Passa ai contenuti principali

E ADESSO, POVERI MUSEI?

Maurizio Cibrario
Mentirei se dicessi che le dimissioni di Cibrario sono state un fulmine a ciel sereno. Semmai una logica conseguenza: dopo la partaccia purchiesca dell'altro giorno, andarsene era diventata anche una questione di dignità, per non far la figura della cozza abbarbicata alla cadrega. Non si sta in chiesa a dispetto dei santi, e di sicuro l'assessore Capatosta Purchia era arrivata ai massimi livelli di dispetto: i segnali di mal contento sono stati tanti, ma senza perdersi nella ricerca del casus belli particolare, bastavano i mediocrissimi risultati dei tre musei, vigorosamente negati dal presidente, a convincere Purchia che in Fondazione c'era un problema.

Piuttosto irrituale la procedura scelta dall'ex presidente per togliere il disturbo senza attendere la naturale scadenza del mandato l'anno venturo. Il pubblico cazziatone purchiesco risale all'11 luglio; il 13 Cibrario ha un appuntamento con l'assessore, ma lo rinvia; per il pomeriggio del 14 è annunciata una call collettiva con il personale della Fondazione, che all'ultimo momento viene spostata a oggi; intanto Cibrario manda a Lo Russo la lettera di dimissioni, e pensa bene di annunciarlo con un'intervista a un solo giornale. L'intervista esce stamattina prendendo in contropiede tutti, compresi i direttori dei musei della Fondazione, che non erano stati preavvisati. Indiscrezioni circolavano già da qualche giorno: ma la tempistica è davvero inconsueta. 

Nell'intervista Cibrario va giù pesante, accusando Rosanna Purchia di essere venuta meno al dovere di un assessore di "difendere gli enti sotto il suo controllo" producendosi in "attacchi volti a screditare la Fondazione Musei". Il che dimostra che l'identificazione di Cibrario con la Fondazione Musei era ormai tale da portarlo a considerare un tutt'uno l'istituzione e la sua persona: "La Fondasiòn Museì c'est moi", insomma.
L'assessore e il sindaco Lo Russo non rispondono alle provocazioni. Il Comune "non intende percorrere quella strada" e da Palazzo Civico non arrivano commenti. "Il tema è molto più alto di una questione fra un assessore e un presidente", motiva il suo silenzio Purchia. Il resto è silenzio. Comunque non ho avuto l'impressione che da quelle parti qualcuno piangesse.
Adesso, a norma di Statuto, le funzioni di presidente della Fondazione Musei saranno affidate alla vicepresidente 
Sara Bonini Baraldi, di nomina regionale, in attesa che il Comune, al quale spetta designare del presidente, pubblichi l'avviso di nomina rivolto a chi volesse candidarsi, avviso che dovrà restare sul sito per 15 giorni. Non sarà una cosa breve, di sicuro almeno fino a settembre - nel migliore e più improbabile dei casi - non ci sarà il successore. Intanto Lo Russo, al quale toccherà la decisione finale, comincerà a pensarci a mente fredda. Quindi non nei prossimi giorni, considerate le temperature.

In compenso il toto-nomina si apre subito. Già stamattina circolava un nome, a mio avviso ottimo. Ho sentito il diretto interessato, che ovviamente non ne sapeva nulla. 

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz