettendo, si prevede un gran intasamento di festival. Dopo Lover, dal 17 al 20 giugno, e con Torino Spiritualità in perfetta sovrapposizione anch'esso dal 17 al 20, adesso si accomoda una elefantiaca nona edizione del Torino Jazz Festival, la cui sezione "Main Stage" (quella importante, con i big) si terrà da venerdì 19 a domenica 27 (sempre di giugno) alle Ogr, al Conservatorio e al teatro Vittoria. Quanto al più marginale Jazz Cl(H)ub, lo faranno in autunno, da lunedì 27 settembre a domenica 3 ottobre, nei soliti club cittadini. Stando a quanto comunicato, i direttori artistici Diego Borotti e Giorgio Li Calzi intendono portare sul palco i musicisti previsti per l'edizione del 2020, quando il festival fu annullato a causa della pandemia. Ricordo comunque che lo scorso agosto ci fu una "edizione di consolazione" del Tjf, nell'ambito della non entusiasmante esperienza del Combo.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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