Il rapporto sull'impatto economico del Museo Egizio, presentato ieri e consultabile a questo link, rende ancora più insostenibile - sul piano della ragionevolezza amministrativa - la prava volontà di certa politica politicante di mettere al più presto alla porta Evelina Christillin e Christian Greco, ovvero i principali artefici di quei crescenti successi economici, scientifici e di pubblico.
Ciò implicherebbe - in un universo di normalità neuronale - un ripensamento da parte di quanti da anni consacrano alla decapitazione nel nostro Egizio energie e proclami degni di miglior causa (il concetto a lorsignori sembrerà un po' complesso da decifrare: però se si sforzano potrebbero farcela. NdG). Ma sono davvero sintomi di sano ravvedimento le recenti lodi di circostanza e le sinecure offerte a Greco in musei secondari? O c'è dietro qualcos'altro? Boh. Dite pure che sono un malpensante, ma "timeo danaos et dona ferentes" (per i non latinisti: "se una vecchietta ti offre una mela e tu ti chiami Biancaneve, dille che se la mangi lei". NdG), e nell'articolo uscito oggi sul Corriere ne spiego anche i motivi. L'articolo è a questo link. Qui di seguito, invece, la sintesi del rapporto. E - come scrivono gli acchiappa-clic - alcune cifre potrebbero sorprendervi.
Ammonta a 412,6 milioni l’impatto economico del Museo Egizio sul territorio della Città Metropolitana di Torino: lo certifica l’analisi della Fondazione Sant’Agata per l’Economia della Cultura, che nel 2017, anno della prima indagine, aveva rilevato un impatto di 187 milioni.La stima totale della spesa diretta attribuibile al Museo Egizio è di 195.559.107,32 euro, una cifra calcolata sommando le spese dirette del Museo (in beni e servizi e stipendi della struttura) e le spese dirette dei visitatori a cui vanno a sommarsi anche gli importi di impatto indiretto ed indotto. Si tratta quindi di una spesa più che raddoppiata rispetto al 2017, quando si attestava a 81 milioni.
L’indagine è partita da una raccolta dati, che si è svolta in 94 giorni tra luglio e ottobre 2023 e dall’analisi del bilancio 2022 del Museo. Obiettivo dichiarato: realizzare un identikit della composizione e della capacità di spesa dei visitatori, un’analisi della loro percezione del Museo, ma anche valutare la reazione alle strategie impiegate dal Museo in ambiti come comunicazione e allestimento delle sale e la propensione a sostenere l’Egizio attraverso le sue campagne di fundraising.
L’identikit del visitatore dell’Egizio
Sono in maggioranza donne tra i 35 e i 64 anni i visitatori del Museo Egizio (57,6%). I giovani tra i 18 e i 34 anni rappresentano il 15%. Il 47% dei visitatori del Museo Egizio ha conseguito una laurea, il 15% ha un titolo post laurea, mentre il 30% è diplomato.
La maggioranza dei visitatori del Museo, il 61% per l’esattezza, sono turisti. Tra questi quasi il 20% sono stranieri (il 14% proveniente da un altro paese europeo e il 5% da un paese extra Ue). Stando ai dati contenuti nel report della Fondazione Sant’Agata, il Museo Egizio è uno dei principali poli di attrazione del turismo torinese, in quanto tappa fissa dei viaggiatori, noto a livello internazionale.
Nel 2022 l’Egizio ha accolto il 22% del pubblico totale dei Musei torinesi. Il turista medio che visita l’Egizio è laureato (49%) generalmente arriva in coppia (33%) o in famiglia (34%). Più della metà dei turisti (59%) è a Torino per vacanze, mentre il 19% dei turisti ha dichiarato di essere a Torino appositamente per visitare il Museo Egizio.
La spesa diretta di turisti ed escursionisti visitatori del Museo Egizio che ricade sul territorio di Torino registra un trend in costante crescita: era di 83.934.790,66 euro nel 2021, di 190.908.947,62 nel 2022 e si attesta a 223.269.024,59 euro nel 2023.
Il contesto locale e nazionale
Donazioni e Fundraising
L’analisi condotta dalla Fondazione Sant’Agata si è concentrata infine sulla propensione del pubblico a fare donazioni al Museo Egizio. È emerso che i ragazzi tra i 18 ei 24 anni sono la categoria che è più propensa a donare (73%). Questa fascia d’età è però quella che donerebbe meno (5,40%), anche per un’ipotizzabile disponibilità economica più ridotta. La fascia d’età meno propensa a donare è 55-64 anni (hanno espresso no il 42%). Mente i visitatori appartenenti alla categoria over 65 donerebbero in media 14,90 euro.
Il Museo Egizio è un’istituzione culturale estremamente legata alla città di Torino e ai suoi abitanti, lo dimostra il fatto che il 73% dei torinesi e il 70% dei residenti dell’area della Città Metropolitana sono disponibili a fare donazioni. Gli stranieri invece sono i meno propensi a donare. La donazione è quindi legata più ad un attaccamento ad un valore affettivo all’istituzione, da parte degli abitanti della città e del territorio circostante.
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